La Breccia di Porta Pia . Convegno Internazionale di Studi nel 150° anniversario (1870-2020) - seconda giornata (2.10.2020)

2022-12-20 11:36:12 By : Mr. Xinquan Chen

III sessione "La Chiesa e la fine del potere temporale del Papa"

senatore, Presidente della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico (MOVIMENTO 5 STELLE)

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "Il 20 settembre nella memoria della Santa Sede"

cardinale e segretario di Stato della Santa Sede

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

ordinario di Diritto Canonico all'Università Roma Tre

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "La Chiesa e l'Itaia dopo Porta Pia. Sfide giuridiche e problemi politici"

ordinario di Diritto Canonico all'Università Roma Tre

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "La mobillitazione dei lacitato cattolico in difesa del potere temporale del Papa"

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "Da Papa re a Pontefice universale. La svolta di Porta Pia"

professore di Storia contemporanea presso l'Università di Padova

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "La Massoneria Universale nella "debellatio" dello Stato Pontificio (1815-1870. Mito e realtà"

Direttore dell'Associazione Studi Storici "Giovanni Giolitti", Torino

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "Pio IX nella storiografia"

docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese, Università di Roma Tre

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

Relazione "L'Esercito Pontificio sulla base della documentazione vaticana"

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

IV sessione "Roma, una città che cambia"

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

Relazione "Le fonti archivistiche (ACS e AS Roma)

soprintendente emerito dell'Archivio Centrale dello Stato

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

Relazione "Le immagini delle prese di Roma"

vice direttore del Museo Centrale del Risorgimento

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

Relazione "Roma capitale pontificia e italiana: il tessuto urbano e le grandi famiglie"

storica dell'arte, collaboratrice della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

Relazione "La fine del "claustrum hebreorum"

docente di Storia contemporanea presso l'Università La Sapienza di Roma

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

Relazione "L'evoluzione delle celebrazioni del XX settembre nella storia d'Italia"

professore associato di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi del Molise

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

professore di Storia Contemporanea e del Movimento Sindacale all’Università Lumsa di Roma

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

ordinario di Storia contemporanea alla Terza Università di Roma

cardinale, decano del Collegio Cardinalizio

presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

capo Ufficio Generale Promozione, Pubblicistica e Storia dello Stato Maggiore dell’Esercito

Mi trovavo ecco se gentilmente vogliono prendere posto possiamo iniziare questa nostra questo nostro convegno Allora gentili ospiti sua Eccellenza cardinale Parolin Generale holding Istituzioni promotrici del convegno autorità signore e signori oggi ospitiamo in questa prestigiosa assente L'evento la breccia di Porta Pia convegno internazionale di studi nel centocinquantesimo anniversario Può essere di interesse a ricordare che tra il mille ottocentoquarantanove nel mille ottocentosessantasette questo palazzo venne adibito a caserma delle truppe francesi garanti dell'indipendenza dello Stato Pontificio dopo l'esperienza della Repubblica romana Per essere successivamente destinato a sede del Pontificio Collegio latino americano Ed infatti sull'architrave di ingresso al Palazzo riportato il nome di Pio Nono uno dei protagonisti del periodo che oggi pria evochiamo Attraverso le relazioni di illustri studiosi che animeranno il dibattito odierno Libera Chiesa in libero Stato è la frase coniata da Carlo di monta Alberto e pronunciata più volte da Camillo Benso di Cavour nel discorso al Parlamento con cui appoggio l'ordine del giorno che acclamava Roma capitale d'Italia il ventisette marzo mille ottocentosessantuno La frase rimase celebre nell'uso pubblicistico e storiografico come aforisma efficace del pensiero dello statista piemontese Sulla soluzione della questione romana nella nuova situazione determinata dalla proclamazione del Regno d'Italia L'appello di Cavour Pio Nono cito Santo Padre il potere temporale per voi non è più un problema di indipendenza rinunciati adesso e noi vi daremo quella libertà Che avete invano chiesta da tre secoli a tutte le grandi potenze cattoliche Noi siamo pronti a proclamare per l'Italia questo gran principio Libera Chiesa in libero Stato Il conte di Cavour l'undici ore di ottobre del mille ottocentosessanta Disse nella Camera dei deputati Io credo che la soluzione della questione romana debba essere prodotta dalla convinzione che andrà sempre più crescendo nella società moderna e anche nella Grande Società Cattolica Essere la libera la libertà altamente favorevole allo sviluppo del vero sentimento religiose Io porto ferma opinione che questa verità trionferà fra poco Il pensiero di Cavour scusate sulle distinzione tra Stato e Chiesa anticiparono di quasi un secolo le stesse posizioni della Chiesa Che nella seconda metà del Novecento soprattutto con il Concilio Vaticano secondo superò ogni Nostalgia per il vecchio potere temporale affermando chiaramente che esso limitava anche la libertà del magistero spirituale Dalla Chiesa Il nuovo Concordato del mille novecentottantaquattro correggendo radicalmente quello del mille novecentoventinove Abbandonando la concezione di religione di Stato ha recuperato quanto disposto dalla costruzione Repubblica costituzione repubblicana e probabilmente riuscendo a raccogliere quello spirito dei rapporti tra Stato e Chiesa auspicato dal capo e pur espone il suo punto di vista sulla questione romana capitale in più occasioni nel corso del primo e più famoso dei tre discorsi Roma Capitale Tenuto alla Camera il venticinque marzo mille ottocentosessantuno Gli altri due furono pronunciati rispettivamente alla Camera Il ventisette marzo e al Senato il cinque aprile Nel primo discorso era intervenuto dopo il deputato Audino Odino che aveva affermato senza riserve Roma deve essere la capitale d'Italia Cavour pur sostenendo questa posizione precisa che non si poteva essere soluzione della questione romana se prima questa necessità non fosse stata accettata dall'opinione pubblica italiana ed europea Fin dal suo primo intervento dichiara che non si poteva concepire l'Italia costituita in unità in modo stabile Senza che Roma fosse la sua capitale Cavour condivide le istanze di molti italiani che vedevano dell'unione di Roma al Regno d'Italia il completamento del sogno risorgimentale Ricorda anche che l'Italia ha ancora molto da fare per costruire in modo definitivo Per sciogliere tutti i gravi problemi della sua unificazione che la sua unificazione suscita per abbattere tutti gli ostacoli anche antiche istituzioni tradizioni secolari Che si opponevano al progetto unitario Proprio per questo ritiene che finché la questione della capitale non sarà definitiva vi sarà sempre motivo di divisioni e di discordie tra le varie parti d'Italia Nella città di Roma concorrono tutte le circostanze storiche intellettuali morali che devono determinare le condizioni della capitale in un grande Stato Roma è la sola città d'Italia che non abbia memorie esclusivamente municipali Tutta la sua storia dai tempi di Cesa alla giorni d'oggi è la storia di una città la cui importanza si estende universalmente una città destinata ad essere la capitale di un grande Stato profondamente convinto di questa asserzione Cavour proclama più volte in Parlamento la necessità che a Roma sia quanto prima appunto capitale d'Italia Questa scelta tra l'altro non è priva di dolore per il Tavor Che è consapevole che la sua città natale dovrà rinunciare definitivamente ad ogni speranza di conservare la sede del governo egli nel suo discorso aggiunge per quanto personalmente mi concerne ecco un dolore che io vado a Roma Ma è con fiducia che pensa che sarà più efficace una trasferimento della capitale per rafforzare il nuovo Stato Non tutti erano però della stessa opinione da Zelig per esempio non credeva nel dopo ma di Roma Capitale giudicando che sarebbe stato preferibile lasciarla al Papa Un'opinione non condivisa è contestata dal Cavour il quale nei suoi discorsi ritiene il trasferimento della capitale una scelta ineluttabile una necessità Tuttavia quest'ultima affermazione era quanto meno dubbia i torinesi per esempio non erano unanimemente persuasi da una tali opinione E smentendo le parole di Cavour diedero vita ad una protesta che sedata nel sangue provocò trenta morti centosessanta feriti tra la popolazione nel settembre del mille ottocentosessantacinque quando la corte del Parlamento lasciarono loro antiche serie Per trasferirsi in un primo tempo a Firenze e poi a Roma Dove sei mesi dove nel mille ottocentosettanta tra i bersaglieri gli zuavi pontifici caduti si contarono quarantasette morti E più di duecento Erano necessari ed inevitabili Il sangue le battaglie per unificare l'Italia e proclamare Roma Capitale Potevano essere pertosse strade alternative per perseguire l'obiettivo unitario senza impugnare necessariamente le armi Forse si sarebbe potuto proseguire Verso L'Unità attraverso la strada degli accordi commerciali come il Progetto della lega doganale Poteva essere forse costruita un'Italia confederale o federale senza schiacciare le antiche autonomia senza guerre interne tra italiani molte ferite che lo Stato post-unitario dovette affrontare non ci sarebbero probabilmente stati sì ma la storia sappiamo è andata avanti in un certo modo non si può certo tornare indietro Alcune di quelle ferite tra l'altro non si sono mai rimarginate e costituiscono una frattura ed un trauma nella coscienza nazionale Non sarebbe stato forse possibile pensare ad un progetto di unificazione come quello prospettato dal Gioberti o da Cattaneo Sicuramente innegabile l'importanza storica di Roma tuttavia la forza di uno Stato non dovrebbe misurarsi esclusivamente sul fatto che la sua classe dirigente si identifica in un particolare luogo geografico dalle mento più importante dovrebbe essere la presenza di una classe dirigente lungimirante che possiede anche primo luogo il requisito fondamentale del senso dello Stato L'Italia appena unificata ancora fragile si poteva si poneva anche il problema sollevato da d'Azeglio Fatta l'Italia dobbiamo fare gli italiani inoltre il problema non trascurabile che soltanto una minima parte della popolazione parlava la lingua italiana e godeva del diritto di botto Trasferendosi a Roma la classe dirigente sabauda decise probabilmente di guardare al passato Non al futuro veniva revocato il sogno di Roma ideale che aveva tormentato gli imperatori tedeschi del Medioevo che aveva stimolato Dante divisioni di Cola di Rienzo Sicuramente una scelta giustificata storicamente tuttavia il processo unitario Avrebbe beneficiato maggiormente di una buona amministrazione rispettò pazza delle diverse identità e di una classe dirigente in grado di interpretare l'interesse collettivo sia i difetti degli antichi Stati preunitari non si fossero aggiunti quelli i difetti e le fragilità del nuovo Stato fortemente accentrato e verticistico L'anniversario dei centocinquanta anni dalla breccia di Porta Pia Può così diventare l'occasione per una profonda riflessione sul nostro Paese sulla nostra storia e sulla nostra identità denigrazione Grazie senatore ora riceviamo in collegamento con Napoli il saluto del generale Salvatore Farina Capo dello Stato Maggiore dell'esercito Bongiorno conserva alcuni consiglieri Porto il mio saluto quello l'esercito tutto dei nostri uomini e donne ed è con grande non c'era veramente prendo parte a questa seconda giornata lavori del convegno centocinquant'anni Della Breccia di Porta Pia di Roma Capitale E questo è un evento particolarmente sentito voluto anche alla mia forza armata e questo diciamo convegno consente anche di soffermarci uno tra i momenti più importanti la storia patria Consentitemi di rivolgere un saluto a tutti ha tutta l'autorità alle alte cariche istituzionali sia dello Stato italiano e dello stato pontificio agli studiosi agli accademici nazionali dalla Santa Sede e a tutti i gentili ospiti intervenuti in presenza e anche coloro che ci seguono in videoconferenza Particolare ringraziamento saluto alla seduta arrestato che sua Santità sua Eminenza rugbisti dal cardinale Pietro Parolin così come saluto anche il presidente e la Commissione per la biblioteca per l'Archivio storico del Senato dove Gianni malridotti e che ringrazio ovviamente anche per l'ospitalità concessa nella sala titolare del convento di Santa Maria sopra Minerva e permette di natiche ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito sia l'organizzazione per convegno c'è sia alla sua condotta Pontificio comitato in senso storico presidente del padre Bernard Hardunor e l'Istituto di studi politici Santino può la Libera università Maria Santissima assunta Cerco di dare un primo contributo di pensiero in questa fase iniziale del secondo torneo e Porta Pia attacco fondamentale per l'unità nazionale ma perché perché chiaramente e molto significativa e l'idea di questo Consiglio con cui non abbiamo voluto sottolineare e marcare questo anniversario sì aggiunge a agli altri eventi che hanno preceduto questo e quindi la cerimonia militare sette sobria con tutte le precauzioni distanziamento veramente devo dire la verità i nostri bersaglieri così come anche le altre dell'esercito avevano un anno fa ben programmato un raduno nazionale da tenere dalle parti del Circo Massimo e Terme di Caracalla voci sarebbero state centinaia di migliaia persona questa cerimonia svolta in modo veramente sobrio con pochi rappresentanti dell'istituzione governativa della difesa dell'esercito Si è svolta con poche decine i persone con la deposizione provato a loro ma è stata altrettanto significativa poi ci sono state altre conferenze quella storica trasmessa estri senza poi dimenticare alcune produzione ante diciamo tipografiche Dico la risposta può elaborate e diffuse dal nostro ufficio storico me ritengo opportuno veramente segnalare i due volumi curati da Oreste Bovio uno sull'ultimo esercito pontificio e l'altro sul primo ciak italiano proprio diciamo a cavallo tra l'ottocentosessantuno lungo centosettanta E poi un altro volume credo sia disponibile spero sia disponibile anche in sala che vede il Risorgimento attraverso le cartoline illustrate romano mille ottocentosettanta è più altre pubblicazioni su questo a a rimarcare testimoniano l'importanza dell'evento Perché è importante Diciamo questo evento importante non solo perché poi ha portato a a Roma Capitale a diciamo non citazione del regno con l'ultima pedina dal punto di vista proprio del conclusione poi delle guerre di indipendenza ma è stato importante perché ha visto e non era la prima volta ma sempre in modo più crescente il coinvolgimento nell'ambito militare dell'esercito dati dalla c'era Lerna prevedono una cittadini militari di ogni estrazione sociale provenienti da tutte le regioni del Paese E quindi questo importante è vero che i bersaglieri Nell'immaginario collettivo e anche nelle varie raffigurazioni diciamo di quadri Dipinti di stampe e quant'altro sono coloro che hanno fatto irruzione in via di corsa diciamo al seguito Europa troveranno Ma Carla senza della dell'esercito Tale rende Zappelli allora Italia rende in Sardegna e allora Sembrano in soli ma non sono i soli perché ricordo la grande importanza il lavoro l'opera lo sforzo proviamo anche fu compiuto poi dall'esercito dall'artiglieria gli aprì la breccia la galleria al genio zappatori e quant'altro quindi una sforzo corale nell'ambito della della l'organizzazione viva però ecco l'ho detto lo sforzo e quindi anche il contributo fu dato dal ciò militari che provenivano da diverse regioni e questo mi riporta a citare anche e ha ha dato dietro quello che nella Prima guerra d'indipendenza Si celebravano a maggio i centosettantadue articolo sette della battaglie di Curtatone e Montanaro una sconfitta vittoriosa dov'è stata definita e lo abbiamo sempre mutuato e appreso molto dava data sconsiglio da diciamo ritirato oppure no Eventi un po'negativi per rilanciare e avere il settore ancora più portati bene anche a Curtatone e Montanaro c'erano e giovani universitari della Giovane Italia ma anche giovani universitari e di Napoli e di ricordo di Firenze toscani che si battevano a fianco dell'esercito sabaudo E quindi questa sempre quindi come sforzo corale sia nell'ambito della Forza armata e Sergio sia nell'ambito poi dopo della provenienza dell'alimentazione da parte ai cittadini dei cittadini italiani E questo dentro lo voglio dire perché diciamo noi ci teniamo moltissimo alle alla memoria le tradizioni come disse Luigi Settembrini L'esercito italiano è stato il fil di ferro che ha cucendo insieme l'Italia E quindi queste voci Cioè consolidarlo quando il consenso del popolo romano subito dopo pochi giorni dopo col successivo plebiscito succederà l'unità di intenti all'armonica proprio perché c'era tra la forza armata è la popolazione E lo stesso mondo De Amicis De Amicis che entro a Roma era ufficiale ma anche comunista e ebbe a dire e che l'accoglienza fatta da Roma l'esercito abbiano e e Valeria dirò degna della capitale d'Italia degna di una grande città sovranamente patriottica E qui io voglio aggiungere un'altra un'altra dimensione valoriale ricognizione identità Marsala perché diciamo la raffineria il potere temporale della chiesa e anche arricchito la nostra identità nazionale perché ha tramandato quei valori palloni è stato detto prima libera Chiesa in libero Stato quindi Stato laico Libera Chiesa però questa comunione di valori di questa nostra identità culturale e sociale E che si fonda su valori importantissima la nostra Repubblica di oggi tra le origini ovviamente in quei valori che ciò proprio della comunità cristiana cotoni e quindi questo è e quindi l'identità nazionale affonda proprio per la comunione tempi questi loro E ci tengo a sottolinearlo come tra l'altro poi la del Senato Ebbe a dire nel maggio scorso nella proprio nell'anniversario della costituzione dell'esercito agli atti avvenne il quattro maggio del mille ottocentosessantuno visse l'onorevole Elisabetta Casellati presenta al Senato la nostra storia ci dà il senso di un'appartenenza secolare Petra sconfitta e vittoria plasmato dalla comunità nazionale straordinariamente viva e coerenza Veramente sulla coesione noi abbiamo ad investire e quindi è molto significativo anche chiedo scusa lo spirito di questa impresa che non vogliamo rilanciare con forza perché la cura e la salvaguardia del nostro patrimonio storico valoriale è fatta anche quelle che hanno Che ho oggi più che mai sono più eccellenti tra l'Italia sta approvando e la Chiesa e lo Stato Pontificio valori reali e che si collegano fortemente quelli come ho detto cristiani cartocci Chiaramente l'esercito italiano è un'istituzione importante che è proprio dalla coesione dai valori è questo il mio compito precipuo che voglio condividere con voi l'eredità storica il culto della memoria no guardando solo al passato Ma traendo dalle nostre la vincita quelli che sono gli insegnamenti dei nostri padri le lezioni apprese durante le varie vicissitudini nazionali Da questo sia dalle sconfitte sia dalle vittorie noi traiamo sempre dell'insegnamento e questo ci fa andare avanti operare bene rappresenta io non voglio elencare Tutte le attività che prontamente alle sedici italiane conduce per la difesa per la sicurezza per la pace internazionale nei vari teatri operativi ribelle il progresso dell'umanità poco e per la sicurezza dell'Italia tutto Voglio anche rimarcare i tantissimi pronti interventi nelle emergenza nazionale non ultima quella del contrasto come diciannove ma per fare questo Ciò proiettare la nostra realtà e militare e poi anche contribuire al progresso del Paese verso una sempre più grande modernità e verso l'evoluzione della essere umano ebbene e questo si fonda sul bagaglio storico è che è fonte di elemento di coesione E credo dei rapporti tra esercitati a in altre istituzioni tutta la nostra struttura istituzionale e quella della Dello Stato Pontificio ed alla Santa Sede con tutti i collegamenti che abbiamo e e qui voglio ricordare a sottolineare quanto importante sia anche l'opera dell'Ordinariato militare l'ordinario militare dell'opera che monsignor Santo Marcianò sta conducendo con tutti i cappellani militari Bene queste sono l'eredità che noi vogliamo portare avanti allora il significato Anche di questo convegno sulla riflessione d'importanza dell'evento storico per l'Italia conta per il nostro Paese e questo è un faro di ideali e di valori di cui noi impegniamo sempre conto E mi ha cura e cura di tutti i nostri comandanti ma anche del più giovane dei nostri soldati che entra nel nostro esercito bene allora distribuiamo un piccolo taccuino che s'intitola io sono un soldato E questo veramente e fonte e citiamo anche alcune lo dico per concludere per far capire come noi corriamo questo ci sono credo due se non sbaglio citazioni di Sant'Agostino importantissima così come ce ne sono altre gli altri filosofi che non sono ovviamente militari del ceppo mai c'è anche una grande grande richiamo a quello che la nostra fonte che la Costituzione e dalla Repubblica italiana E su questo con la solita dalla memoria dei valori continuiamo e continueremo la preparazione Diciamo la aggiornamento su le nuove procedure nanotecnologia ci farà è far bene e meglio anche il però per far bene meglio dobbiamo essere tutti unite in paesi e quindi di più insieme io ringrazio e con questo pensiero e la continuità di intenti nella collisione tra tutti i componenti dell'identità nazionale saluto e auguro a tutti buona conferenza grazie grazie ancora e buon lavoro Signor cardinale lì autorità tutte grazie alla squisita amabilità Del senatore Marino la seconda giornata del nostro convegno dedicato alle relazioni tra lo Stato italiano e la Santa Sede Dopo l'episodio di Porta Pia si svolge in un luogo ricco di significato Esso e allo stesso tempo parte storica del convento dei domenicani E parte della Biblioteca del Senato della Repubblica L'archivista della Provincia domenicana leggendo nel programma che questa sala e chiamata la sala capitolare mi fece notare che quest'aula Füssen tre e soltanto il refettorio del convento Noi storici ci interessiamo molto dei luoghi dove abbiamo l'occasione di lavorare Così ho scoperto che in questo luogo dell'Urbe sorgeva Gia ammetta ottavo secolo un monastero di monache basiliane Alle quali subentrarono i domenicani negli anni mille duecentosettantotto settantanove Per volontà del cardinale latino ma la branca Orsini ora sepolto nella chiesa che fu eretta in seguito dai domenicani I maestri generali dell'ordine risiedevano allora in questo convento e furono gli artefici della sua costruzione dei suoi molteplici restauri Mi duole da francese riconoscere che Napoleone fece portare l'archivio della Minerva a Parigi Sotto la Restaurazione parte del prezioso archivio torno nel convento mentre un'altra parte fu sistemata presso il vicariato di Roma In un periodo di crescita l'ha ricordato il senatore del numero degli studenti a Roma il beato Pio Nono assegno parte del convento al Collegio americano Che occupa i locali dell'attuale debito teca Spadolini Dopo l'episodio della Breccia di Porta Pia i domenicani furono espulsi dal loro convento che dovettero lasciare nell'arco di ventiquattro ore Il maestro generali si rifugi o in via San vitale e i padri nella canonica sita nell'attuale via del Beato Angelico Il Collegio americano fu Carlo anch'esso espulso e il convento divento sede di vari ministeri del re Il futuro cardinale Raffaele Pierotti domenicano Nominato parroco di Santa Maria sopra Minerva nel mille ottocentosettantatré aprire un contenzioso con lo Stato italiano a proposito della spoliazione del convento che ci ospita oggi Il processo si protrasse a lungo fino al mille novecentotrenta Quando la giustizia mantenne la proprietà dello Stato ma concesse l'uso dei con del convento ai domenicani che oggi molto gentilmente ci apriranno il loro Chiostro La presidente sessione dedicata al tema la chiesa e la fine del potere temporale del Papa Si svolge dunque nel cuore di un monumento che ci invita se non a rivivere almeno a riflettere sulle conseguenze dell'episodio di Porta Pia tanto per la Chiesa quanto per l'Italia Abbiamo l'onore di ricevere il suo evidenza i cardinali Paroli segretario di Stato di sua Santità Che ringrazio già a nome di tutti per la sua squisita disponibilità Che aprirà questa giornata con le sue riflessioni su il venti settembre nella memoria della Santa Sede Grazie Padre dura Saluto lei Statuto tutti i partecipanti a questo convegno al quale sono lieto Di portare un mio contributo sta tutto in particolare il senatore Marinotti il generale Farina che ci ha parlato screening Signori Ambasciatori I relatori e poi tutti gli studiosi che sono qui presenti Io vorrei cominciare con un'affermazione generale e poi passerò un po'in rassegna tutti i fatti che si sono succeduti dalla Breccia di Porta Pia fino al presente per cercare appunto di come dire di presentare questa la memoria della Santa Sede in riferimento a questo avvenimento del mille ottocentosettanta del quale commemoriamo il centocinquantesimo anniversario E cioè che lo scopo della sovranità temporale del Papa Era quello di assicurare la sua indipendenza la sua totale indipendenza da ogni potere politico per l'esercizio della sua missione a favore della Chiesa universale Ed anche la sua sicurezza in periodi di storia spessissimo segnati da conflitti da lotte armate che interessavano la penisola E proprio per questo motivo l'episodio di Porta Pia non fu mai considerato dalla Santa Sede con me un evento essenzialmente militare Ma fu piuttosto valutato per decenni come il simbolo di una lotta contro la Chiesa da parte di uomini ispirati da ideologiche illuministiche anti religiose E questo evento fu la conclusione di un processo che si era sviluppato nei decenni precedenti e quindi non un evento capitato a sorpresa Già il ventisette maggio del mille ottocentosessantuno quindi dieci anni prima Cavour aveva esplicitamente dichiarato nel suo discorso al Parlamento che Roma doveva essere posta a capitale del nuovo Regno d'Italia Ma già alla metà del secolo c'erano stati numerosi tentativi di sovversione dell'ordine pubblico tentativi incoraggiati favoriti e promossi anzi da elementi esterni allo Stato Pontificio Ed è proprio in questo contesto in un contesto di anticlericalismo di anticlericalismo piuttosto virulento pensate alle leggi eversive che furono approvate nella Regno d'Italia Che le affermazioni secondo le quali si voleva dare Garanzie rassicurazioni al Papa che la sua libertà sarebbe stata rispettata promossa e così pure la sua indipendenza non sembravano affatto rassicuranti Si potrebbe fare riferimento per esempio alla risposta che diede Pio Nono a re Vittorio Emanuele secondo Poche settimane prima dell'evento di Porta Pia in cui probabilmente il e la Recchia Deva appunto che il Papa rinunciasse spontaneamente e liberamente A Roma il papa scrisse io non posso ammettere le domande espresse nella sua lettera ne ha deridere i principi che contiene faccio di nuovo ricorso avvio e pongo nelle mani di Luís la mia causa che interamente la sua comunque alle ore diciassette e trenta del venti settembre il comandante delle truppe pontificie per manca canzone E il capo di stato maggiore Fortunato rivolta firmarono la capitolazione alla presenza del generale Cadorna Il primo novembre mille ottocentosettanta io no no invio a tutti i vescovi del mondo l'enciclica respinge in essa crea nella quale denunciava i numerosi attentati alla sicurezza dello Stato E affermava di nuovo il suo rifiuto di accettare la spoliazione imposta con la forza delle armi Così il Papa difensore dei diritti della Chiesa giustificava il suo rifiuto di accettare la violenza subita Piccitto Al fine di non essere rimproverati di aver taciuto davanti a Dio e alla Chiesa e quel silenzio nostro aver prestato l'assenso assi iniqua perturbazione di cose Seguì poi come è noto il tentativo di trovare una soluzione almeno provvisoria di quanto era successo con la della questione romana Con la legge delle guarentigie approvata il tredici maggio mille ottocentosettantuno Numero duecentoquattordici che era destinata a disciplinare i rapporti tra lo Stato italiano e la Santa della Santa Sede ma anche qui il Papa oppose un fermo un fermo rifiuto il quindici maggio seguente Il Papa pro moldava l'enciclica Rubino s'dove ripeteva praticamente le cose che aveva già scritto nella respinge seria Non può accettare alcuna conciliazione forzata che in qualche modo annulli o limiti i nostri diritti che sono diritti di Dio e della sede apostolica E in tale contesto ecco ci fu il non expedit con il quale già il trenta gennaio mille ottocentosessantotto la Congregazione per gli Affari straordinari proibiva i cattolici di partecipare alle elezioni politiche e che fu confermato varie volte Dalla penitenziari apostolica e dallo stesso e dallo stesso fatto Ecco questo in sintesi è un po'la reazione conosciuta di papa Pio Nono di fronte all'evento di Porta Pia Passiamo ora a Leone tredicesimo Leone tredicesimo che fu eletto il venti febbraio mille ottocentosettantotto otto anni quindi dopo il trauma di Porta Pia Il quale nei confronti della Regno d'Italia mantenne fermamente la stessa posizione di Pio Nono sulla questione romana che scriveva sembra quasi una frase di più non è invece una frase di Leone tredicesimo La situazione dell'APPA cotte e tanto le rate Parole appunto che suonano un po'strane nella bocca di un Papa diplomatico dal linguaggio sempre misurato Il papà di cui i liberali lo davano in anticipo la moderazione e la prudenza Il Pontefice pacificatore aperto alle questioni nuove suscitate dei profondi cambiamenti della società segnata dalla rivoluzione industriale E Leone tredicesimo fu durante i venticinque anni del suo pontificato oggetto di molti attacchi in particolare da parte degli ambienti che pianificarono l'iniziativa dell'elezione di un monumento A Giordano Bruno nel mille ottocentottantanove e la celebrazione del venticinquesimo anniversario di Porta Pia nel mille ottocentonovantacinque secondo alcuni testimoni Leone tredicesimo soffrì molto di più per il Progetto di erigere il monumento a Giordano Bruno che non per la perdita dello stato dello Stato Pontificio Nel mille ottocentonovantacinque Leone tredicesimo scrisse al cardinale Lucido Maria parrocchie suo vicario per la città di Roma la lettera quale debba per rinnovare il divieto per i cattolici di partecipare alla vita politica italiana Invocando tra le ragioni di questa astensione non ultima delle quali sta nella condizione stessa di cose che si è fatta il Pontefice La quale non può certo rispondere alla piena libertà e indipendenza propria del suo apostolico ministero Per quanto riguarda la celebrazione del venticinquesimo anniversario di Porta Pia fissata al venti settembre mille ottocentonovantacinque C'era davvero da parte del governo italiano la volontà di evitare nuove tensioni sorgere di nuove tensioni tra con la Santa Sede Ma di fronte alla difficoltà di mobilitare molti partecipanti al Giubileo di Porta Pia Fu proposta una legge per fare del venti settembre una festa civile obbligatoria la legge fu effettivamente adottata l'undici luglio mille ottocentonovantacinque ma tutti furono costretti a constatare che l'Italia era rimaneva un paese fondamentalmente cattolico Perché preso nel suo insieme l'Italia si rifiutò di partecipare a manifestazioni chiaramente ostili nei confronti di Papa leone tredicesimo il quale tra l'altro aveva già pubblicato l'enciclica Rerum Novarum la famosa enciclica fondatrice della dottrina sociale della Chiesa Che ha rese Leone tredicesimo veramente popolare per la sua paterna sollecitudine verso gli strati più poveri della società Il venti settembre pulmino nell'inaugurazione della colossale statua equestre di Garibaldi che giganteggia sul Gianicolo alla presenza del re della regina mentre il Papa Leone tredicesimo Accompagnato dai suoi più stretti collaboratori scendeva nella basilica vaticana per pregare recitava il rosario pregava li sette salmi penitenziali molto significativo ecco questa questo tipo di preghiera e ricevette in quell'occasione moltissimi telegrammi ecco da parte del mondo cattolico Ai quali si egli si riferisce anche esplicitamente in una lettera dell'otto ottobre di quell'anno indirizzata al segretario di Stato il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro permettetemi di citare alcuni passi di questa lettera Perché esprimono bene il pensiero del Papa familiari dice il Papa per divino favore alla sofferenza e al perdono mettiamo da un canto l'affronto reca recato alla persona Molto più che a lenire la presente nostra amarezza accorse spontanea e la pietà delle genti cattoliche e segnalata si tra queste l'Italia per proprie stazioni numero generose testimonianze d'affetto preziosissime Ma quel che ci commuove trafigge si è la solennità dell'offesa alle ragioni della Sede apostolica E l'evidente proposito di perpetuare anziché comporre un conflitto di cui mio uno può misurare il calamitosi Effetti Ed è vanno il ricorso a espedienti legislativi Nessuna maniera di provvedimenti giuridici potrà mai conferire indipendenza vera senza giurisdizione territoriale ecco il collegamento tra l'indipendenza e la giurisdizione territoriale La condizione che pure affermano da per citare anti-TAV non è quella che ci è dovute ci bisogna essa non è indipendenza effettiva ma apparente ed effimera perché subordinata al TAR al talento altrui Questa foggia di indipendenza chi la di la può togliere ieri la sancirono possono cassarla domani San Pio decimo un pastore riformatore e con lui si aprono del nuove prospettive Sappiamo della sua elezione inaspettata fino al veto imperiale che eliminò definitivamente la candidatura del cardinale Rampolla Già segretario di Stato di Leone tredicesimo E dopo il lungo pontificato leoni hanno tutti si aspettavano cambiamenti tutti si attendevano cambiamenti grandi cambiamenti da parte del nuovo pontefice ma evidentemente la strada era abbastanza impervia E per quanto concerne l'Italia la questione romana restava tale anzi tornava più occulta perché sia dentro sia fuori della chiesa Non mancavano le persone che spingevano per arrivare una bocca un'abrogazione del non expedit e quindi ad un ripristino della partecipazione dei cattolici alla vita politica E papa Sarto era perfettamente consapevole nella sua anima di pastore molto sensibile alla dimensione spirituale pastorale Della necessità di trovare una soluzione pastorale senza tuttavia sconfessare i suoi dolori predecessori quindi si trovava in una strettoia anche il povero Papa Sarto Da parte Pio decimo non era sconosciuto al governo italiano già aveva avuto vari contatti ecco qui adesso non sto a ricordarli tutti durante il suo decennio bene e veneziano E si diceva infatti che il Quirinale la sua elezione fosse stata colta con sincera soddisfazione Pur mantenendo i non Expedite il Papa concedeva larghe eccezione alla sua applicazione affidando la responsabilità della decisione ai vescovi diocesani Queste misure nel che sono state appunto annunciate dal Papa con l'enciclica il fermo proposito dell'undici giugno mille novecentocinque nel mille novecentonove furono attuate dalla penitenziari apostolica E fecero sì che nel mille novecentotredici Ventidue cattolici furono eletti conseguenza di queste misure appunto i candidati cattolici si presentarono quasi dappertutto Ma senza mandato di rappresentare la chiesa né per formare un partito cattolico da qui l'espressione Cattolici deputati e non deputati cattolici Il momento più significativo del pontificato di Pio decimo relativamente alla questione Romana e certamente l'intervento Dell'arcivescovo di Udine un signor Rossi ripreso poco dopo dall'Osservatore Romano in una nota ufficiosa E qui si dice appunto l'indipendenza della Romano Pontefice potrebbe essere assicurata diversamente che da una sovranità territoriale Ad esempio grazie ad una garanzia di ordine internazionale Così grazie a San Pio decimo che non rivendicò più la restituzione dello Stato Pontificio Si apriva discretamente una uno spiraglio per la soluzione in tempi più favorevoli della questione romana Benedetto quindicesimo ecco iniziò una politica di riavvicinamento con l'Italia dopo Porta Pia Questo pontificato che fu come dire segnato profondamente dalla Prima guerra mondiale da lui definita appunto l'inutile strage e proprio queste drammatiche conseguenze Fecero sì che si cominciassero a ristabilire alcuni contatti almeno ufficiosi con l'Italia interessante mi permetto questa digressione perché quest'anno si ricordano altri cent'anni Delle relazioni diplomatiche con la Svizzera anche contro Svizzera i rapporti diplomatici erano stati interporti fu proprio la prima guerra mondiale soprattutto l'opera umanitaria svolta da una parte della Santa Sede dall'altra Dalla Svizzera che permise il riavvicinamento e poi la ripresa dei rapporti diplomatici E quindi ci furono furono affidati questi contatti al barone Carlo Monti direttore generale del fondo per il culto antico compagno di studi amico del giovane Giacomo della chiesa Il sei settembre mille novecentoquattordici a soli tre giorni dalla sua elezione Benedetto quindicesimo indico Monti e il presidente del Consiglio Antonio Salandra Come la persona più idonea per la fiducia in lui è riposta sia dal Papa sia dal governo italiano Per fungere da intermediario ufficioso confidenziale tra le due rive del Tevere su questioni di interesse comune e di particolare rilievo L'anno mille novecentodiciannove fu particolarmente importante in rapporto alle conseguenze di Porta Pia Per quanto riguarda la politica interna italiana Benedetto quindicesimo non soltanto tolse il non expedit ma accettò la formazione di un partito Di ispirazione cristiana il Partito Popolare Italiano fondato da don Luigi Sturzo a condizione che questa nuova formazione politica non pretendesse di rappresentare i cattolici ancor meno la Santa Sede E così con diciamo l'annullamento il Tel non expedit sì scompariva definitivamente ufficialmente una delle conseguenze di Porta Pia ci furono dei passi anche diciamo positivi da parte dell'Italia e le aree conferì la più alta onorificenza italiana la Gran Croce dei Santi Maurizio e Lazzaro i cardinali Maffi di Pisa Richard mi di Torino Nella gennaio mille novecentoventi il governo italiano chiese alla Santa Sede Attraverso la rete dei Nunzi di chiedere alla comunità degli emigranti italiani nel Nord e Sud America a sottoscrivere il prestito nazionale appena lanciato e la Santa Sede Ecco diede seguito a questo a questa richiesta non soltanto ecco promosse ma sottoscrisse anche diversi milioni di lire attraverso i suoi organi Alla fine di quell'anno il Papa niente della re-invio le corse le sue condoglianze Benedetto quindicesimo in occasione della perdita del suo ultimo fratello e ancora più significativo nel ventuno Il governo italiano riconobbe la validità dei rapporti diploma dei rapporti emessi dalla Santa Sede E concesse ai cardinali di apporre sulla loro automobile la targa CD benché la Santa Sede non fosse ancora riconosciuta dalla dal dell'Italia come uno stato sovrano Al termine del breve pontificato Di Benedetto quindicesimo si può certamente affermare che un riavvicinamento a piccoli passi si era lentamente fatto strada e quando muore il Papa nel ventidue il Governo italiano ordina che la bandiera nazionale venga listato a lutto su tutti gli edifici pubblici e la prima volta che questo succede Dopo la fine dello Stato Pontificio passiamo Da Pio un decimo il Papa della Conciliazione L'elezione di più un decimo nel mese di febbraio mille novecentoventidue precede di poco l'arrivo al potere di Mussolini nel mese di ottobre seguente Si trovavano così di fronte l'uno all'altro due personalità forte determinati a difendere uno gli interessi della chiesa e l'altro l'instaurazione del fascismo nello Stato e nel società Il governo fascista prese alcune decisioni significative del desiderio di avviarsi verso una soluzione che concludesse la situazione creatasi a Porta Pia Il cui crocefisso fu di nuovo autorizzato nelle aule scolastiche e l'insegnamento della religione ripristinato nella scuola L'undici marzo mille novecentoventitré il governatore di Roma Filippo Cremonesi fece visita ufficiale al cardinale Pompili vicario di Roma Prima visita ufficiale di un rappresentante dello Stato italiano ad un alto dignitario della chiesa Un mese dopo il nove aprile più un decimo autorizzò che la Cappella Paolina del Quirinale il Quirinale Chiusa dal mille ottocentosettanta fosse riaperta per il matrimonio di Jolanda di Savoia figlia del re d'Italia con il conte Calvi di Bergolo A partire dall'anno mille novecentoventisei si avviarono i negoziati che dopo tre anni sfociarono nei patti lateranensi I due principali negoziatori furono per la Santa Sede Francesco Pacelli fratello del futuro Pio dodicesimo che Domenico Barone Consigliere di Stato per il governo italiano gli incontri riservati iniziarono l'otto agosto mille novecento ventisei Per risolvere il problema creato dall'episodio di Porta Pia la Santa Sede chiedeva il minimo un territorio con piena sovranità riconosciuto come Stato dall'Italia E un compenso finanziario per gli Stati pontifici persi In cambio la Santa Sede avrebbe riconosciuto de iure lo stato italiano nei suoi confini definiti di comune accordo e la Santa Sede Auspicava oppure che il trattato politico che doveva essere risolutivo della questione romana fosse accompagnato anche da un concordato per regolare i rapporti tra Chiesa è stato in in Italia negoziati molto difficili che subirono molte interruzione e che soltanto nel ventotto ripresero il loro corso il Papa si augurava Di giungere rapidamente a una soluzione e decise di limitare i confini dello Stato soltanto entro il territorio delle mura delle mura leonine l'attuale territorio dello stato di città per fare che è stato offerto anche il Papa villa Doria Pamphilj no qualche cosa del genere Va bene Il compenso finanziario per il compenso finanziario non ci furono difficoltà Un ultimo ostacolo concernente gli effetti civili del matrimonio canonico commosso da Mussolini il diciannove gennaio mille novecentoventinove il Papa fece rispondere Se la nostra domanda non verrà accettata la conciliazione non ci sarà e così l'undici febbraio ventinove a mezzogiorno Mussolini e il cardinale Gasparri firmavano i Patti lateranensi e suggella avranno la felice conclusione della incresciosa Questione romana Leggo alcune righe di monsignor Domenico Tardini Che scriveva così alcune settimane dopo la firma dei Patti Lateranensi mentre l'undici febbraio Il cardinale Gasparri l'onorevole Mussolini firmavano le convenzioni tra la Santa Sede e l'Italia nello storico palazzo della terra hanno di fuori Un folto gruppo di seminaristi letto il comunicato ufficiale del grande avvenimento intonava il te Deum Quel canto ripetuto entusiasticamente dalla folla era la voce esultante di tutti cattolici italiani Da tanti anni cattolici decoravano il doloroso sussidio e dovevano constatare con infinita amarezza come tra le tante nazioni che si stringevano intorno al Papa mancasse l'Italia Questa Italia che una storia doppiamente millenaria legava indissolubilmente al Papa Anzi proprio dall'Italia il Papa ricevevo gli affronti più gravi proprio qui in questa Roma si tolleravano le più gravi ingiuria il Pontefice e si osò chiamarlo nemico d'Italia I nemici d'Italia furono detti cattolici rei soltanto di comprendere di sentire che la vera grandezza e salvezza d'Italia e il papato Salus d'Italia Pontifex Certo la firma dei Patti lateranensi non evitò ulteriori tensioni né occasioni di divergenza lo stesso cardinale Gasparri Nutriva anche gli parecchie riserve sull'efficace e duratura del Concordato firmato con l'Italia di Mussolini Don Sturzo e De Gasperi anche loro nutrivano non poche riserve politiche sul Concordato Dal canto suo il cardinale Merry del Val si faceva interprete delle reazioni negative manifestate sia all'estero a proposito della conciliazione stipulata con il regime fascista Ma i patti rivelarono a poco a poco il loro valore oggettivo Non tanto nel risanare una storica rottura iniziata a Porta Pia Quanto piuttosto nell'offrire una nuova base giuridica perché i cattolici potessero colmare il vuoto ideali e culturali lasciato in Italia dall'ideologia ufficiale del regime E il terribile periodo della seconda guerra mondiale offrì l'opportunità di valutare oggettivamente i benefici dei Patti lateranensi La creazione dello Stato della Città del Vaticano e delle sue zone extraterritoriali Permise infatti alla Santa Sede seguendo le istruzioni di Pio dodicesimo di mettere al riparo tante persone ricercate dal regime e in seguito dalle truppe di occupazione della città di Roma Veniamo Paolo sesto Che un secolo dopo Pio nono torno in Campidoglio Nella sede del Comune di Roma E qui il sedici aprile mille novecentosessantasei tenne in questa solenne occasione un discorso che riassume illustra il pensiero del successore di Pietro sugli eventi legati all'episodio di Porta Pia Che la presenza del Papa in Campidoglio suscitasse qualche sorpresa era ben presente anche in Paolo sesto il quale aggiunse il Papa in Campidoglio questo è un ritorno noi non siamo forestieri qui dentro quante memorie quanti monumenti lo dicono ma quale ritorno qua venne circa un secolo fa chiedo Nono ma quanto diversamente Noi non abbiamo più alcuna sovranità temporale da affermare quassù Conserviamo di essere ricordo storico come quello d'una secolare legittima e per molti versi propri da istituzione dei tempi passati Ma oggi non abbiamo per essa nessun rimpianto né alcuna Nostalgia né tanto meno alcuna segreta velleitario identica attrice Però anche se un'altra minuscola sovranità temporale quasi più simbolica che effettiva ci qualifica nei vostri riguardi liberi e indipendenti non ci mancano i titoli per appartenere al popolo di Roma E noi volentieri ci sentiamo fieri ed onorati di far nostra la professione di San Paolo Come quella d'un eccellente umana dignità civis Romanus sum cittadino romano teniamo anche noi a proclamarsi città quattro anni più tardi il ventotto dicembre mille novecentosettanta Paolo sesto accorsi in Vaticano la Giunta comunale di Roma guidata del Silvio dal sindaco Clelio Darida E facesse in questa occasione per porre fine anche d'un certo antagonismo verificatosi in particolare Al momento dell'episodio di Porta Pia ossia un'ostilità forte verso il Papa e la Chiesa e a questo punto perciò possiamo concludere che con Paolo sesto La memoria di Porta Pia fu pienamente sanata L'evento fu a suo tempo traumatico l'evento fu traumatico Ma letto nella lunga durata Rappresentò una soglia all'inizio di una nuova epoca che libero il Papa da un impegno civile consideri E vuole e certamente gioco al suo ministero universale Quando Giovanni Paolo secondo si recò a visitare la Giunta comunale in quindici gennaio novantotto sintetizzò in poche parole la sintonia tra la storia e la vocazione di Roma Tra la società civile della capitale d'Italia e la Roma cristiana aperta sul mondo intero Qui si ritrovano la Roma civile la Roma cristiana disse San Giovanni Paolo secondo non contrapposte non alternative Ma uniti insieme nel rispetto delle differenze e competenze della passione per questa città e dal desiderio di renderne esemplare il volto per il mondo intero anche Benedetto sedicesimo sulle orme del predecessore visitò il Campidoglio il nove marzo due mila nove Nella memoria di Santa Francesca Romana mi manifestò la continuità della vocazione di Roma attraverso le vicende della storia Roma centro della civiltà latina e cristiana madre accogliente dei popoli e discepola della verità Nell'ambito di questa riflessione su Porta Pia nella memoria della Santa Sede ritengo che con papa Francesco questa problematica sia definitivamente superata Infatti nella sua visita in Campidoglio il ventisei marzo due mila diciannove il Papa non accennò neppure minimamente al mille ottocentosettanta e alla situazione che seguito non dice una parola sulla sovranità temporale da Romano Pontefice Ma con il centro tutto il suo discorso sulla dimensione pastorale della missione del successore di Pietro Spesso si dimentica che porta Pia segno certo la fine dello Stato Pontificio della sovranità temporale del Papa Ma impedì al Papa fino ai Patti lateranensi del mille novecentoventinove di dedicarsi al suo ufficio pastorale comunque Scoma vescovo di Roma Fino a Porta Pia il Papa viveva anche una certa prossimità nei confronti dei fedeli ad esempio visitando spesso chiese ospedali carceri opere di beneficenza comunità religiose Tutto questo non fu più possibile dopo Porta Pia che segnò l'inizio di un lungo periodo di reclusione del Pontefice Pio decimo riceveva nel cortile di San Damaso i bambini e i fedeli delle parrocchie romane spiegava dove il catechismo Poi fu certamente significativo il gesto di Pio undicesimo che ripristinava la benedizione dalla loggia centrale della basilica di San Pietro Con lui cominciarono i pellegrinaggi di massa che portarono a Roma migliaia di pellegrini che egli riceveva di continuo in Vaticano Con la firma dei Patti lateranensi questa dimensione pastorale della missione del Papa è andata sviluppandosi da Pio dodicesimo e con i progressi dei mezzi di comunicazione fino a papa Francesco concludo Con due brevi osservazioni L'episodio di Porta Pia è stato letto e credo giustamente come una interruzione come un trauma Sia per la perdita del potere temporale del Papa sia per la forte opposizione che ne conseguì tra il regno d'Italia e la Santa Sede Ma nella storia bimillenaria della Chiesa nel mille ottocentosettanta fu soltanto una tappa credo invece che si debba considerare la storia delle relazioni tra la Santa Sede lo Stato italiano secondo il canone della continuità in una progressiva evoluzione una volta superata la fase conflittuale Avendo come obiettivo una proficua cooperazione tra le due istituzioni sottolineata dalla firma concomitante del trattato del concordato La seconda osservazione deriva dalla prima questi due accordi uno destinato ad assicurare l'indipendenza da Romano Pontefice e l'altro a tutelare l'attività della Chiesa in Italia Sottolineavano il carattere spirituale pastorale della Chiesa pastori e fedeli e del suo capo il Papa Se come poneva in evidenza Paolo sesto Nel mille novecentosessantasei conserviamo DS alla ricordo storico come quello di una secolare legittima e per molti versi propri da istituzione dei tempi passati Ormai il rapporto del Papa con tutti si qualifica decisamente secondo la dimensione più autentica del passato ossia la dimensione pastorale Da Porta Pia ai nostri giorni non c'è dubbio nella memoria della Santa Sede c'è la certezza dell'azione di Dio e della sua provvidenza E così si esprimeva il cardinale Giovanni Battista Montini allora arcivescovo di Milano a proposito di Porta Pia e poco prima della sua elezione al soglio pontificio lecito parve un crollo E per il dominio territoriale pontificio lo fu Ma la Provvidenza ora lo vediamo bene aveva diversamente disposto le cose quasi drammaticamente giocando negli avvenimenti grazie Grazie evidenza per questa lezione magistrale in pochi minuti sia fatto percorrere un secolo e mezzo E poi ha messo in luce aspetti poco noti Almeno per il grande pubblico poco ignoti di alcuni di questi pontefici Per esempio Leone tredicesimo pieni presentato ancor meno un papa liberale e che in realtà continua sul sia di Pio Nono Poi San Pio decimo che Apre uno un uno spiraglio mentre per la storia In genere e il papà dell'anti modernismo Quindi sono aspetti molto interessanti molto importanti infatti il magnificamente messo in luce la visione personale del successore ditta del Parma Di Pietro che oggi non è più offuscata da niente di materiali il politico E ha messo dunque in rilievo l'essenza stessa del ministero del parco la e quella deve essere il successore di Pietro che rappresenta Gesù Cristo che a capo della sua evidenzia grazie per la sua disponibilità grazie per il suo insegnamento è in arrivo Confimprese Il Mi è cartellina Ora io invito il professor fonte Ap ieri e il professore uscendo Sì Ora ascoltiamo il professor Carlo Fontana io ordinario di Diritto canonico presso il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Roma Tre professore invitato di storia di diritto canonico della Pontificia Università Gregoriana Membro associato delle col velo Zecchillo ansioso su sia de di Parisi che specialista proprio di queste questioni il carattere giuridico e che ora ci parlate la chiesa e l'Italia dopo Porta Pia sfide giuridiche e problemi politici visto che siamo con un leggero ritardo chiederò di non superare venticinque minuti e così cercheremo di arrivare alla fine della mattinata ancora attivi Grazie presidente grazie dell'invito ve mi onora agli organizzatori Ovviamente devo fare una sintesi della sintesi e quindi rimando voi al testo della relazione verrà pubblicata negli atti per avere un quadro più preciso Dei temi che andrò esponendo il venti settembre mille ottocentosettanta rappresenta una casa di alto valore simbolico e credo che non giovi a nessuno cercare di sminuire il senso di un cambiamento epocale Come del resto ha messo in evidenza il cardinal Parolin Proprio per il suo orizzonte storico ampio ritengo vada inquadrata all'interno di una duplice dinamica storica Quella della formazione dello Stato nazione in Italia e dei rapporti conflittuali che essa propongo con lo Stato Pontificio e con l'organizzazione ecclesiastica E quella della modernizzazione politica avviata dal nuovo Stato e della modernizzazione religiosa prima subita poi assunta attivamente Dalla Chiesa La questione romana divenuta dopo Porta Pia questione pontificia Si configura come un crocevia o meglio una costellazione di problemi fra loro concretamente interconnessi e quasi concatenati Per cercare di dipanare questa aggrovigliata matassa ho individuato tre sfide Che interessano la Chiesa e l'Italia una sfida culturale una sfida politica una sfida giuridico istituzionale La sfida culturale Il nascente Stato liberale e l'antica chiesa di Roma partivano da presupposti ideologici simmetricamente opposti Nel dibattito pubblico troviamo due ali contrapposte i gesuiti della Civiltà Cattolica Per lungo tempo sostenitori di una visione più pratica intransigente che corrispondeva a quella del papato E i sostenitori dello Stato liberale di diritto in cui peraltro confluivano e si mescolavano elementi ideologici eterogenei Per la visione teocratica Ammodernata dalle otto ministro italiano l'ordine cristiano si fonda sull'ordine naturale e quest'ultimo si regge su una visione metafisica il cui postulato un tipo e l'esistenza di Dio e la vicinanza delle leggi divine Positive e naturali le quali fissano un ordine metafisico Che garantisce l'unità e la coesione della società e degli Stati Questa visione organi cistica della Società presuppone una perfetta con Pacino azione fra i differenti ambiti e livelli di cui essa si compone Per cui al suo interno religione politica morale cultura risultano l'una legata all'altra e tutte insieme si riferiscono all'ordine oggettivo immutabile metafisico e trascendente da cui traggono la loro ultima ragion d'essere Ne viene che lo Stato deve essere confessionale porre a base dell'istruzione dell'educazione l'unica religione vera e riconosce la posizioni di privilegio della Chiesa cattolica rispetto agli altri culti Il fatto poi che ogni potere e autorità provenga in ultima istanza da Dio condiziona la legittimità dell'esercizio del potere politico al rispetto dell'ordine divino In questo quadro la figura del Papa è posta al centro di tutto il funzionamento del sistema e un grafico Perché egli ha il compito di interpretare affermare nella società la ragione divina quale suprema norma anche per le leggi umane Quindi i sudditi e sovrani di debbono essere sottomessi e in questo modo riceveranno la migliore garanzia della loro stabilità Per la visione liberale dello Stato di diritto invece non esiste un ordine metafisico trascendente da cui derivare assetti normativi o prescrizioni vincolanti La sovranità non si radica nella divinità al contrario trova il suo fondamento nello Stato sovrano ente originario è perenne Dotate degli attributi della personalità della volontà e dell'unità nonché i fonte esclusiva della legge delle libertà e dei diritti dei cittadini in quanto depositari della sovranità il potere della nazione e delle sue istituzioni Non può essere limitato né dai diritti dei sovrani d'antico regime detta qualsiasi altra potestas suprema Piuttosto esso deve dispiegarsi nell'ambito del proprio territorio esso i propri sudditi Senza limiti salvo le concessioni fatte ai diritti dei cittadini e all'autonomia della società civile sancita peraltro solo formalmente In altri termini lo Stato di diritto si poneva come nuovo soggetto politico che pretendeva sia di sostituire o comunque inglobare tutti gli altri soggetti politici compresa la chiesa Sia di realizzare una piena esclusività del diritto dello Stato L'ideale che accomunava destra e sinistra storica nonostante tante variazioni di accenti era quello dell'autonomia dei figli e della separazione Fra Stato e Chiesa sul fondamento poiché la libertà di religione e di coscienza la concezione liberale scardinata l'idea della società come una struttura organica e cui diversi ambiti Dovessero essere plasmati dalla religione Questa la religione Era trattata come un diritto individuale è un affare di coscienza nel quale lo Stato Così come non interferiva o meglio pretendeva di non interferire del pari non poteva garantire un riconoscimento pubblico della sua presenza istituzionale Passiamo alla sfida politica Facendo un passo indietro Il punto di partenza e di espansione del contrasto che si consuma nel Risorgimento verte fra il principio di nazionalità del movimento verso l'unità E il principio di universalità di cui si fa portatore il cattolicissimo Il conflitto fra nazione è religione che si pretendono universali e assolute si attua nel corso dell'Ottocento a danno del cattolicissimo considerato a ragione o a torto un ostacolo alla realizzazione delle aspirazioni nazionali Nella prima metà del secolo per influsso del cattolicesimo liberale francese italiano pensavo soprattutto a Barba Gioberti si tende ad avvicinare il cattolicesimo all'idea di nazione E non mancano sentimenti dire solidarietà ai movimenti unitari in Europa Sappiamo puoi quanto il primato morale e civile degli italiani dice Uberti abbiamo contribuito ad avviare il movimento risorgimentale e allegare cattolicesimo e patriottismo Ma con mille ottocentoquarantotto quarantanove come tutti sapete tutto crolla E la divaricazione fra papato e Risorgimento si consuma definitivamente Lo scontro col papato divenne inevitabile su due problemi fra loro annodati Il primo era la delegittimazione del Papa come sovrano di uno stato che agli occhi dell'Europa appariva e voleva continuare a restare omesso leso Per la sua concezione assolutista e teocratica Il secondo Motivo di scontro più diretto e dirompente era l'impossibilità di conciliare l'affermazione dell'unità territoriale italiana con la perpetuazione dello Stato pontificio prima e con la Roma papale dopo Si capisce che l'assetto costituzionale del papato e dello Stato italiano nell'Ottocento e il conflitto di legittimità che ne è conseguito fra queste due entità storiche Costituiscono il bandolo della matassa dei problemi sottesi alla questione romana emotivi veri che hanno condotto a uno scontro ineludibile e alla eliminazione del potere temporale del Papato E si capisce anche che il vero nodo Gordiano della questione romana dal quarantotto al settanta fosse la difesa della duplice sovranità papale Ossia il connubio fra potere spirituale potere temporale e come quello della questione pontificia dal settanta al mille novecentoventinove Prestasse pur sempre impostato nella stessa orbita della univocità Del messo fra dominio territoriale e affermazione della sovranità come è noto la legge unilaterale delle guarentigie del tredici maggio settantuno Sulle prerogative del Sommo Pontefice della Santa Sede e sulle relazioni della Chiesa con lo Stato conseguì una serie di effetti positivi legati alla stabilizzazione delle relazioni salita della Santa Sede Tanto sul piano internazionale quanto su quello nazionale tuttavia la legge delle guarentigie come ha ricordato il cardinal Parolini non fu mai accettata della Santa Sede Anzi essa protestò più volte in forma ufficiale contro di essa ritenendo che non poteva essere affatto considerata risolutiva della questione romana Perché non veniva incontro alle richieste circa la sovranità territoriale e non offriva al Papa adeguate garanzie di stabilità e di intangibilità sul piano internazionale Col passare degli anni però se non cambiano gli argomenti della contesa politica e giuridica cambia l'atteggiamento della gerarchia ecclesiastica sotto il leone tutti il tredicesimo Umberto primo Scrive Jemolo il baratro che divide le due italie va lentamente colmando sì lentamente Ma comunque movimento continuo che nessun avvenimento nessun divieto nessuna presa di posizione riesce ad arrestare Da una completa delegittimazione teorica delle parti avverse sia bollette piano piano verso una maggiore considerazione reciproca soprattutto muta il contenuto delle rivendicazioni materiali della Santa Sede Svanite le speranze escatologica di un pronto stabilimento Dello stato ristabilimento dello Stato pontificio per intervento divino scartata la possibilità di un trasferimento del Papa e della cui all'estero sotto Leone tredicesimo Valutate con più realismo le condizioni e le forze in campo tenuto conto del nuovo nemico comune il socialismo le richieste della Santa Sede si restringono di molto sul piano fisico territoriale Ne viene che dalla fine degli anni Ottanta la questione romana da questione prevalentemente territoriale diventa questione prevalentemente di principio venendo sempre più collegata al titolo giuridico Conveniente per esco citarne la soluzione La chiave di volta teorica della soluzione della questione romana si troverà in quella vera e propria metamorfosi della sovranità già auspicata da Carrefour nel mille ottocentosessanta Ma bisognosa di una lenta maturazione e di una riformulazione adeguata nel diritto internazionale è significativo che nel discorso di più a un decimo dell'undici febbraio mille novecentoventinove a conclusione Degli accordi lateranensi il Pontefice si compiace sancito di vedere il materiale Tirreno dello Stato Città del Vaticano ha così minimi termini da potersi e doversi anche esso considerare spiritualizzata Dall'immensa sublime è veramente divina spiritualità Cass destinato a sorreggere e asservire E veniamo alla sfida giuridico istituzionale Il problema della posizione del Della chiesa all'interno dell'ordinamento dello Stato E la definizione dell'ambito e dei limiti dell'attività dei suoi clienti era tipicamente giuridico E coinvolgeva l'intera organizzazione ecclesiastica in Italia in raccordo con la creazione delle nuove strutture dello Stato unitario E ciò comportava l'attivazione di una serie di processi di integrazione fra l'unificazione legislativa e amministrativa del nuovo Stato e l'unificazione della legislazione ecclesiastica Degli stati inferiori preunitari La via seguita fu quella dell'assimilazione e del livellamento delle legislazioni preesistenti Ai principi alle motivazioni e perfino alle modalità della legislazione Sardo Piemontese D'altra parte il programma separatista era chiaramente convinto che la costruzione del nuovo Stato dovesse necessariamente implicare un cambiamento istituzionale e culturale della società italiana Almeno tre ipoteche ideologiche guidavano la classe dirigente liberale in materia ecclesiastica politicamente il papato della chiesa erano dei nemici da battere o comunque da rendere il meno possibile offensivi Vista la strenua opposizione della gerarchia al movimento unitario la consistenza organizzativa della chiesa aveva acquistato dimensioni esorbitanti sotto il profilo patrimoniale istituzionale personale Occorreva quindi ridimensionare me e possibilmente riconvertire nella struttura per sostituire alla centralità della chiesa lascia in salita dello Stato Infine le forme religiosi di associazione questa la qualifica Dello Stato liberale rispetto alle istituzioni cattoliche dovevano essere rese funzionali agli interessi e alle finalità del nuovo Stato il programma liberale Implicava dunque anche un processo di laicizzazione della società Che comportava lo smantellamento di quel che restava degli assetti di antico regime di cui le chiese facevano parte le norme ampliamento dei compiti della politica nella direzione della società L'impiego di tutte le risorse disponibili sul territorio e quindi prevalentemente ecclesiastiche a quel a vantaggio della costruzione dello Stato In maniera assai più pervasiva e organica di quanto non avessero fatto i sovrani illuminati o le varie forme di regali ISMU idriche giurisdizionali Isma'del Settecento Lo Stato nazione dell'Ottocento si arroga la prerogativa di intervento esclusivo nei differenti campi della società sostituendosi in primo luogo alle competenze e alle funzioni un tempo svolte dalla Chiesa Dalle comunità e dai privati Io vedo che il tempo passa enormemente quindi devo necessariamente saltare la distinzione fra le varie fasi dell'attività legislativa In materia ecclesiastica dei governi della destra e della sinistra limitandosi a limitandomi a dire che I processi decisa azione investirono prima di tutto La preferita e le istituzioni ecclesiastiche la scuola il matrimonio E poi nella seconda fase soprattutto degli anni novanta con le riforme Crispino e l'intervento dello Stato Interesso la laicizzazione delle opere figlie E soprattutto in quell'età divennero penetranti i controlli statuali Su le nomine dei vescovi e dei parroci Compresa una legislazione di pulizia relativa agli abusi dei ministri di culto Sancita dal Codice Zanardelli è sempre del novanta poi ovviamente devo saltare tutta la parte relativa a un consuntivo di quanto queste diverse riforme hanno prodotto quindi i due terzi della relazione giustamente se ne vanno Mi limito a accennare alla all'ultimo punto che è la risposta della chiesa Modernizzazione passiva e modernizzazione difensiva Con le leggi di eversione dell'asse ecclesiastico si poneva in essere una revisione totale dell'organizzazione della Chiesa Erano stati formalmente soppressi tutti gli ordini religiosi Molti di loro erano dispersi russi avevano abbandonato l'abito ed erano rientrati nella vita civile assai più frasi e monaci che monache Inoltre erano impediti e per legge l'erezione di nuovi conventi e monasteri e l'emissione di nuovi professioni religiose Le soppressioni dello Stato colpirono anche le strutture del clero secolare Ma in modo assai più contenuto e mirato in sostanza scomparvero le strutture del clero College alto in tutte le sue forme ad eccezione di quello dei capitoli delle cattedrali Quali gli effetti indiretti e di lungo periodo sulla riorganizzazione ecclesiastica non v'è dubbio che la Chiesa in Italia sublime secondo Ottocento quella che definirei una modernizzazione passiva Ossia un processo che la costrinse per un verso ad abbandonare strutture istituti stili del passato E per un altro verso a riformulare le proprie modalità di presenza istituzionale e ad adottare nuove strategie pastorali Al tempo stesso I provvedimenti eversivi sulla lunga seppure ingiusti e talora del tutto indiscriminati Bisogna riconoscere che hanno contribuito a svecchiare le indolenti strutture ecclesiastiche che vivevano in uno stato inerziale da troppi secoli E quindi l'effetto è stato attraverso l'alleggerimento e la semplificazione della Rete istituzionale della Chiesa di rimettere al centro della vita delle diocesi istituzione della parrocchia Di stabilire un rapporto privilegiato fra il fedele il parroco e fra i farmaci del vescovo e la configurazione Delle diocesi sul doppio asse privilegiato vescovo e parroci e parroci fedeli laici e la stessa crescita del movimento cattolico non sarebbero stati possibili al di fuori di questo rafforzato Quadro istituzionale Così iniziava l'altro processo che definirei la modernizzazione difensiva della Chiesa in Italia Ne ha d'altra scura are le fette indiretto delle spoliazioni delle chiese di scettici delegati per il culto degli obblighi divenisse delle cappellani e sulla maturazione della religiosità e spiritualità individuale Meno legata alle deposizioni dell'antico regime e maggiormente proiettata verso l'azione militante della il caso E per la prima volta da allora che emerge il laicato cattolico come soggetto storico Anche le relazioni fra il Papato e l'episcopato subirono mutamento rilevante un mutamento rilevante scusate nello Stato unitario Superate le remore e i rischi delle Chiese nazionali i fatti intravide ero nelle riunioni dei vescovi di una nazione la migliore garanzia della fedeltà delle Chiese locali alla Santa Sede Vi era inoltre un'esigenza di rappresentanza delle Chiese nazionali di fronte allo Stato I vescovi stessi avvertivano che una uniformità di atteggiamento rispetto allo stato attribuiva alla loro azione maggiore efficacia Lo sviluppo delle conferenze regionali e poi nazionale segna quindi la data di nascita di una chiesa italiana Taglio taglio taglio Restava Un altro profilo quello politico certamente il più ambiguo Quelle del quello del cambiamento dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa Bisogna ricordare il vizio d'origine della politica ecclesiastica della destra della sinistra storica Quello che la teneva inviluppo Ata tanto in sede teorica che nell'applicazione pratica in una mescolanza eterogenea ed incoerente di principi giurisdizionali mistici e di principi separatisti questo infelice connubio i principi assolutamente opposti Compromise i principi liberali che avevano ispirato Carrefour Limito la libertà e l'uguaglianza delle associazioni e delle istituzioni Segno per diversi aspetti un ritorno al dispotismo statuale del passato E cosa da non trascurare e Marcinnò le istanze di riforma interna del cattolicesimo di cui si hanno fatto fatti promotori Figure come i Ricasoli Boncompagni Minghetti Per risolvere le antinomie di fondo della politica ecclesiastica italiana occorrerà la maturazione di nuove esperienze e l'invenzione di nuovi strumenti teorici nonché il cambiamento Che la concezione dello Stato Le relazioni fra Stato e Chiesa in Italia potranno avere un avanzamento effettivo come sapete solo con gli accordi lateranensi del ventinove E trovare il loro pieno riequilibrio e coronamento nella Costituzione repubblicana del mille ottocento quaranta mille novecentoquarantotto grazie Grazie professore per questa relazione che è stato un concentrato del suo insediamento E ieri abbiamo avuto gli aspetti militari vari aspetti militari di oggi abbiamo aspetti giuridici politici abbiamo avuto con i cardinali gli altri aspetti più spirituale di pastorali e ora ascoltiamo il professor Philip sciogliendo Professore ordinario di Storia della Chiesa moderna e contemporanea Nella facoltà di teologia della Pontificia Università lateranense che è anche membro cioè il Pontificio comitato di Scienze storiche Che lui parlerà di un altro aspetto legato a Porta Pia La mobilizzazione del indicato cattolico in difesa del potere temporale del parco Grazie presidente L'oggetto della mia breve relazione e di illustrare la mobilitazione della ricatto cattolico In difesa del potere temporale del Papa attraverso lo studio di un'organizzazione in trans nazionale segreta costituita Ginevra nell'ottobre del mille ottocentosettanta Essa meglio conosciuta sotto il nome di come sponda ostensione oggi internazionale nera è stata studiata in modo esauriente dal professore Milla Umberto dell'Università Cattolica di Lovanio Basandomi su questi importanti lavori e partendo anche da alcune ricerche personali che ho compiuto tanti anni fa sullo stesso argomento mi propongo di trattare successivamente tre punti Primo le origini dell'organizzazione ossia la costituzione di un comitato di difesa cattolica a Ginevra nell'ottobre del mille ottocentosettanta Secondo punto il ruolo della stampa ossia la pubblicazione di un bollettino intitolato la come sponda ostensione Faini ottocento settanta anni ottocentosettantatré e infine terzo punto la mobilitazione della ricatto cattolico ossia la costituzione di una rete di movimenti popolare nelle varie nazioni europee dal mille ottocentosettanta al mille ottocentosettantasei Primo punto dunque le origini della mobilitazione Alle origini della straordinaria mobilitazione dei laici cattolici all'indomani del venti settembre del mille ottocentosettanta troviamo due uomini vescovo svizzero monsignor Gaspar me a mio e un aristocratico austriaco il Conte otto Gustafsson Blume Essi benché provenienti da orizzonti culturali religiosi molto diversi erano fatti per incontrarsi e di fatto il loro primo incontro avvenne a Parigi negli anni cinquantasei cinquantotto Lomelo rappresentate ma diplomatico che rappresentava l'impero a Parigi e si era appena convertito alla fede cattolica sotto l'influenza di un gesuita francese il padre Lavinio Mossi o meno Medioevale epoca un modesto sacerdote ginevrino molto zelante già noto per la sua eloquenza Nel sessanta sessantaquattro era stato consacrato vescovo ausiliare di Ginevra da più o no hanno con l'emissione di riconquistare la città di Calvino al cattolicesimo Ambedue sostenitore decisi dell'infallibilità papale si erano ritrovati a Roma durante il Concilio Dove avevano dato vita a un piccolo cenacolo la cosiddetta società Mamertina dal nove del luogo della prigionia di San Pietro Che riuniva dei laici cattolici ultrà montagne di diverse nazioni a volte tutti animati dallo stesso desiderio di lottare come dicevamo sia o meno a mio per a firmare il regno sociale di Gesù Cristo Queste riunioni tenutesi in un luogo altamente simbolico in margine ai lavori conciliari preannunciava hanno le loro azioni in favore della difesa del potere temporale del Papa all'indomani della Breccia di Porta Pia Per monsignor mi era mio infatti la difesa dei diritti tempo ovali del papato andava di pari passo con la lotta per la proclamazione dell'infallibilità pontificia La visione del conte Blob e dei suoi amici conservatori austriaci era più politica ma non per questo meno intransigente L'assalto contro il potere temporale pontificio dimostrava secondo loro l'esistenza di un vasto complotto internazionale conto la chiesa Fuggito da come nel momento in cui era cominciato l'attacco alla città Lomelo aggiunse cinema dove ritrovo mozione a mio insieme ad un altro vescovo americano l'arcivescovo di Bari timo monsignor spamming e altri membri di questa società Mamertina che aveva funzionato domani del Concilio Dopo essersi consultati sulla strategia da seguire essi decisero di lanciare un appello Occhetto e lì O fa dodici sexies questo appello è datato dell'otto ottobre del mille ottocentosettanta firmato da diciassette personalità cattoliche europee e fu ampiamente diffuso sulla stampa cattolica e mandato a tutti i vescovi redatto da mozione a mio il testo ricevette successivamente l'approvazione di più nonno vero manifesto del movimento nascente è interessante per almeno due motivi da una parte perché era affermava Che se come all'avevano solamente poche amato i vescovi riuniti a Omaha nel mille ottocentosessantasette la sovranità temporale del Papa era cito l'indispensabile condizione per il libero esercizio del suo potere spirituale Diminuire o come scialle questa sovranità significava attentare agli interessi più chiare dei cattolici dell'universo Compromettere l'indipendenza del potere spirituale e di conseguenza distruggere la libertà delle nostre coscienza Dall'altra perché delineava una strategia di resistenza al fatto compiuto attraverso la mobilitazione del popolo cattolico D all'organizzazione di comitati di laici e la moltiplicazione delle petizioni presso i poveri i loro rispettivi governi cito l'ultima parte di questo appello LIPU quasi nato a scuotere la detenuto buona e avete la Libia fratello corsi ostile patto essi per il governo nuovo connessi l'affetto e la spoliazione delle attrici sono stanco e fine della citazione Se l'argomentazione abile perché poneva come lo vedete la lotta da condurre sul terreno delle libertà e del diritto La strategia era del tutto nuova avendo capito che era illusorio contare sull'intervento militare di una potenza straniera per ristabilire il Papa Nei suoi diritti di sovrano temporale questi aristocratici puntavano sulla mobilitazione dei fedeli che fa pressioni sugli stessi governi e sovrani Alla fine dello stesso mese di ottobre una trentina di esponenti della ideato cattolica europeo si riunivano a Ginevra sotto la presidenza dello stesso monsignor com'era mio Per dare seguito all'appello alla mobilitazione lanciato nel Manifesto e si prese con la decisione di istituire un comitato di difesa cattolica Con un ufficio come organo esecutivo il regno Di Pietro è una garanzia per la libertà delle nostre coscienze dà espressione alla regno sociali di Cristo e adesso la dominazione sul mondo si leggeva in ogni Indirizzo al Papa Uno degli organizzatori della riunione di Ginevra che col finanziere nera Länder esito incerto Jan avvilente fama si recò a forma per presentare il progetto al Papa e ai suoi collaboratori Più o no no è il tema dell'Antonelli accolsero che non entusiasmo l'aiuto che veniva loro offerto da questi Laicicattolici che approvavano la creazione dell'ufficio ginevrino Fu stabilita così una doppia linea di contatto con il Vaticano l'ufficio aveva informato più no no sulle sue attività attraverso uno dei suoi segretari Monsignor Francesco Mercurio è lì la Segreteria di Stato avrebbe dato dal canto suo le sue istruzioni all'ufficio attraverso un prelato della Curia definito con Lettera medie poi successivamente sarà chiamato Lino minato Per continuare di attivare le agitazioni fu deciso di dare vita con il benestare della Santa Sede ad una pubblicazione in il mio secondo punto la come spot ostensione che apparse nell'ottobre del settanta patrocinata da mozione a milioni la pubblicazione era di fatto diretto dal conte il fondo Roma e con l'aiuto di due arresto graticci o storia austriaci Più che di un giornale vero e proprio si parlava si trattava di un foglio edito in due lingue francese e tedesco E diffuso gratuitamente due-tre volte alla settimana all'insieme della stampa cattolica circa trecento quotidiani La sua funzione attinenti cieco e triplice corrispondeva le tre principali e rubriche del periodico Prima pubblica Nouvelle dopo notizie da Roma da come sponda nord se ne voleva essere in primo luogo un foglio d'informazione ufficioso della Santa Sede Destinato a tenere informata l'opinione sulla sorte del Papa all'indomani dell'occupazione di Roma dalle truppe italiane Il quadro della situazione che traspare dalle numerose corrispondenze romane molto scuro insicurezza IMO qualità Dimostrazioni anticlericali profanazione di ogni genere ai misfatti dei nuovi occupanti della città viene contrapposta la fedeltà De al Papa dei veri romani cioè l'aristocrazia il Chievo e la maggior parte del popolo La parola d'ordine che il bollettino cerca di diffondere dall'inizio è molto chiara e senza nessun tipo di compromesso possibile Restituzione integrale al Santo Padre dello Stato della chiesa come esistevano nel mille ottocentocinquantanove La strategia preconizzato era quella di una resistenza attiva in ogni Paese conto cito l'avevo lì si occupò né e questo con tutti i mezzi legali Seconda pubblicare Nouvelle Gilmour monco Occhetto e lì notizie del movimento cattolico La come sponda nord se ne poteva essere in secondo luogo l'organo di collegamento e di coordinamento di una vasta fetta di solidarietà nei confronti del Papa prigioniero tutte le manifestazioni Pupa pare dei vari Paesi europei sono scrupolosamente consegnate pellegrinaggi indirizzi petizioni delegazioni donazioni eccetera il numero delle notizie molto elevato nei primi mesi diminuisce fortemente dopo il settantadue segno in tweed indubitabile di una certa flessione della protesta Le informazioni divulgate e poi veniva la maggior parte della Germania di Hitler e del ed era ed è l'Austria Ungheria il quarantacinque per cento dell'insieme Seguite ma da lontano dalla Francia e dall'Italia per una parte quasi eguale uguale undici per cento sino a Tara forte valorizzazione del ruolo giocato dai laici queste notizie sui movimenti cattolici nazionali L'invio di El delegazione di laici a Roma aveva uno scopo ben preciso quello di far pressione sul governo italiano per costringerlo ad una politica prudente nei confronti della Santa Sede La questione romana quasi il dodici per cento degli articoli del periodico riguardava infatti per lo tutta la Chiesa e non poteva quindi essere risolta unilateralmente dall'Italia Terza pubblicarsi intitolata considerazioni considerazioni La correspondance se ne voleva dunque essa in terzo luogo una specie di laboratorio dottrinale sui grandi temi del pensiero cattolico ultra montano La regalità sociale di Cristo lo Stato cristiano la tolleranza nei confronti dei culti non cattolici il diritto di resistenza contro un potere iniquo Interessante notare il riferimento costante in queste considerazioni dottrinale all'autorità di Santomaso Taccuino dei suoi maggiori come intatto e come il spagnolo Francisco Suarez Scritti in latino dall'otto vasi del Papa e tradotti della redazione ginevrina questi testi non erano di facile lettura e scomparivano dalle pagine del bollettino dopo il mille ottocento settantadue L'attacco Crespo ad altra sede qualificata di più no di pianta un tramontana dalla stampa bis ma chiara cesserà di cesserà di fatto la sua pubblicazione nel dicembre del mille ottocentosettantatré Ma la sua scomparsa non significava la fine dell'opera intrapresa Ginevra come lo spiegherà spiegavano i suoi dirigenti un in una lettera aperta indirizzata al Santo Padre in data del primo novembre del settantatré E il Cottini ovale organizzazioni scrivevano questi fedeli asservire Eli sfide Yolande ovvia asini Combi quasi palle dopo aver Rouse medio Cusio dei erede rude fama il dovere di Amanda Di obbedire e di difenderà dicevano al Papa La stella come scomodo Alda generale è stata l'espressione di un vasto movimento di solidarietà Su scala europea e ha continuato di funzionare almeno fino alla fine del pontificato di più il nonno e quello che chiamiamo la cosiddetta internazionale nera e quale voi dedicare l'ultima parte della mia comunicazione fu a partire infatti dal secondo Congresso ottenuto presso l'abbazia benedettina sincera di ensi d'nel settembre del settantuno che si comincia a parlare a parte apertamente d'internazionale nera nell'idea dei suoi promotori essa voleva essere un antidoto alla cosiddetta internazionali ossa dei lavoratori Infatti con la rivolta della Corning di Parigi nella primavera del settantuno la minaccia del socialismo rivoluzionario era apparsa ben reale La questione sociale divento allora una preoccupazione maggiore dei dirigenti dell'organizzazione Per rafforzare la sua efficienza fu deciso di affiancare l'ufficio ginevrino da un comitato di permanenti composti Ziglio appese in tanti dell'organizzazione in ogni Paese Il loro ruolo era da una parte di informale Ginevra studi sugli sviluppi della situazione nel loro Paese dall'altra di trasmettere decisione dei congressi e le direttive del centro ai cattolici del loro stesso Paese In tal modo l'organizzazione come scrive il professor Lamberto fungeva come un canale di collegamento e oltre che con l'apparato ecclesiastico anche tra la Santa Sede ai fedeli con l'obiettivo di mobilitare l'opinione pubblica cattolica Il corrispondente permanente dell'Italia ad esempio non fu altro che il duca Scipione Salviati il futuro leader dell'Opera dei Congressi fondata nel mille ottocentosettantaquattro I congressi annuali dell'Internazionale nera si svolgevano di solito nel mese di agosto a Ginevra o nelle vicinanze Questi incontri avevano un carattere segreto erano frequentati dai permanenti e da rappresentanti selezionati dei Comitati Cattolici Le delegazioni più numerose erano sempre quelle della Francia e della Germania La presenza di delegati di altre nazioni belgi austriaci italiani eccetera era più discreta I congressi duravano tre giovani erano l'occasione di scambi di idee sull'organizzazione del movimento e sulle sue le strategie da seguire La questione romana restava sempre il primo punto all'ordine del giorno Dopo aver ricordato il loro attaccamento a questa grande causa del papato i congressi riuniti Ardenzi del nel settembre del settantuno una cinquantina di personalità La Icaria rappresentando otto nazioni avevano ricordato la centralità di questa preoccupazione nello o indirizzò al Papa cito in francese Laccoto da supplente tocco è il diesel si è non si è dovuto ricevo solo di tessera per quelle livornese assiste dottori che spiriti del palestinese se usando di una sessione leggine risotto Ascea sul foie Dooley sono detto come lei allora e l'arrivo Lisio lei avevo e la rivoluzione I congressisti i congressisti e lavoravano un piano d'azione per l'arresto l'azione del potere temporale del Papa esso prevedeva la partenza del Papa da Roma per continuare il Concilio fuori dall'Italia Tali partenza avrebbe messo in moto le masse cattoliche è portato a un cambiamento di governo in Austria e anche alla restaurazione di Monastier cristiane in Francia e in Spagna Ma la Santa Sede non era disposta ad andare in questa direzione pur riconoscendo pienamente la forza dei movimenti popolari Piatti o no no come ebbe a dire lo ricevendo una delegazione internazionali questi laici nel gennaio del settantadue i governi non rappresentavano cito più nono nello spirito nel cuore e nella volontà del popolo cattolico Negli anni successivi internazionale nera continua a mandare delegazioni internazionale a Roma per poter stare contro la politica anticlericale del governo italiano l'obiettiva era di mantenere la pressione su di esso facendogli vedere che il Papa poteva continuamente contare sull'appoggio di una parte importante delle élite europea Tra il Vaticano e l'Internazionale nera concordanza di vedute sulla strategia da adottare non era totale La politica prudente del cardinal segreta di Stato Giacomo Antonelli irritava i dirigenti dell'organizzazione come il ponte Fond Lone Fautore di un atteggiamento più radicale con il passare dei mesi la questione della sua autonomia rispetto al Vaticano non poteva mancare di porsi due linee si affrontavano nel congresso di Ginevra fine dell'agosto del settantadue i permanenti si schierarono dalla parte dell'opzione o umana La ragione di essere della correspondance del genere e dell'Internazionale nera dalla sua fondazione All'indomani della Breccia di Porta Pia non era stata quella di difendere appunto la sovranità temporale del Papa contro l'usurpatore italiano Il dove il fiuto di continuare vari permanenti delocalizzazioni Di continuare a finanziare l'ufficio ginevrino contribuì a rafforzare il controllo della Santa Sede sull'organizzazione dal settantatré in poi più dell'ottanta per cento delle spese Erano assicurate dalla tesoreria pontificia La figura dell'Innominato assunse una importanza decisiva nel mantenere i contatti bilaterali con i permanenti negli anni seguenti La morte del cardinale Antonelli nel settantasei significo la scomparsa dell'Internazionale nera ma non la sconfessione della strategia che l'aveva ispirata cioè la mobilitazione delle masse cattoliche attraverso la stampa In conclusione voi fare due potrebbe osservazioni riguardo all'importanza di questo movimento Poco conosciuto in realtà se non da dagli specialisti per la storiografia del papato e del cattolicesimo contemporaneo per la storiografia del papato per questi cattolici ultrà montani la difesa della sovranità temporale non era fine a se stessa Bensì un mezzo per riaffermare il primato dell'autorità morale del Papa sull'intera società umana il Papa non era infatti solo il capo visibile della Chiesa cattolica ma soprattutto il fondamenta fondamento dell'ordine sociale E internazionale da testa ovale La sovranità tempo Anema dunque solo un supporto le assise necessaria al magistero indiretto di tipo morale a carattere universale del Papa sulla società del suo tempo Come non vedervi la prefigurazione dell'insegnamenti sociali di un leone tredicesimo dei suoi successori O se si preferisce l'inizio di un tempo malissimo di sostituzione per utilizzare l'espressione cava a Emile pura Caratteristico secondo lui del papato contemporaneo questo tempo malissimo di sostituzione In questo senso possiamo dire che la crisi del signor docente settanta è stata un evento epocale che ha contribuito alla modernizzazione della funzione papale nel contesto di una società in via di secolarizzazione accelerata Seconda osservazione ultima la storia per la storiografia del cattolicesimo contemporaneo la mobilitazione della Ekhator cattolico in difesa della sovranità tempo quale fu l'occasione di una presa di coscienza da parte della Chiesa Dell'importanza cruciale dell'opinione pubblica nella società moderna i popoli sono buoni governi cattivi Io evoca è vero dunque che il Papa diventasse il repubblicano Chiedeva sì o no no ai permanenti dell'organizzazione nel settembre del mille ottocentosettantuno Non mi pare esagerato parlare di una svolta strategica decisiva nella prospettiva sempre intransigente da parte dell'ex chiesa di una riconquista cristiana della società Il riconoscimento dello volo del popolo implicava infatti l'accettazione dei metodi democratici e la valorizzazione del contributo dei laici La breccia di Porta Pia da questo punto di vista ha aperto la strada ad una nuova forma di cattolicesimo in Europa il cattolicesimo militante dei movimenti d'Azione Cattolica Grazie professore ci ha dimostrato che questa breccia Di Porta Pia ha aperto la porta proprio a questo mi dite al mutismo che distinguerà il incarnato specialmente quello del ventesimo secolo Dunque abbiamo visto vari aspetti collegati da questo evento di Porta Pia quelli militari quello spirituale quello che riguarda i laici i laici di tanti Paesi I laici che poco a poco prendono coscienza anche del loro ruolo della loro missione in seno alla società Siamo molto in ritardo come avete constatato io suggerisco cinque minuti di pausa un supposto e già invito Il quattro relatori del mattinata della seconda parte della mattinata venire qui i professori Romanato umori la Lupi forse riprendiamo fra cinque minuti Allora cerchiamo io mi indirizzò specialmente ai relatori dovunque assolutamente non superare i venticinque minuti altrimenti non ce la faremo Si andrà bene sì Sì senza andrebbe Cosa Ah va o per carità ecco alla sedia in quella sede Ecco venga guarda per favore Per favore Ora ascoltiamo il professor Giampaolo Romanato professore di Storia contemporanea dell'Università di Padova membro del Pontificio comitato di Scienze storiche che collabora va a fare i giornali e riviste che ha pubblicato molti saggi di storia contemporanea e che ora pezzi presenta la sua relazione Tappa Parre a pontefice universali la svolta di Porta Pia Grazie Pato dura e grazie a voi per l'ascolto come espressamente conto di rimanere rigorosamente neri nei nei termini di tempo qui ci sono stati assegnati Nel mille ottocentosettantasette sedici si celebrò il giubileo episcopale tipi o no no che era diventato vescovo nel mille ottocento il ventisette cinquant'anni dopo quindi innumerevoli pellegrinaggi confluirono Roma per testimoniare la devozione al Papa prigioniero Shue Ballina potestate come si diceva allora Come uno di questi pellegrinaggi giunse nella nella capitale del regno anche uno sconosciuto sacerdote del Treviso debba dare cibo a due udienze collettive con l'Angelico Pio no no come lo definisce una lettera Raccontando poi del suo soggiorno romano del sacerdote aggiunse questo commento fra virgolette Ho visto il Santo Padre Lo scopo del mio viaggio era giunto ma io sono contentissimo L'episodio non meriterebbe di essere menzionato se non sconosciuto sacerdote trevigiano che venne a Roma città che vide allora per la prima volta Non fosse quel Giuseppe Sarto che diverrà vescovo e cardinale e ventisei anni dopo sarà eletto a sua volta pontefice assumendo egli pure il nome di Pio Pio decimo Il suo pellegrinaggio romano per vedere il Santo Padre fra virgolette Attesta quanto il mito di più o no no ovvero il mito del Papa al di là della persona fosse ormai entrato nella coscienza dei cattolici di tutto il mondo Porta Pia aveva posto fine alla figura storica del papa re Ma aveva dato inizio ad una stagione del tutto nuove inedite quello del Papa come pontificio universale dei cattolici e da tutti riconosciuto Da allora è passato un secolo e mezzo nel clima storico e culturale di oggi è radicalmente mutato rispetto ad allora non possiamo non chiederci quasi con stupore Come non si sia allora compreso quello che a noi appare di assoluta evidenza Che porta Pia ponendo fine alla cronica all'anacronistico fardello del potere civile era all'inizio di una strada di nascita e non l'avvio verso il viale del tramonto Il cardinale Montini futuro Paolo sesto ha ricordato prima va ricordato prima anche il cardinale Parolin lo ammise nel mille novecentosessantadue parlando qui a Roma in Campidoglio fu una missione che destò qualche inquietudine né i nostalgici del passato Mentre nell'opinione pubblica verso al papato disse allora l'azione l'allora arcivescovo di Milano era diffuso la convinzione anzi da turista speranza Che la secolare istituzione pontificia sarebbe caduta come in ogni altra istituzione umana la Provvidenza ora lo vedevo bene aveva diversamente disposto le cose Quasi drammaticamente giocando negli avvenimenti Lo storico non può ricorrere a categorie provvidenziale per spiegare gli eventi proverò quindi a riassumere le vicende accadute nel corso dell'Ottocento in brevissima sintesi ovviamente Che hanno determinato dello stato dell'apparato dello Stato italiano la svolta di cui il venti settembre fu in qualche modo l'epilogo vicende complesse e contorte Talora guidate da quella casualità che non di rado conduce gli eventi fuori dal binario previsto sostrato ignote spiazzando i protagonisti rendendoli loro malgrado Vittime dei fatti dei quali solo a posteriori si intende il senso complessivo Durante l'antico regime per rivoluzionare io l'autorità del Papa sulla Chiesa era più più formale che sostanziale la Chiesa stessa aveva l'aspetto di una federazione di Chiese nazionali subordinate ai rispettivi governi più che l'autorità romana Questo ordinamento poteva avere nome Diversi delle varie monarchie europee gallicanesimo in Francia fra per l'organismo Caproni ennesimo in Germania Giuseppe Nismo in Austria Ma il fine dello stesso dovunque Subordinare la vita della Chiesa cioè le nomine vescovili funzionamento dei seminari l'apertura o la chiusura di ordini religiosi la gestione delle missioni Ad gentes alla volontà dei rispettivi sovrani Nelle due monarchi belle che Spagna e Portogallo e nei rispettivi impegni d'oltremare il patronato statale sulla Chiesa era attivo operante fin dal quindicesimo secolo Nella seconda metà del Settecento la soppressione della Compagnia di Gesù l'ordine del giorno allora più potente meglio organizzato della cristianità Era stata decisa dei governi conato autonomo e sovrano contro il quale nulla nulla aveva potuto la Santa Sede Anzi quegli stessi governi gli avevano imposto subito dopo nel mille settecentosettantatré addirittura la soppressione canonica della compagnia Nella se avessi messo ma la chiesa era un'istituzione pubblica presente dovunque ma subordinata all'autorità governativa molto più che lo porta pontificia La diffidenza verso Roma verso Roma e la Curia romana era un sentimento largamente diffuso in tutti gli ambienti politici ed ecclesiastici e dell'Europa cattolica Da Venezia pensiamo a Paolo Sarpi all'Austria alla Germania dalla Francia alla Spagna al Portogallo Tutto il sistema d'antico regime si si si reggeva esso giustificava però si leggeva e si giustifica però su un presupposto L'appartenenza della Chiesa e dello Stato al medesimo ordine cristiani La rivoluzione un diluvio universale dopo il quale nulla più è come prima commento al cardinal Consalvi travolse tutto questo Negando proprio il presupposto iniziale l'appartenenza dello Stato all'ordinamento proustiano come ha ben ricordato prima nel suo intervento il collega fanta pie Dopo la rivoluzione per la prima volta le istituzioni ecclesiastiche furono posto davanti ad un potere politico che non era più rappresentato da tre depositario del potere per diritto divino Ma da un'assemblea popolare titolare del potere per volontà della nazione Lo Stato cessava così di essere il braccio secolare della Chiesa e diventa una realtà autonoma che non seguirà più norme trascendenti superiori alla volontà umana ma obbediva soltanto a se stesso E alla mutevole volontà dei cittadini La rivoluzione questa rivoluzione divenne un rullo compressore che travolse tutto L'unico potere a non essere dell'azione gemme a non essere travolto fu il papato Anzi la prigionia di Pio sesto e Pio settimo cominciarono a creare la mitologia del papato Martina che poi giungerà conclusione negli anni di Mastai Ferretti cioè di più no no E l'unico presidio che poteva saldare l'indipendenza del papa della chiesa e forse la sua stessa sopravvivenza apparve lo Stato Pontificio Senza di esso il Papa sarebbe stato in balia di qualsiasi anonimo potere politico La prigionia dei due papi Pio Pio sesto e Pio settima nella Francia napoleonica diede una spinta decisiva alla convenzione che ci porterà poi a Porta Pia che lo Stato temporale forse indispensabile Forse indispensabile a garantire il futuro del cattolicesimo L'opinione pubblica cattolica prima della rivoluzione tutt'altro che benevola verso Roma si capovolse in fretta nel suo contrario Nell'idea che solo Roma La città ultra Monte S. vista dalla Francia la città ultra Monte espresso dalla Francia potesse rappresentare l'ancora di salvezza Nacque così la corrente culturale dell'ultrà monta n-esimo presto maggioritaria aiutata dagli scritti da intellettuale di grande successo l'Europa del tempo come De Maistre Chateaubriand lamine dono supporters Il papato che prima era per gran parte della stessa organizzazione ecclesiastica il potere straniero d'arginare divenne il baluardo a cui aggrapparsi la speranza che aiutava a sopravvivere La ragione la roccia che resiste nella tempesta della rivoluzione Il volume di papà di de Maistre uscito nel mille ottocentodiciannove con l'efficacia che proprio di testi letterari Che procedono per per affermazioni e sono molto più incisivi di quelli storici e filosofici che richiedono invece lunghi ragionamenti propose all'opinione pubblica internazionale all'equazione Papato potere temporale infallibilità Che nella cultura teologica era già stata avanzata molto tempo prima nel mille settecentonovanta novantanove attraverso la penna di un monaco benedettino Veneto Bartolomeo Cappellari Destinato a diventare Papa nel mille ottocentotrentadue col nome Di Gregorio sedicesimo Queste le parole testuali di de Maistre nel suo libro Non ci può essere società umana senza governo nel governo senza sovranità né sovranità senza infallibilità E quest'ultimo privilegio è talmente necessari l'infallibilità che siamo costretti a supporre l'infallibilità anche nelle sovranità temporale sotto pena di vedere dissolversi l'ordine sociale La causa contro montana fece rapidamente proseliti Si estese alla Germania dopo le vicende che Renania portarono all'arresto dell'arcivescovo di Colonia nel mille ottocentottantasette grazie agli scritti di Josef aggressione che preparano la compatta che preparano la compatta resistenza Bismark Che si avrà poi nella vicenda del Kulturkampf Si impose in Inghilterra con il movimento di Oxford le conversione al cattolicesimo di personalità forti come me Henning Word e soprattutto di John erri Newman Rispetto alla cattolicità frantumata per linee nazionali del secolo precedente governata da sovrani e ministri pensiamo a Pombal in Portogallo che ragionavano essenzialmente con logiche di potenza di interesse Colpivano ora la forza spirituale sovrannazionale di una chiesa riunita attorno al pontificato romano Nella quale crescevano l'intensità spirituale l'assoluto disinteresse personale la forza caritativa grazie alla nascita di una religiosità nuova a sfondo sociale Che in Italia espresse figure come Giuseppe Cafasso Leonardo Murialdo Giuseppe alla mano Giovanni Bosco Maddalena di Canossa A queste si aggiunse un imprevisto slancio missionario perse contenti i continenti extraeuropei che rilanciò le missioni quasi distrutte dalla rivoluzione con l'apporto finanziario organizzativo di associazione laicale che fiorirono in tutta Europa Dopo l'associazione Pro per la propagazione della fede nati in Francia nel mille ottocentoventidue E tutti tutti i filantropi e santi laici ed ecclesiastici guardavano al papato come al loro unico unico punto fermo Il movimento di riconversione del cattolicesimo verso Roma fu insomma molto più che un astratto ragionamento di lei di intellettuali Fu un generale ripensamento della chiesa una ripartenza dalla società civile per usare un termine oggi usuale Società civile allora Società civile allora voleva dire le periferie urbane abbandonate in preda al pauperismo la gioventù prima di ogni protezione il proletariato urbano calpestato dalla nascente Società industriale Ma voleva dire anche i continenti lontani l'Africa in primis i popoli nuovi l'apertura verso orizzonti mondiali orizzonti in cui spesso i missionari fecero da battistrada L'intreccio che avverrà fra missione colonialismo è un fatto assolutamente innegabile Ma va anche detto che lo scopo delle missioni fin dall'inizio fu altro diverso rispetto al fine della conquista politica La persona le vicende di Daniele Comboni e della sua missione nell'odierno Sudan ancora pochissimo conosciuta riguardo assolutamente esemplare Dovrebbe far riflettere il fatto che solo le missioni cattoliche solo le missioni cattoliche delle istituzioni coloniali europee abbiano superato la prova della decolonizzazione Sopravvivendo a rivolte e ribellioni ed evolvendosi in quelle che oggi chiamiamo le Chiese locali A questa riconversione verso Roma diede forza anche la riscoperta dell'importanza della liturgia che la forma della preghiera e del contatto con Dio La lex oranti come si dirà allora indirizzi agibile della lex credenti Per dirla più chiaramente il come si prega Cioè la liturgia la lex oranti determinai corsa si prega cioè la fede dall'ex credente Alla religiosità pratico l'azionaria stretta dentro forme di devozione Isma'spesso soltanto rituale si sostituì una religiosità la quale attraverso il movimento liturgico Nato in Francia nel monastero benedettino di assumerne riscopre la forza e la bellezza della preghiera cristiana medievale alla quale era indispensabile il completamento della musica Ma nulla musica profana ormai entrata nelle chiese Mozart Rossini Bensì l'antica musica Gregoriana che fu tratta quasi dall'oblio e divenne un po'alla volta il completamento del rito Anche il fondatore del movimento liturgico l'abate francese lui gradisce era un ardente ultra montano Le cui iniziative il tour G. che non possono essere comprese a prescindere dalla sua devozione a Roma io ai monti romani Modi romani che significavano superamento delle forme liturgiche locali Le ciclicamente multipli cessi del mille ottocentocinquantatré di più no no che intervenne pur senza nominarlo a favore dei garage condannando pesantemente le superstar ti voce gallicana della Chiesa francese Leggo sempre più strettamente il papato a questo movimento di rinascita La devozione Maria fu un altro potente veicolo attraverso il quale si affermò l'autorità romana Le apparizioni Mariana è caratterizzata dalla vita di fede ottocentesca incoraggiato dalla Santa Sede che riconobbe quelle avvenute a la salette e al lordo in Francia Ma fu la proclamazione del dogma dell'Immacolata Concezione nel mille ottocentocinquantaquattro che diede una spinta forte all'affermazione dell'autorità papale sulla Chiesa Anticipando l'infallibilità che sarebbe stata proclamata un quindicenne più tardi dal primo concilio Vaticano L'idea delle stranita di Maria la colpa originale questo il significato dell'Immacolata Concezione veniva da molto lontano dettate della chiesa E più non ho non inventò nulla di nuovo anzi agitato un'ampia consultazione dell'episcopato e dei teologi Ma fu la formula usata nella bolla di proclamazione che stupì contemporanei a partire da tutte le rappresentanze diplomatiche allora presenti a Roma e rivelò quanto si stesse alzando sulla chiesa la funzione papale Leggiamo nella bolla di programmazione questa formula autorità tentò per i nostri Iesu Christi Beha Toro ma porto loro compete Pauli Act no Stra De clamoroso pronunciamo Spac definimmo Delle autorità di Cristo degli apostoli e nostra Non c'era alcun riferimento nella bolla di programmazione dell'infallibile della Immacolata Concezione non c'era alcun riferimento al consenso sette mesi che pure aveva accompagnato la lunga fase preparatoria Furono molte convergenti insomma le strade attraverso le quali nei decenni posto rivoluzionarie posto Napoleone c'è cioè nella prima metà dell'Ottocento il volto del cattolicesimo si capovolse a favore del pontificato romano Più o non era stato eletto al papato nel mille ottocentoquarantasei I trentadue anni del suo regno un periodo drammatico e tuttora controverso furono decisivi per il futuro del pontificato E per la definizione di quanto ho appena della per con la conclusione di quanto appena detto Le vicende che accadono in quel trentennio in parte in gran parte è ricordata nella relazione di ieri la Repubblica romana del quarantotto quarantanove le leggi piemontesi di laicizzazione dello Stato l'unificazione italiana Gli scontri con lo Stato laico circa il ridimensionamento della condizione giuridica della chiesa Che avvennero in molti paesi europei in quasi tutte le repubbliche sudamericane La condizione di crescente difficoltà economica del papato di questo si è parlato meno al nostro convegno Cui rimedio l'inizio dell'obolo di San Pietro da parte dei fedeli del mondo intero tutte vicende ampiamente studiate dalla storiografia in particolare agli studi ben noti di Roger Aubert Giacco Martina Convincere o tutta questa somma di vicende convinzione il Pontefice e il suo segretario di Stato Giacomo Antonelli Una figura fondamentale che l'amo ricorda tante volte nel corso di questo convegno ha ma che a mio parere avrebbe bisogno di una più sicura inquadratura storica e biografica E gran convinse doppio nome più Antonelli e gran parte del personale dirigente della chiesa del tempo che non fosse in gioco soltanto il potere temporale Ma il futuro stesso della Chiesa cattolica Di qui l'irrigidimento assoluto di fronte all'unificazione italiana che oggi noi fatichiamo a capire qualcosa di più su questo argomento di Eva fra poco il collega professor Mola Giusta o sbagliata che forse questa convinzione di qui che bisogna partire per comprendere comprendere non giustificare La linea tenuto dalla Santa Sede Con una precisazione che però è fondamentale Che il potere temporale non era difeso dal Papa per se stesso ma come presidio della libertà su e della chiesa di autogovernarsi libera da ogni ingerenza statale Per dirla più alla buona non era lo Stato che interessava il patto Ma lo Stato in quanto garanzia di libertà di sovranità di autosufficienza giuridica di riconoscimento politico internazionale La chiesa era sempre stata una società autonoma di diritto pubblico La legislazione liberale tendeva a ridurla e all'impegno a ridurre e a limitare questa caratteristica portandola dentro le maglie del diritto comune Il Papa temeva che questa reductio Avrebbe colpito anche la propria funzione quello del governo della Chiesa universale Con sé con con conseguenze che allora sembravano catastrofica La breccia di Porta Pia coincise con il Concilio Vaticano primo Il Concilio per votò la Costituzione Pastore terno secco con la quale Ci sto Ci sta Con la quale si il COGEPAPI Vaticano primo voto la Costituzione parto sul palazzo del pastore eterno se con la quale si sanzionava l'infallibilità del Papa Quando si esprime ex cattedra in materia di fede e di costume il diciotto luglio votò con la costruzione e il diciotto luglio del mille ottocentosettanta Il giorno seguente diciannove luglio iniziò la guerra franco-prussiana che portò al ritiro della guarnigione francese dal territorio papale alla sconfitta di S. Danna e all'ingresso delle truppe italiane a Roma Il Concilio come sappiamo fu aggiornato sine die non fu più ripreso e di fatto si concluse con la storica votazione del diciotto luglio La perfetta coincidenza dei due eventi fu casuale Ma non fu casuale la volontà di alzare il suo la volontà pontificia di alzare il suo ruolo di capo della Chiesa mente declinava fino a scomparire la sua funzione temporale Per questo mi sono soffermato sul lungo cammino ottocentesco di riorientamento verso Roma del cattolicesimo che quel meno appunto nella proclamazione dell'infallibilità Di tappa divenne infallibile presidio della Chiesa nel momento in cui cessò di essere il sovrano di un piccolo e ormai insignificante staterello italiano Prima la proclamazione avrebbe incontrato opposizione molto più forti La questione romana che si apre il venti settembre sappiamo che si chiuse la prosa Sant'Anna e l'undici febbraio del ventinove con la stipula dei Patti lateranensi Il tempo corre quindi salvo l'ultimo punto che avevo segnalato che riguarda la figura di Pio decimo rigo ricordando soltanto questo la nostalgica del tempo there temporale Permase durante tutto il pontificato del successore Di Pio no no cioè leone tredicesimo in particolare per l'operato del Segretario di Stato Rampolla del Tindaro ricordato anche prima dal cardinale Parolini Quando si stipulò quando l'Italia entrò nella Triplice Alleanza nel mille ottocentottantadue le autorità vaticane fecero un sobbalzo interpretando quella alleanza come una alleanza anti vaticana Perché anche l'Austria cattolica l'ultimo Stato d'Europa in fondo alleandosi con l'Italia rinunciava a proteggerle posizione pontificie in qualche modo sposava la tesi italiana Devo dire che i dispacci che spediva a Roma Il Nunzio a Vienna Galimberti nelle negli ultimi anni dell'Ottocento che quasi non spiccava un conflitto generale per mettere fine a questa alleanza oggi si leggono francamente con qualche imbarazzo e qualche disagio Per cui credo sia stata una saggia decisione quella che prese il conclave del mille novecento tre che archivia in fretta dopo il veto costruire con la candidatura del cardinale Rampolla E cambio decisamente cambio decisamente politica eleggendo al papato quel Pio decimo quel Giuseppe Sarto con la cui Con il cui viaggio a Roma di venticinque anni prima ho aperto questa Meo questo mio intervento la nostalgia per il potere temporale Fini definitivamente con il papato di Pio decimo Pio decimo impose vi qualcun'altra cosa che salto qui nella in questa sintesi Pio decimo impose che in tutti gli atti pubblici del suo pontificato mai mai disse impongo che mai venga menzionata l'espressione potere temporale ed espressione potere temporale non lo trovate mai nessun atto pontificio degli undici anni di pontificato di Pio di Pio Decimo Concludo Oggi noi suscita quasi incredulità il senso di tragedia con cui più o no nella dirigenza vaticana vissero Porta Pia Vista un secolo e mezzo dopo questa non fu una sconfitta ma fu una liberazione E non possiamo non chiederci come non si sa nome sì non lo si sia capito già allora Il venti settembre fu quasi un caso da manuale potremmo dire di eterogenesi dei fini Almeno nelle intenzioni di chi allora confidava di avere finalmente messo fine alla sacerdotale tirannide come si diceva con linguaggio del tempo io ottenni esattamente il risultato opposto Ma le vie della storia sappiamo che sono tortuose imprevedibili Ciò perché ciò che appare chiaro dopo Molto tempo dopo non era affatto chiaro prima e durante gli eventi Per questo il ricordo di quegli eventi richiede che l'impegno della memoria si accompagna ad un sincero sforzo di comprensione che credo ci sia stata in questo nostro convegno e forse anche mi permetto di aggiungere ad un pizzico di pietas Grazie Grazie professore Vedete commenta li inquadra bento storico di un evento che successo centocinquant'anni fa è un inquadramento molto complesso E sono molto contento perché professore ora ha sviluppato un aspetto molto importante tradita Personalità stesso Di io nonno ma anche dell'insieme del fatto suo tanto credo che sia anche fossero importante non fissarsi unicamente naturalmente sull'aspetto materiale della la perdita del dello Stato Pontificio si deve mettere in luce quelle che l'essenza stessa della visione del PAC E ora per completare la nostra panoramica Abbiamo chiesto a uno specialista professor molla Già docente dell'Università Statale di Milano Che ha insegnato anche a Bruxelles ma soprattutto il famoso perché ha pubblicato davanti ai volumi sulla massoneria Allora abbiamo avuto alcuni accenni allarme sono arrivata ieri sia dai ieri Chiediamo all'Ulivo allora di spiegarci un po'la massoneria universale nella dell'azione dello Stato pontifici mito e soprattutto realtà Molte grazie io ringrazio sentitamente delle sue linee mensa monsignor Bernard arbitra e il generale precedenza generale Fulvio buoni mi hanno coinvolto nella La realizzazione di questo importante convegno cercherò di rispondere per appunti perché il tempo e quello che conosciamo E E mi muoverò sulla scorta di quanto ha detto questa mattina sua eminenza il cardinale Parolin che ha aperto il suo importantissimo intervento facendo riferimento all'Illuminismo antireligioso e a cito anticlericalismo virulento che va cataratte Rizzato non porta Pia non la unificazione italiana mano storia molto più ampia che affonda le sue radici nel settecento e che vede il suo temporaneo trionfo nella precedente l'epoca di cui noi qui ci stiamo occupando e cioè la fine del secolo diciottesimo mille settecentottantanove e seguenti Cerco di collocare quindi la di immagine la realtà Della partecipazione della Massoneria italiana e non solo alla vicenda di Porta Pia Arrivando enunciando subito il succo della delle mie riflessioni la demolizione dello Stato Pontificio il venti settembre mille ottocentosettanta non fu solo eliminazione del potere temporale dei papi e annessione di Roma da Regno d'Italia Non rispose esclusivamente o precipuamente al desiderio nazional patriottico di completare l'unità essa apri a Roma anche a chi in Italia come all'estero il rideva la formula Libera Chiesa in libero Stato E abbattuto il papato mirava a cancellare il cristianesimo nella vita pubblica e dalla società come tutte le religioni rivelate e ad abbattere le corone a cominciare da quella di Vittorio Emanuele secondo L'antefatto quindi della vicenda del passaggio di Roma dalla situazione della sovranità del Pontefice alla nuova ci fa vedere la discontinuità tra quanto avviene e il Grande Progetto generoso enunciato da Cavour nel marzo del mille ottocento e sessantuno documentato da quei tre discorsi che sono stati recentemente ripubblicati Dal professor Corrado Sforza Fogliani di Luna importante volume della collana libro aperto che cosa dice Cavour più alcuni passaggi di quei discorsi l'Italia non poteva immaginare di arrivare a Roma senza il placet della Francia E non doveva arrivare a Roma con le armi non doveva entrarci Da conquistatrice Queste sono le sue precise parole doveva assicurare l'indipendenza Vera del Pontefice l'indipendenza la dignità e il decoro del Pontefice ora che corra intende Cavour per indipendenza vera nella sua età Essi per indipendenza vera non si poteva che intendere la sovranità l'Italia ha fatto una serie di guerre per l'indipendenza che cosa si ricava l'indipendenza unità libertà sovranità questo era in senso delle parole che usa e ripeto esorta non entrarci coi cannoni né entrarci da conquista del resto l'unificazione italiana avviene per accorpamenti sulla base di una sequenza ben precisa insurrezioni popolari Voi reali voi attraverso sobillato ioni cospirazioni però c'è sempre la sortita ducati padani Granducato di Toscana Annessione e certificazione di quel processo attraverso plebiscito ora per Roma manca la prima fondamentale fase non c'è alcuna insurrezione popolare c'è l'ingresso dell'esercito italiano poi c'è la celebrazione del plebisciti e quindi la dichiarazione di annessione quindi è un circuito completamente diverso rispetto a quello tradizionale Alle spalle vi era appunto un progetto che non coincideva né con quello della destra storica che è stata ieri così brillantemente esposta né da quello della sinistra vi era una un antefatto che apparentemente attacco ma molto significativo e importante Che è molto di più della Breccia di Porta Pia e cioè e la dichiarazione della fine del potere temporale dei papi da parte di Napoleone Primo il quale conferisce al neonato figliolo avuto da Maria Luisa d'Asburgo dopo un matrimonio non mai riconosciuto dal Pontefice il titolo di re di Roma che mette fine Al potere temporale pontefice re di Roma vuole dire che la sovranità di quella marca Dell'impero Franco dei francesi e definitivamente passato di mano naturaliter lo procedere appunti ma quella svolta viene recepita come Fondazione di una visione nuova del mondo che non è solo quella di Napoleone raffigurato nudo da Canova come espressione come simbolo di una umanità nuova che essi auto afferma e si genera nel tempo ma alle spalle una cosmologia agli immaginata come totalmente alternativa nei confronti delle rivelazioni e dell'Antico Testamento E la dirigenza italiana dell'epoca Quella delle logge la celebrato una serie di e venti di incontri di rituali Ne richiamo uno solo quello che viene celebrato il quindici giugno mille ottocentoundici a Milano Dalle sei logge della città da una partecipazione molto significativa E di alti funzionari Che raffigura la nascita di Oro cioè di Napoleone secondo Francesco Carlo cioè da nell'ombra Da Osiride Napoleone Primo Napoleone di tutti i riti e da Iside Maria Luisa d'Asburgo a celebrare questi riti non sono quattro Bizzarri uomini di fantasia ma sono il ministro dell'Interno Del regno d'Italia sede Milano e tutta la dirigenza del principale costituzionalista Italiano Giandomenico Romagnosi Poi sale free eccetera c'è una quantità di figure che sono il vertice in quel momento tra mille ottocentocinque e meno trecentoquattordici i massoni italiani sono circa venti mila e coincidono con la dirigenza Politica militare Burocratica del Paese quindi sono gravi vera grande forza anche culturale artisti pittori se ne non possiamo soffermarci su questa vicenda che esemplare perché viene appunto celebrata in un una incredibile contesto anche figurativo in cui si sotto l'insegna uomo-natura di io C'è anche la raffigurazione delle nozze tra la terra e cielo le orge dibatto i misteri di Cibele e sì sì canta una inno che preparato dal ministro dell'interno quindi ripeto non da uno sconsiderato il quale dice sorga altero il Campidoglio sull'ignobile vaticano grandi ancora ancora Romano torni il tempo però al suo Splendor eccetera eccetera eccetera Con la caduta di Napoleone e con la sommersione di tutti questi venti mila uomini nella nel Paese e no non viene meno l'aspirazione poi a riproporre il tema di Roma e e tutte queste visioni di cosmologia totalmente alternative nei confronti della rivelazione cosmologica che affondano le proprie radici anche e nei misteri It supposti misteri egizi e così via el termine di Roma come capitale d'Italia riappare nella Costituzione De rinascente impero romano nel patto da ultronea e una quantità di altri documenti che se è vero che sono appartenuti solo al mondo cospira pivot hanno comunque inciso anche sul pensiero di Giuseppe Mazzini nonché su quello di Garibaldi e così via non possiamo dunque tenere I in considerazione il ruolo di Pio Nono solo come difensore potere temporale in realtà e io no no a un problema che è antitetico rispetto a queste visioni La sua il suo ruolo alla sua figura sua missione e quella che si sintetizza nella confutazione del male e nella salvezza delle anime che lei evidentemente non era compresa nella cosmologia di cui ho riferito pongo la rinascita Di un'organizzazione massonica in Italia otto ottobre mille ottocentocinquantanove in ritardo sul Risorgimento quando ormai il processo e compiuto si enunciano i capisaldi della nuova istituzione filantropia Uguaglianza e fratellanza delle nazioni Tolleranza di qualunque religione e uguaglianza assoluta dei culti progresso materiale e morale delle masse quindi assolutamente una anch'in antitesi con quelli che sono in quel momento i canoni non solo in quel momento il canonico della Chiesa cattolica quindi mondi totalmente alternativi Si muovono questi massoni all'accerta di logge eventualmente esistenti c'era una loggia di Sestri levante che dipendeva dalla Gran Loggia del Perù Per esempio era molto importante perché comprendeva capitani di mare e così via due loggette dipendevano dal Grande Oriente di Francia di vecchia maniera cioè quella che affondava le sue radici ancora nel mondo napoleonico e dopo uno lungo per il regime stazione ci arriverà alla formazione di un grande Oriente d Italia Con il mancato chiarimento che non è solo un problema di Filologia ma un problema di sostanza se dovesse la nuova organizzazione definirsi massoneria italiana Ho Massoneria d Italia Massoneria italiana voleva dire che aderiva a un progetto nazionale d Italia che era parte di un'organizzazione di tipo mondiale Saltando rapidissimamente e arrivo a di tratteggiare brevissimamente la figura di Ludovico fra polli che l'artefice Incredibile un personaggio stranissimo della nuova massoneria viene iniziato nel dicembre del mille ottocentosessantadue alla Loggia Dante Alighieri di ispirazione garibaldina profondamente anti cavouriana Iniziando subito il grado di maestro pochi giorni dopo già grado trentatré del supremo consiglio scozzese antico e accettato e sulla base di questa spinta entusiasticamente getta le basi della nuova massoneria Pubblicando il One una voce un saggio di di lingue su la riforma massonica saggio di filosofia naturale il titolo è stato scritto corretto Ma molti ripensamenti caratterizzano questo Sa getto nel quale si dice comunque che i capisaldi sono Lo scibile che guida i destini dell'umanità la vera luce la scienza contrapposta alla onnipotenza di un supposto Dio personale Padreterno noi vogliamo la vita noi vogliamo se lanciarci verso l'avvenire che incommensurabile Proposta concreta soppressione delle case religiose Mauro Macchi garibaldino eccetera contrappone alla visione cattolica il progresso continuo e indefinito Guelfo Civinini va oltre dichiara guerra al papato e Carducci come è noto nel sessantaquattro pubblica l'inno assatanati qui ovviamente Ma se il che non è pensiero improvviso tipiche io nono e la raccolta sulla straccia anche di tutte le encicliche di Pio settimo di Pio ottavo di Gregorio sedicesimo di condanna Della ottobre Massoneria Peraltro già dare un'anticipata nella qui Pluribus del mille ottocento e quarantasei con la quale vuole anche rispondere alle insinuazioni di una sua affiliazione massonica forse durante il famoso viaggio intime Sudamerica d'altronde qui il problema che si poneva e tempi pontefice si rendeva conto che il Governo e siamo coi governi Posca Boriani lasciava che di fatto l'Italia forse paese di transito E ospitare anche nei confronti di rivoluzionari come Michail Bakunin che viene creato grado trentesimo del rito scozzese da Giuseppe Garibaldi il quale da fra Paul compito poi di regolarizzarli lo E cosa potesse essere la regolarizzazione di Bakunin Credo che sia fatto abbastanza complicato E ci aiuta a capire le posizioni che la passione a assumerà di fronte per esempio alla vicenda di Mentana com'è noto a Mentana i mazziniani abbandonano sul campo i garibaldini che di lì a poco quindi vengono tragicamente sconfitti qual è la posizione di fra polli Gran Maestro della Massoneria lui dice tra massoneria non ha ad occuparsi del potere temporale dei papi poco letale che vi sia un principio di più o di meno Combatté il Pontefice non il papa re il massone va più in là Lavorare distruggere le credenze assurde che hanno sempre appoggiato la tirannia e con l'intolleranza andato luogo all'Inquisizione i roghi La Massoneria istruisce le generazioni e prepara i grandi fatti e in questo clima nel quale bisogna calarsi per comprendere la drammaticità del confronto in corso in questo clima nella l'all'inizio del mille ottocentosessantanove avuta la B conferma della convocazione del Concilio Vaticano prima per l'otto dicembre I Giuseppe Ricciardi fonte di Camaldoli convoca un anti Concilio il Napoli che è un fatto su quale porta rapidissimamente l'attenzione perché convocato a sua volta per l'otto di dicembre raccoglie immediatamente l'adesione di entusiastica di Garibaldi e poi con la formula guerra al Papa e al papato quindi programma abbastanza nitido e si accompagna alla adesione fervente di Victor Hugo non massone ma figlio di Massone cartine giù il missile e Milli tre e una quantità enorme di altri personaggi Da parte della della cultura europea dell'epoca e il Governo fa mettere sotto osservazione Ricciardi e tutti i padri anti conciliari e preoccupatissimo Ma e preoccupato soprattutto che sì da quel ma la manifestazione a quella durata si passi alla politica Che discutono i problemi anti religiosi al governo porta abbastanza poco per la verità dalle posizioni emerge dalle questioni che assume aderiscono a questa convocazione duecentotrentasette corpi da tutto il mondo oltre un centinaio di logge Uno è il numero significativo di parlamentari della sinistra Figure importanti beninteso Penso Agostino Bertani Benedetto Cairoli Francesco De Sanctis Domenico Farini futuro presidente del senato Giambattista Michelini Giorgio Tamayo Giuseppe Zanardelli E il grande arabista Michele Amari quindi si tratta di figure di primo piano beninteso il il l'anti Concilio viene sciolto il giorno dopo dieci dicembre perché un delegato francese che rappresentava undici logge francesi e migliaia di anti conciliari cominciò a gridare viva la Repubblica a quel punto si è passava dal terreno religioso a quello politico e quindi tanti consiglieri viene chiuso Mille ottocentosessantanove lo stesso fra polli prende le distanze dall'anti Concilio Dice grand'Oriente non partecipa La Massoneria come corporazione superiore alle vertenze religiose Fallirebbe completamente la propria missione e si farebbe partigiana se venisse a preoccuparsi di ciò che è un tappo setta qualsiasi dispone con i suoi fedeli quindi non è che sconfessa i l'anti Concilio per ragioni di non condivisione della a cristianesimo del l'anti Concilio medesimo ma perché ritiene di doversi astrarre da questo che gli sembra un conflitto interreligiosa Il sabato Trenta luglio mille ottocento settanta esce il primo numero della riviste massonica italiana che è importante perché fornisce documenti fondamentali ufficiali sulla scia dei bollettini del Grande Oriente che hanno cominciato a uscire sempre permane su impulso di fra poli dal mille ottocentosessantatré io sono fonti importanti Per capire le vicende di questo parlando sinteticamente oltre a una massa di inediti che tutti parlare disposizione che prima o poi metterà al a disposizione dei degli studiosi Li ricorrevano continuamente una sezione guerra al papato che mi pare abbastanza eloquente qual era la con concreta forza del grande Oriente in realtà lo vediamo dagli atti dell'acqua Assemblea di Firenze del mille ottocento è sessantanove dove partecipano U circa un centinaio i delegati e alla fine si ridurranno solo a settantatré ma al di là del numero effettivo quello che conta è che al controllo di una parte dell'estrema sinistra quanti in effetti dai calcoli fatti da chi parla in realtà era il sei per cento dei deputati Ma era un sei per cento virgolette rumoroso attivi e i parlamentari si distinguono tra quelli che persona tiri e quelli che invece vanno a rimorchio quelli che votano comunque per il Governo in cambio di qualche favore clientelare tenuta e quelli che invece hanno un progetto e il progetto Di di della pattuglia fra Poljana Viene denunciato da tempo a a lungimiranza punta da fra poli di diciotto agosto del mille ottocento e settanta quando interviene alla Camera Comma una ampio discorso dicendo le dobbiamo andare subito a Roma prima che venga convocata uniti con una conferenza internazionale un congresso internazionale di pace Che stabilirebbe i confini in via definitiva e l'Italia perderebbe Roma a tempo indeterminato perché sarebbe poi un nuovo congresso di Parigi o se vogliamo un nuovo Congresso di Vienna Mi avvio subito alla conclusione a sorpresa da quanti ritengono che la ma se ne possa aver avuto Grande Oriente tale ruolo fondamentale offra bolli fondamentale nella vicenda e Porta Pia Il sette settembre Mido centosettanta Fra polli parte per la Francia Quattro settembre proclamazione della Repubblica Luís gran maestro lascia l'Italia com'era e corre in aiuto della Repubblica Seminando il panico perché grand'Oriente non sa esattamente se si sia dimesso Da gran maestro che cosa abbia fatto in realtà aveva anche lasciato delle dimissioni ma continua a mandare disposizioni dall'estero per incitare a trasferire subito La sedere grand'Oriente da Firenze a a Roma la verità un'altra la Massoneria era debolissima disorganizzata come scriverà il nuovo gran maestro Giuseppe Mazzoni il quale dice Riteniamo che non sia decoroso andare a Roma perché in realtà siamo quattro gatti e non contiamo nulla è vero che abbiamo tanti riconoscimenti internazionali quaranta diversi riconoscimenti Compreso quello del Grande Oriente ellenico che era stato fondato dal Grande Oriente d'Italia il Grande Oriente lusitano Che fu fondamentale non tanto per i rapporti con la questione di Porta Pia ma perché aveva riferimento anche comprando rientri spagnolo e qui entriamo in un campo che è stato trascurato in questo convegno ma il a me pare importantissimo e cioè la designazione di Amedeo Duca d'Aosta ha re di Spagna sponsorizzata dando una delle figure principali della massoneria spagnola c'è il generale prima che viene assassinato nel momento in cui Amedeo d'Aosta sta assumere il trono quale i inseguito la narrazione di Professor Pardini ne parlerà a lungo Pochi minuti proprio per brevissimi per dire che in realtà il Grande Oriente d'Italia prenderà sede Ina Roma solo alla fine del mille trecentosettantuno in un locale umido senza luce che verrà definito una catapecchia e una stamberghe da non dai anti massoni Madani ma sono i medesimi compreso anche il gran maestro nata in realtà si formano subito quattro logge in Roma che ah limita mente si sciolgono e infine nel settantatré da Firenze di dire trasferita la Loggia universo che diventa il laboratorio dei programmi Libero morto libero Muratorio massonici che dir si voglia in Roma affiancato dal circolo dei diritti dell'uomo Che al quale dedicò paragrafo della relazione che il vero laboratorio politico della rivoluzione Frequentato da Cavallotti e da tutta una serie di altri personaggi alcuni sono carbonari altri massoni altri anti massoni ma rivoluzionari e un brodo di cultura interessantissimo Perché sono quelli che propongono a la rievocazione di Voltaire di Russo Il monumento di a Arnaldo da Brescia prima di arrivare a quello di Giordano Bruno del mille seicentottanta ottocentottantanove e che aiutano a capire perché poi fra perché lemmi il Gran Maestro Stratega definiva il papato coltello piantato nel cuore d'Italia chiedendo in buona sostanza la abolizione di tutto erogazioni ecclesiastiche invita E il vero terreno sul quale mondo parlamentare e quello della cattolico si incontrano fu quello della scuola talché il ministro massone Michele Coppino Alla Camera disse noi quando siamo davanti a un bambino futuro cittadino abbiamo diritto di insegnargli nostri codici o dobbiamo rispettare la sua libertà Coppino massone rifiuto lo stato e cioè ritenne che lo Stato di diritto non dovesse trasformarsi in stato che formava barra deformava le coscienze secondo principi non accettati delle famiglie E questo ci porta al mille novecento e otto quando la mozione Bissolati Alla Camera Tendente ancella nell'insegnamento religioso nelle scuole elementari viene sconfitto e ottiene sessantacinque voti su cinquecento e otto parlamentari il dodici per cento Metà dei quali era fatto da era composto da socialisti anti massoni repubblicani intransigenti anti massoni poi c'è una pattuglia di Maccione Tregua o pace beh concludo ricordando quanto improvvidamente ad avviso di chi parla Il venti settembre del mille novecentodieci disse l'allora sindaco di Roma Ernesto Nathan che molto celebrato come uomo di apertura eccetera Improvvisamente definì la chiesa cattolica il Pontefice prototipo del passato un ultimo disperato sforzo per esternare il regno dell'ignoranza frammento di un sole spento lanciato nell'orbita del mondo contemporaneo parole che Haggi Acciaro no Non tanto il Papa Pio decimo eccetera ma soprattutto Giovanni Giolitti il quale stava cercando la conciliazione e il voto dei cattolici per assicurare le basi della stabilità del governo Come si vide nel mille novecento e tredici con il patto Gentiloni quando i cattolici passarono dopo quarant'anni di astensione dalle elezioni politiche ha una partecipazione del resto non avevano mai disertato la vita dei ho detto Grazie professore credo che molti fra noi avranno ho imparato tanto ascoltandola ma leggeremo leggeremo il suo testo completo con vivo piacere E ora abbiamo Il piacere e l'onore ascoltare la professoressa Maria Luppi Professore ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese presso il Dipartimento di studi umanistici dell'Università Roma Tre dove insegna anche Storia del Risorgimento e dei professori invitato di storiografia della chiesa moderna e contemporanea Presso la Pontificia Università Gregoriana I suoi interessi principali riguardano la storia della Chiesa nell'Ottocento In particolare l'attività pastorale dei vescovi la formazione del clero e della indicato nonché i rapporti tra Chiesa e Stato soprattutto nei momenti di svolta e di passaggio Ha pubblicato molte opere riguardando in particolare io non ho e ora ascoltiamo la sua relazione proprio Pio Nono nella storiografia Almeyda parlo Grazie dell'invito e della presentazione cercherò di essere di stare nei tempi anche se l'argomento è molto ampio come potete immaginare Infatti a scrivere su Giovanni Maria Mastai Ferretti si cominciò praticamente all'indomani dell'elezione a Papa il sedici giugno mille ottocentoquarantasei Rivisitando nella vita e l'attività prima del pontificato cosa che abbastanza usuale anche per i fatti successivi E poi si continuo durante tutto il lunghissimo periodo di governo attraverso giornali libri pamphlet opere e immagini satiriche diffusi in grande abbondanza sia in Italia che all'estero Con intenti e giudizi molto diversi e per lo più senza mezze misure Ho denigratori o entusiasti in cui non si distingueva molto tra la personalità religiosa del Papa capo della Chiesa universale e il suo ruolo di Capo di Stato di uomo politico Da una parte lo si considerava il rappresentante principale di una chiesa che aveva rallentato ho impedito negli ultimi secoli l'unità d'Italia e condannato tutti i principi su cui si fondavano gli Stati liberali Gli si rimproverava il suo tra virgolette tradimento alla causa italiana con la famosa locuzione del ventinove aprile mille ottocentoquarantotto e poi si gli si rimproverava anche la pretesa di arrogarsi il diritto di proclamare nuovi dogmi cosa che nessun per suo predecessore aveva mai fatto La retorica risorgimentale aumentava e portava all'estremo i toni e linguaggio polemico come abbiamo appena sentito Espresso spesso anche con feroci caricature e vignette e sui giornali Dall'altra parte si esaltava la sua figura di uomo mite di profonda spiritualità accogliente ebbene il e bonario benevolo Perseguitato e spodestato illegittimamente difensore di una società basata sui veri principi cristiani In effetti ritenendosi prigioniero in Vaticano Pio Nono aveva attirato asse folle di fedeli Commossi dalla sua situazione materiale che certe volte fu dipinta da alcuni polemisti intransigenti come molto più drammatica forse di cui non fosse in realtà E spinti dal punto di vista materiale intendo sono si diceva che il papa non so dormiva sulla paglia oppure non sapeva non aveva da mangiare E spinti a stringersi intorno a lui come capo del cattolicesimo universale e guida sicura della chiesa vista come una navicella in balia di un mare in burrasca Si dava inizio così a quel moto verso Roma che da allora non è mai cessato e porta nella città eterna pellegrini da tutto il mondo per vedere incontrare il Papa questo è già stato risposta Ovviamente però in quel tempo a parte gli animi molto riscaldati non c'era la necessaria distanza per un giudizio storico E quindi non prenderò in considerazione la produzione di quel periodo ma solo quella che Fiori dopo la morte del Papa e in particolare quella più recente Si tratta come è normale per un personaggio così noto così discusso così pubblico e centrale negli eventi Particolarmente quelli italiani del suo tempo di una bibliografia sterminata di diversa natura E quindi ho dovuto fare delle drastiche scelte oltre al fatto che la situazione attuale non è molto propizia al lavoro Ma il assiduo in biblioteca bisogna prenotarsi si fa fatica ad anni di libri E questo non mi ha permesso di accedere a tutto il materiale bibliografico che avrei voluto o dovuto vedere in particolare alcune opere più recenti che non sono riuscito a trovare data anche la brevità del tempo a disposizione ho dovuto lasciar fuori dalla mia analisi tutta quella produzione storiografica relativa al periodo storico cioè non precisamente con Pio Nono come il protagonista principale Storiografia che vada al dalla storia della Chiesa quella del Risorgimento e mi soffermo solo sulle opere quindi dedicata espressamente al Papa sulle biografie sulle sue biografie più o meno complete Sui principali filoni storiografici sulle opere più importanti e sulle tematiche più discusse Alcune non tutte anche questo però non è stata impresa facile certamente la rassegna ben lucida lungi dall'essere esaustiva perché intorno a Pio Nono è ancora vivo nonostante i quasi centocinquant'anni dalla morte Un grande e acceso dibattito che divide drasticamente gli studiosi e ha ripreso vigore con la beatificazione del Papa il tre settembre due mila e inoltre avevo illustri predecessori che prima di me hanno scritto delle rassegne bibliografiche molto ampie molto imprecise Le opere si possono dividere tra quelle propriamente storiche scritta da storici di professione e opere invece più encomiastico che gli agiografi che eccetera E certamente tra le opere propriamente storiche la più importante così da rappresentare un vero spartiacque tra la produzione precedente quella successiva Da cui non si può prescindere nemmeno quanto la si critica è la trilogia del gesuita Giacomo Martina che ricostituite ricostruisce con un'abbondanza sorprendente di fonti l'azione di governo dello Stato Pontificio e della chiesa di papa Mastai Ferretti Uscita tra il mille novecentosettantaquattro e il mille novecentonovanta Per complessive quasi due mila pagine è frutto di lunghi anni di lavoro tanto che l'autore soleva dire lo scrive anche nella prefazione al terzo volume io venisse in coatti per feci Senn ex l'opera in realtà si inseriva in un filone che era già stato aperto da Roger Aubert negli anni Cinquanta e in un certo senso prima ancora da Pietro Pirri Che avevano riportato l'attenzione sulla ricostruzione interpretazione della storia relativa al Pontefice Fatta attraverso i documenti Anche se allora non erano ancora disponibili quelli dell'Archivio Vaticano il il pontificato di Pio Nono fu aperti Pietrini per i documenti d'archivio vaticani fu aperto nel mille novecento sessantasette l'opera del professore belga non a caso edita in italiano proprio a cura di Giacomo Martina mille novecentosessantaquattro la prima edizione però costa ricostruiva l'azione di piano no all'interno di una collana di storia della Chiesa Quella iniziata dal cliché Martins com'è noto per cui era incentrata soprattutto sulla situazione della Chiesa durante il pontificato di papa Mastai e non tanto sulla sua figura Nell'opera del gesuita Pierre il professore alla Gregoriana la ricostruzione storica era funzionale alla pubblicazione delle fonti relativi al rapporto tra più nonno Vittorio Emanuele secondo uscito e poi in tre tre volumi in cinque tomi e poneva quindi l'accento sulla centralità della documentazione storica per la ricostruzione degli eventi più che sulla sintesi Martina Riconoscendo i suoi debiti verso perché ritenevo un maestro aveva già affrontato temi legati al pontificato di Pio Nono dalla fine degli anni Cinquanta e continuerà a pubblicare altre opere in questo periodo Ma sicuramente la trilogia sul piano umano La sua fatica maggiore e la sua opera più conosciuta eccitata Anche perché tiene conto della storiografia precedente analizzando con spirito acutamente critico in un'amplissima rassegna storiografico premessa al primo volume Gli studi precedenti quello a cui facevo riferimento prima sugli industrie e Predecessori E questi istituti sono da lui divisi sostanzialmente in tre filoni Quelli dei cattolici intransigenti che saltavano l'operato del Papa in tutti i casi quello dei denigratori cioè la scuola liberale radicale che lo sa consideravano il senso totalmente negativo E quella dei voterà Ok cioè i liberali moderati e cattolici liberali che cercavano di valutare i pro e i contro della sua azione alla luce dell'evolversi della società e della cultura E poi e nella rassegna da molto rilievo alle edizioni di fonti L'analisi di Martina è centrata esclusivamente sul periodo del pontificato in ideale continuazione con l'opera di Alberto Serafini sul periodo pre pontificale che però non lo soddisfaceva voi lo critica da vita da atto di alcuni pregi ma anche le di di Guido critica per alcuni limiti E si proponeva quindi di rivisitare anche la parte tre pontificale proposito che lascio cadere quando uscì l'opera di Carlo Falconi sul giovane ma stai opera che Martina giudica sufficientemente corretta E e che in effetti è basata su una buona documentazione anche se scritta con uno stile letterario cioè narrativo ben diverso da quello asciutto di Martina Lo studioso gesuita privilegiava sì la figura di Pio Nono Manelli Zavaglia ampiamente le sue posizioni in relazioni rispetto a in moltissimi campi del governo della Chiesa universale proprio a livello mondiale inizialmente e se nel primo volume predominano le vicende italiane è quello coinvolgevano come sovrano dello Stato pontificio il primo volume arriva al mille ottocentocinquanta cioè il ritorno di Pio Nono dopo l'esilio a Gaeta E negli altri due invece volumi prevale la sua azione come capo della Chiesa universale E anche e è presente una breve disanima della sua opera come vescovo di Roma argomento che e Martinelli l'unico a trattare tra i biografi di piano nessun altro ne parla E e Brad ma significativo che prende in considerazione anche questo aspetto E la mole della documentazione compulsata che didatticamente Martina mette nella prima nota all'inizio di ogni capitolo e la capacità di enucleare Problemi fanno delle sue sintesi interpretative conclusive di ogni argomento che valutano in molti modo di scure didattico i pro e i contro Il valore perenne quello convincente di eventi e prese di posizioni E ne fanno quindi un apporto fondamentale alla storiografia non sono di più al mondo ma della Chiesa Dei rapporti politico religiosi e dell'Italia del presidente a questo punto volevo leggere qualche riga delle conclusioni che sono nel terzo volume Delle nella trilogia Che appunto riassumono brevemente la figura di Pio Nono i punti fermi per il suo insegnamento ed il suo governi la vigorosa affermazione dell'ordine sovrannaturale la difesa della piena indipendenza della Chiesa non soggetta allo Stato nella sua missione religioso pastorale L'accentuazione della missione salvifica della Chiesa e la rinunzia ha un ruolo strettamente direttamente politico il superamento del rigorismo giansenista dico così dannoso ai fedeli La nascita di un nuovo tipo di sacerdote Pastore non amministratore l'invito a quella riscoperta dell'amore divino in Cristo espresso nelle forme più consuete ai gusti alla mentalità e alla cultura dell'epoca lo stile Steve stimola una Pietà calda solita i umana Di questa pietà si sarebbe poi nutrito Roncalli chiosa Martina E per il momento tuttavia il pontificato si chiudeva con una Mario intransigenza chiara manifestazione di uno stato d'animo discutibile ma allora difficile da superare E tu questa la la conclusione di mattina come vedete i con però e contro e l'uscita dei volumi fu accolta con molte recensioni ed oggettive L'operatività è diventata anche la scoperta oggetto di tesi di laurea ma soprattutto l'ultimo volume provocò anche attacchi personali all'oppure da parte di settori cattolici molto tradizionali anti conciliari nel novantuno comunque accusato di modernissimo e di illuminismo E la centralità del lavoro di Martina è stata ampiamente messa in luce anche in un'altra rassegna studio grafico su Pio Nono Candy affascinanti ha scritto per gli atti di un convegno Fonte Avellana nel mille novecentonovantasette E che è un altro approfondito contributo al Studium alla Storia della storiografia sul Papa marchigiano Successivamente acquistiamo alla fatica appunto di mattina si riscontra un minore impegno sul fronte degli storici professionisti su questo tema specifico geografico intendo Sembrava che la sua immane fatica visse detto l'ultima parola sulla personalità e l'opera di Pio Nono anche se lui stesso spesso scrive che ogni capitolo poteva diventare un libro quindi invitava ad approfondire Se ne sentono però sicuramente gli echi nelle diverse opere più generali sul periodo storico in particolare nei manuali di storia della Chiesa del tempo come rivela anche appiccichi e e sia ore continua questa Continuamente anche in tutto questo periodo è la cura le edizioni di fonti Più o meno negli stessi anni uscivano il secondo il terzo volume di Martina veniva pubblicato un altra amplissima trilogia ad opera del sacerdote di Senigallia Alberto Polverari spinto dal desiderio di esaltare l'illustre cittadino In questo caso la biografia iniziava dall'infanzia e non può non venire il dubbio che avesse come scopo di fare da contraltare a quella di Martina che ancora non era completa E è uscita tra l'ottantasei e l'ottantotto nella premessa al primo volume l'autore infatti afferma esplicitamente che la sua è cito una più grafia attesi Cioè e vuole la analizzare la la la vita del Papa come grande santo Pontefice completa nell'equilibrio tra l'analisi e la sintesi nel puro il metodo accademico basato sulla raccolta e sugli studi dei documenti questi sono le parole di Polverari Anche se poi gli unici documenti d'archivio in effetti che città sono quelli conservati al Sinigaglia per il resto segue le carte del processo di beatificazione afferma poi di seguire la guida necessari sicura parole sue dell'opera di Martina E sempre parole sue opera monumentale caratterizzata dalla pubblicazione di inediti documenti dell'Archivio vaticano Ma lo fa in una scelta libera che non si lega attesi discutibili evidentemente così riteneva all'ITIS di mattina I volumi di Polverari infatti si inserivano nel clima di rilancio della causa di beatificazione di Pio Nono già ripresa da Giovanni ventitreesimo negli anni del Concilio che si intensificò negli anni Settanta dando vita a una produzione di opere tesi ad approfondire più che le vicende esterne in cultura fu coinvolto il Papa la sua personalità la sua religiosità e il suo apporto dottrinale al magistero della Chiesa Nel mille novecentosettantadue il postulatore Antonio Violanti aveva fondato la rivista sì o no E negli anni successivi aveva organizzato diversi convegni sul Papa marchigiano e in più promuoveva pubblicazioni stampaggio graphic si capisce quindi come mai negli anni immediatamente precedenti e soprattutto dopo la beatificazione come ho detto è avvenuta il tre settembre due mila si abbia una proliferazione di una produzione agiografica e mi sembra sia ancora viva In gran parte scritta da chi voleva difendere questa scelta di Giovanni Paolo secondo a cui come si sapeva Martina era contrario E che suscitò nella stampa laicamente ambienti ebraici una levata di scudi lo stesso Polverari pubblico l'icona nuova biografia più sintetica rispetto alla prima Ma si pronunciarono pubblicisti e teologi e anche studiosi di storia come Roberto de Mattei Questi autori si trovavano in sintonia direi quasi trovavano una sponda nel nuovo filone storiografico del revisionismo risorgimentale Che rileggeva l'epopea dell'unità dalla parte dei vinti potremo dire di cattolici però c'è anche un revisionismo neo borbonico legittimista con me stessa In questo filone la tesi prevalente era quella che il primo scopo di tutti i liberali patrioti italiani del Risorgimento non solo i massoni come abbiamo sentito nere solo i repubblicani radicali ma tutti anche i moderati i monarchici A quindi il loro scopo non fosse tanto l'indipendenza e l'unità d'Italia ma la distribuzione in primis se del potere temporale che data la convinzione dell'inscindibilità di esso dal potere spirituale avrebbe portato la distruzione del papato e con esso nella chiesa del cattolicesimo secondo le tesi ultra montane prima ricordate Su questa linea appunto il citato Roberto de Mattei che vuole appunto a dimostrare come l'opera di io no non sia stata profetica gli abbia salvato la Chiesa opponendosi fermamente al mondo moderno E a chi voleva smantellare la civiltà cristiana connessa dodici si tratta di opere attesi per lo più fondate su opere precedenti e non su nuove acquisizioni il fonte che non sono esenti anche da numerosi errori di date di cronologia di notizie su cui sorvolo tra gli autori precedenti prediligono quelli più antichi significativi alla ripresa del buon del volumi scritti negli anni Ottanta dell'Ottocento Da Josef Sebastian penso Belt zar professore dell'Università Jagellonica di Cracovia poi vescovo e ora Santo E chi no che appunto e è stata scritta subito dopo la morte etiche o non e viene considerata una un'opera equilibrata e informata In questa ottica l'opera di Martin appare come un cedimento alla mentalità liberale modernista dei Mattei dichiari esplicitamente ti cito la corrente ideologica cui è vicino lo studioso gesuita però paradossalmente proprio quella condannata da Pio no cioè il cattolicesimo liberale E poi verrà ricche afferma che io Oberto e Martina cito si sono impegnati nel giudizio negativo sul pontificato di piano distinguendo erroneamente in cui l'aspetto religioso da quello politico Mentre in un pontificato conta su uno l'aspetto religioso quindi difendono L'Unità dell'aspetto religioso a quello politico invece era stato separato era stato separato anche per decidere la beatificazione E di continuare la causa per la verità Invece l'opera di Martina restava apprezzatissimi in ambienti anche non cattolici basti pensare all'elogio che ne fa il pastore valdese Giorgio Bouchard in un volumetto del due mila uno dedicato a Pio Nono dove definiva il lavoro del gesuita equilibrato illuminante e dava poi un giudizio anche sul piano umano Piuttosto Figura poliedrica e complessa profondamente religiosa e sinceramente attaccato la parte italiana quindi era proprio sulla scia dello stesso Martin nel volumetto di bussare contenuta un'introduzione di Amos Luzzatto recentemente scomparso Un'appendice che riguarda i rapporti più nono con gli ebrei Che è uno degli argomenti su cui si è tornati a parlare proprio negli anni in cui si stava parlando Della causa cioè a partire dagli anni Novanta in particolare suscitato molte accese discussioni il caso di Accardo morti Mortara il bambino ebreo sottratta ai genitori perché battezzato dalla domestica Di cui tratta l'appendice del libretto il fiduciario e cioè che il pool ovviamente si mette in luce la violenza del rapimento nel novantasei uscito il volume dell'ebreo dar ricchezza del che ne ricostruiva la storia basandosi su fonti di prima mano cioè le carte del processo che fu inventato all'ambasciatore di di Bologna cioè quello che aveva materialmente portato via il bambino la famiglia dopo L'Unità non tardò la risposta nel campo avverso con un volume di Vittorio Messori fondato invece sulle memorie dello stesso addormentata Mortara che come noto poi divenne esser certo Ma forse nel clima revisionista non solo del Risorgimento ma anche dell'interpretazione del Vaticano secondo va visto Acquisito pesi riaccese intorno al sindaco che sembrava un documento ormai superato dalla Dichiarazione conciliare limitati su mani e che invece trova un suo difensore né pubblicista Rino Cammilleri novantaquattro E pubblicò un libro elogio del sindaco a cui si accordarono tutti biografia geografici che scrissero intorno al due mila Che che ho citato prima Questo un altro titolo significativo è quello del volume di Salvatore Marra del due mila quattro il Sillabo aveva ragione Che sostiene che se si fosse dato retta al Sillabo non ci sarebbero stati i milioni di morti nelle guerre mondiali questo lo dice anche Messori in un'altra infatti non a caso in molti dei volumi di questa tendenza viene ripubblicata la quanta cura il Sillabo insieme spesso alla bolla ineffabile svelto immacolata Del già citata e alla Costituzione Pastore Terminus del Vaticano primo in questo dibattito è intervenuto recentemente anche Daniele Menozzi che uno studioso del Periodo che come si sa sostiene che il Papa connesse riconquistare In includesse riproporre una società la Socìetas cristiana di tipo medievale lo fascisti in senso o politico Si tratta il Getty appunto parla in questo caso non nell'introduzione al libro sul Sillabo è di della storia degli studi sul documento che abbraccia in pratica tutta la storiografia piana e sottolineando i tra i vari colpi opere osannanti al Sillabo Daloui spiegando come un rifacimento del Vaticano secondo da parte di gruppi cattolici tradizionalisti che negavano il Concilio Vaticano secondo sempre o la sua discontinuità rispetto al Vaticano primo c'è tutto una polemica se il Vaticano secondo in continuità discontinuità l'attenzione quindi anche il Vaticano col primo e la proclamazione del dogma dell'infallibilità ha suscitato molto interesse Anche su questo non mi posso fidare fermare mi fermo soltanto sull'operatività stile che era un sacerdote svizzero che scrisse un'opera nel mille novecentosettantasette dicendo che il Concilio non fu libero perché io no no impose la sua Dini a quella di di procedere alla proclamazione del dogma che secondo lui quindi era nullo Martina gli rispose molto vivacemente in questo caso che forse l'unico caso in cui polemizza veramente con qualcuno nel corso della sua opera Su più o no no e lo fa anche però in altre sedi e dicendo che non era accettabile Gli altri argomenti su cui si potrebbero mettere a confronto le diverse storie mafie sono moltissimi ne ho citati solo alcuni perché c'è un dibattito ampio ancora oggi per esempio sull'atteggiamento di più non ho al momento della Breccia di Porta Pia c'è un articolo di Martina che riporta il suo discorso agli ambasciatori quella mattinate che interessante E poi c'è tutto il problema del periodo delle riforme dei primi anni della loro interpretazioni su quest'ultimo argomento uscito recentemente il volume di un giovane studioso Ignazio Vega intitolato il mito di Pio Nono Che messe da parte le diatribe si prefigge di ricostruire i fatti su solide basi documentarie andando anche al di là della ricostruzione di mattina Che alle nuove generazioni apparse foto fosse ormai un po'datata la sua affermazione che cito l'impotente l'interpretazione da Martina della psicologia del Papa non è privati semplicismo Getta luce sul nuovo taglio che lo studioso vuole dare al suo lavoro un'impostazione interdisciplinari che si avvalga del contributo di scienze umane antropologia psicologia storia delle religioni In un interagire tra metodi apporti scientifici diversi Via proietta in una nuova dimensione anche la storiografia sul palco basta Grazie Grazie professoressa per questa visione panoramica rapida ma leggere leggeremo anche il suo testo e ovviamente sul come è stato percepito attivo nonno attraverso le opere di sia di storici sia di agiografico Bene grazie E concludiamo questa mattinata tornando all'esercito E oggi ascoltiamo la dottoressa Vanessa Polselli specializzata ed archivistica Storia del teatro lingua e cultura italiana Che insegna stabilmente lingua e cultura italiana presso una scuola internazionale e collabora con diverse università starnuti scatto udite Nel medesimo ambito e responsabile grammaticale didattica della rivista tutto italiano Out più rivista di attualità e cultura italiana rivolta ad un pubblico anglofono Si occupa oltre da più di vent'anni di revisione di testi scientifici ed accademici Ma come archivista ci interessa specialmente oggi perché ha pubblicato di recente le carte cancel Vannutelli dell'archivio vaticana Abdullah ascoltiamo E sa anche lei e come l'aperitivo che precede il buffet La ringrazio per la presentazione Desidero ringraziare anche gli organizzatori no Desidero ringraziare gli organizzatori dando invitata Sua eccellenza monsignor Sergio Pagano dell'Archivio storico vaticano ed il dottor Luca Carboni sempre degli archi dopo storico vaticano E un pensiero va anche a chi non c'è più cioè Antonio Martini che era consigliere delegato della Fondazione Marco Besso e ha consentito il lavoro di riordino delle carte Castelvaldo interni l'esercito pontificio sotto specie diverse vanta una storia plurisecolare Pertanto coerentemente con il tema del convegno la ricognizione delle fonti archivistiche conservate presso l'Archivio Apostolico vaticano che potete vedere qui pubblicate e che contengono anche i mezzi di Correggio cioè i mezzi che consentono una ricerca archivistica Hanno interessato un arco di tempo compreso tra il mille ottocentoquindici ed un periodo successivo al venti settembre mille ottocentosettanta su queste carte si bassa la ricostruzione che sentirete da qui a breve ritengo necessaria una preliminare premessa metodologica a giustificazione di questa cornice temporale scelta vista la storia piuttosto lunga dell'esercito pontificio Perché lì l'ottocentoquindici e perché non fermarsi al venti settembre mille ottocentosettanta con la firma della capitolazione e il suo conseguente scioglimento Perché il mille ottocentoquindici perché proprio del biglietto centoquindici in seguito al rientro di Pio settimo a Roma dopo una prigionia durata circa cinque anni E alla restituzione delegazioni e del territorio delle Marche allo Stato Pontificio grazie all'opera diplomatica di con saldi al Congresso di Vienna è proprio nel mille ottocentoquindici che fu necessario riorganizzare un esercito a difesa dei confini e del mantenimento dell'ordine interno Questa riorganizzazione porta il nome del tenente generale Giuseppe Bracci e del tenente colonnello Filippo resta forse a molti non diranno nulla ma erano due nomi di un certo rilievo nel campo delle armi Giuseppe Bracci quando il governo francese incorporò le truppe pontificie riflusso la partecipazione atta all'esercito di conseguenza avvenne prima imprigionato e poi esiliato Una analoga sorte toccò anche a Filippo resta perché andare oltre il venti settembre mille ottocentosettanta di fatto con lo scioglimento dell'esercito pontificio Due sono le ragioni che io mi sento di addurre la prima sedi la capitolazione venne in effetti definito procedimento dell'esercito pontificio di fatto dissolvere un esercito non dà come cancellare una linea su un foglio Erano necessarie una serie di procedure per la consegna delle armi dei magazzini dei depositi delle munizioni di tutti i materiali appartenenti all'esercito e al Ministero delle armi Nonché ettari seguito agli onori militari ai rimpatri ai trasferimenti la seconda ragione che mi sento di addurre è che l'esercito è un'entità costituita da individui E sebbene nel caso di quello pontificio questi individui vennero sciolti dal giuramento prestato al Pontefice con un ordine del giorno del ventuno settembre mille ottocentosettanta Ovviamente del pro ministro Cussler Molti di essi rimasero fedeli alla Santa Sede e continuarono a percepire una targa per intero o come integrazione alla pensione che venne loro concessa dal governo italiano Sebbene quindi non esistesse più alcun ministero delle armi né tanto meno un ministro un promo Nistro Il generale per mancanza quale ultimo pro ministro delle armi e alla sua morte Adolfo Pianciani della guardia nobile continuò ad occuparsi degli ex soldati Sia con la gestione dei fondi messi a disposizione del Pontefice per mezzo dei Sacri Palazzi apostolici Sia con il trattamento di tutte le pratiche ad essi connesse come ad esempio le domande inoltrate al Pontefice o suppliche come venivano propriamente denominate per l'ottenimento del permesso di matrimonio A ciò si aggiunge quel saluto rivolto annualmente al Pontefice dalle sue ex truppe che andò avanti per molto più del mille ottocentosettanta Alle precedenti due domande aggiungo un'altra di natura diversa e porta a conferire un profilo identitario a quello che si sta cercando qual era la precipua funzione dell'esercito pontificio in quest'arco temporale L'esercito come si evince dalla documentazione sia quella inerente alle riforme che quella relativa agli interventi più strettamente operativi a cui va affiancata la documentazione diplomatica e si veda soprattutto l'archivio particolari di più no sovrane particolari Però chiedo a giorni legati alla sua natura di esercito del Papa sovrano della cattolicità presenta una peculiare identità che pur variando a seconda del suo vertice mantiene una perdurante riconoscibilità Natura non offensiva bensì difensiva non aggressiva ma contenitiva In altre parole esso doveva garantire l'ordine interno e nel caso di attacchi o violazioni di confine resistere a sufficienza in attesa dell'arrivo di un esercito straniero O come fu nel caso del venti settembre mille ottocentosettanta non ci sarebbe stato l'arrivo di nessun esercito straniero esistere sufficientemente così da mostrare l'atto di violenza subito A riprova di questo quando il generale Cussler propose nel mille ottocentosettanta cinico di attaccare con truppe scelte quelle piemontesi che attraversavano il Tevere a Castel Giubileo ponti di barche No no rifiuto di dare seguito a tale strategia militare Quale fu dunque la vita di questo esercito nel periodo preso e si est in esame Non si può non notare come la sua storia efficiente o no che fosse sì teste che con le vicende che portarono alla nascita del Regno d'Italia E come le sue riforme o tentativi di riforme fossero strettamente relativi ed intrecciate con tali vicende La presenza di questa era ed è e rimane per me particolarmente fascinosa Nel contesto di questa presentazione vere e non mi soffermerò sulla struttura propria dell'esercito ovvero sull'organico sul numero dei corpi sulla Costituzione dello Stato Maggiore Sui pezzi di artiglieria sulle sue armi piuttosto moderni per l'epoca Perché assorbirebbe molto tempo ma mi soffermerò piuttosto sul suo passaggio nella storia sul suo essere nella storia Trattandosi di un intervento di tipo archivistico in questa trattazione diacronica indicherò i fondi se non esattamente i pezzi archivistici che comunque potete vedere proiettati all'interno dei quali è possibile rinvenire i documenti che raccontano molto più di quanto potrà aprire gli occhi ma ribadisco la mia storia si basa su questi documenti dunque le tappe dal mille ottocentoquindici al mille ottocentosettanta l'esercito passò da un vertice costituito da una congregazione militare E siamo nel mille ottocentoquindici ad uno costituito da un ministero delle armi abbastanza presto mille ottocentoquarantasette dopo i regolamenti amministrativi del mille ottocentodiciassette furono istituite più commissioni di studio Per la riforma delle truppe pontificie e si ebbero svariati riorganizzazioni e ristrutturazioni dovute spesso ad esigenze amministrativo finanziarie o a norme di reclutamento Esercito pontificio contava sui volontari Su tutto questo si veda lo spoglio di più no no l'archivio particolari di più il nonno oggetti vari sopra particolari il Palazzo apostolico Le carte Custer Vannutelli e la Segreteria di Stato le buste separate quando domina i fondi sono quelli che potete vedere dietro di me Le configurazioni dell'azienda militare sono spesso legati e rispecchiano l'avvicendarsi dei vertici le cui nomine si intrecciano a loro volta situazioni contingenti è evidente che il vertice del comando a significanza nella politica seguita dal dicastero delle armi Quindi dopo la formazione di un corpo d'operazione e la partecipazione parziale alla prima guerra di indipendenza Dopo la parentesi della Repubblica romana l'esilio di più no noi Gaeta e il suo ritorno a Roma la necessità di un riordinamento delle forze armate porto alla nomina nel febbraio del mille ottocentocinquantuno di Filippo Farina Che aveva preso parte anche alla commissione voluta da più nonno per valutare lo curano l'operato di coloro che aveva in un certo senso continuato a lavorare comperare con l'allora Repubblica romana Filippo Farina nel mille ottocentocinquantuno venne nominato il sostituto del Ministero delle armi e poi nel mille ottocentocinquantaquattro divenne ministro delle armi Si assistette sotto la sua guida ad una riorganizzazione dell'esercito rispondente per lo più ad esigenze interne e di di economia Esigenze di economia cioè il taglio delle stesse cui Farina riuscì comunque a resistere Sue sono anche le istruzioni generali particolari per il reclutamento volontario della truppa di vigna e siamo nel mille ottocentocinquantaquattro su tutto quanto detto si possono vedere lo spoglio di più al nonno l'archivio particolari di più no sovrani particolari oggetti vari Palazzo apostolico titoli ed amministrazioni carte Castelvaldo Farina morì improvvisamente il nove luglio mille ottocentocinquantasette non tutto si può prevedere ed il ministero passò ad interim al cardinale segretario di Stato Giacomo Antonelli Questi portò l'azienda militare ad una sorta di Stasi si potrebbe dire Non ritenendo la spesa Maritati prioritaria e sempre distesa comunque si trattava ad ogni riforma estendo presenti in Francia Italo studia a difesa dello Stato Pontificio Si veda in modo particolare lo spoglio di più al mondo Le vicende legate alla seconda guerra di indipendenza determinarono però un cambiamento nell'assetto internazionale e conseguentemente una diversa attribuzione di valore alla cosa militare Venne così nominato Francesco Saverio De Merode un mero de ho Francesco sabbia dipende apre un ministro delle armi nel febbraio del mille ottocentosessanta i descritto arriva soltanto nell'aprile del mille ottocentosessanta Questi provvide immediatamente ad assicurarsi le della Morris si era come ufficiali espertissimo quale generale in capo delle forze le farse pontefice vennero completamente ristrutturate D'Amuri si era era un uomo di guerra Gli effetti acquisirono una identità internazionale per via di reclutamento il comando venne accentrato e razionalizzato Venne rafforzata la disciplina e le truppe vennero addestrati ad una maggiore efficacia sul terreno di battaglia La trota arrivò a contare ventuno mila seicentosettantasette uomini una enormità Quest'esercito troppo presto sua è nel settembre del mille ottocentosessanta si trovò a combattere contro l'esercito regio cioè del Regno di Sardegna nelle Marche dove venne sconfitto e perse la roccaforte di Ancona Ventinove settembre mille ottocentosessanta Dopo i fatti storici che portarono alla perdita delle Marche alla riduzione dello Stato Pontificio pressoché all'attuale Lazio e ad una parziale unificazione del territorio della penisola sotto il Regno di Sardegna successivamente Regno d'Italia Le riforme furono intesi le riforme del dicastero delle armi ovviamente furono intesi a garantire l'ordine interno il cerimoniale il servizio di parata E il contenimento dell'ingerenza francese giacché si riteneva che la situazione avesse raggiunto un certo equilibrio politico Si sottolinea che in questo periodo a Roma la relazione tra verrebbe e la divisione d'occupazione francese non fu affatto semplice e pacifica Su tutto questa materia si veda lo spoglio di più il nonno d'archivio particolari di più no no oggetti vari sovrano e particolari le carte canzone Vannutelli il Palazzo apostolico e le rubriche della Segreteria di Stato La storia però va avanti La firma della convenzione di settembre quindici settembre mille ottocentosessantaquattro con la conseguente partenza delle truppe francesi di stanza a Roma rese evidente la necessità di una autonoma a difesa del confine e della città di Roma stessa E in tale contesto che il ventisette ottobre del mille ottocentosessantacinque venne nominato pro ministro delle armi il generale per mancanza il quale serviva nell'esercito pontificio sin dal mille ottocentoquarantacinque aveva seguito più il nonno anche a Gaeta E già nel febbraio del mille ottocentosessantacinque quindi diversi mesi prima casa era aveva ricevuto ma aveva rifiutato la proposta di occuparsi delle truppe pontificie Cassiera avvio un piano di riforma che seguendo quanto già principi altro dalla Mori si era quindi capo veramente militari Implicava una riorganizzazione strutturale volta sempre più da una parte ad una centralizzazione degli organi di comando E ad una riduzione delle dimissioni e dall'altra molto importante Formazione addestramento di ogni unità di ogni unità dell'Armata stessa nonché alla selezione ed adozione di efficienti equipaggiamenti dopo che parliamo di armi Vennero inoltre definite tutte le operazioni di difesa eccetto permettere a Roma al coperto di essere assalita espugnata per parte delle bande armate che avevano invaso lo Stato Il ricatto centosessantasette quindi due anni dopo la sua nomina pro ministro fu l'anno del quale si configurò un primo vero ed effettivo tentativo di pressione sullo Stato pontificio con l'obiettivo di un suo capovolgimento All'interno delle mura romane vennero organizzati alcuni focolai di rivolta che però non ebbe un grande successo come hanno detto anche altri relatori La bomba alla caserma Serristori il concentramento di armi e garibaldini presso il lanificio agli anni lo scontro a villa Glori ed altri piccoli disordine entro le mura Alle sette dall'esercito garibaldino arrivo a pochi chilometri da Roma la campagna militare nota come campagna militare dell'agro romano termino con lo scontro di Mentana del tre novembre cui prese parte Qua si all'ultimo istante il corpo di spedizione francese Mentana vide la vittoria dell'esercito pontificio cito il combattimento di Mentana scrive canzoni nel suo rapporto al Pontefice continuo nella citazione considerato come fatto d'armi non ebbe le proporzioni di una battaglia nondimeno produsse decisivi risultati la disfatta di Garibaldi poneva termine alla invasione dell'attuale territorio pontificio contro la quale si lottava da cinque settimane di seguito Su questo si veda l'archivio particolari di più no no le carte caffè Vannutelli la Guardia Palatina e lo spoglio di più il nodo tra gli ottocentosessantasette e il mille ottocentosettanta continuarono i lavori di ristrutturazione stabilizzazione dell'armata pontificia e del dicastero delle armi Nonché i lavori di fortificazione delle mura e delle zone preposte alla difesa oltre alla messa in opera di un essi di un efficiente sistema di comunicazioni di cifratura Continuarono chiaro gli arruolamenti che configurare uno sempre più questo esercito come una compagine realmente internazionale Nel luglio del mille ottocentosettanta il corpo di spedizione francese di stanza a Roma a garanzia protezione della città Parti poiché la Francia era coinvolta in un'altra guerra i tentativi di conciliazioni promossi da Vittorio Emanuele nel corso del tempo che separa Mentana da Porta Pia non ottennero i risultati attesi quanto meno da reali cambiano Si ricordano nel tempo più prossimo ovviamente alla breccia di Porta Pia quello del dieci settembre mille ottocentosettanta Momento a cui risalirebbe la prima lettera di più il nonno sulla difesa della città che riporta la dicitura primi colpi di cannone per la resa Quella del quindici settembre che vide la firma risposta inviata a Cadorna da casa da cito risoluto di far resistenza con i mezzi che stanno a mia disposizione e infine il tentativo del diciannove settembre Praticamente a ridosso oramai della breccia Data in cui presumibilmente secondo alcuni venne modificata la lettera di più il nonno indicando l'apertura della breccia come termine per la rissa L'esercito pontificio mentre quello italiano si muoveva ormai verso Roma mise in atto i piani di difesa già approntati venne dichiarato lo stato d'assedio vennero rinforzate ulteriormente le mura e chiaramente le porte allestiti i punti di osservazione sistemate le linee telegrafiche procurati Matteo e cannocchiali Disposte le truppe sulla base dei presunti punti di attacco requisite le armi in possesso degli Armieri ma tensione senza procedere ad un generale disarmo dei cittadini Il che significa che non temevano inserzioni interni Reso inaccessibili le colonne in ultimo la colonna traiana Dopo la resa in bellezza di Civitavecchia sulla quale si ci sono diverse discussioni all'interno dei carteggi avvenuta tra il quindici e il sedici settembre se giunse così al venti settembre Alle cinque e quindici l'Osservatorio di Santa Maria Maggiore trasmette l'inizio dell'attacco contro i tre atti e Porta Maggiore Alle cinque e quaranta l'Osservatorio di Santa Maria Maggiore comunica che i tre punti attaccati sono portati a i tre atti e San Giovanni Alle cinque e cinquanta l'osservatorio vaticano informati gli scontri che interessa da ormai tutto il fronte di San Giovanni al punto che il fumo è tale da rendere cito impossibile poter vedere qualcosa Alle sei e quarantacinque a Porta Pia venne smontato un pezzo di artiglieria mentre al contempo comincia d'attacco un po'più duro a Porta San Pancrazio Abbiate tredici l'Osservatorio di Santa Maria Maggiore dichiara perduta Porta Pia Alle otto e quarantacinque si riceve l'avviso che la breccia è quasi fatta e nonostante gli zuavi siamo accorsi e siamo pronti a difendere la zona in effetti l'esercito pontificio aveva sufficiente equipaggiamento e sufficienti armi per insiste per resistere ben oltre quanto felice Il Comitato di difesa riunitosi alle nove ordina di inalberare la bandiera bianca in tutti i luoghi di combattimento inottemperanza alla volontà del Papa e contestualmente il generale Custer in via il maggiore ribalta insieme al colonnello cartelli attiva del capitano dei mezzi presso il generale Cadorna con le proposte di capitolazione Il Cadorna rifiuto queste proposte Alle tredici e il venti un piccolo pezzo di carta su cui c'è una scritta a matita registra l'ordine perentorio del pontefice a mezzo del capitano Eugenio Bennato Al comando di Castel Sant'Angelo perché cito non si spari più né di fucile né di Cannone chiara testimonianza che non si ferma facilmente uno scontro armato Seguirono la firma della capitolazione ormai nelle prime ore del pomeriggio Il ritiro delle truppe pontificie all'interno della Città leonina Il computo dei morti e deferiti poi l'ordine del giorno del ventuno settembre qui accennato con cui il generale canzone era sciolse pontifici dal giuramento la partenza di questi o il trasferimento la richiesta rivolta generale Cadorna di garantire l'ordine della città leonina Qualche le truppe non dipendenti più dal ministero delle armi disciolto cioè la Svizzera la palatine la nobile non erano sufficienti a garantire la sicurezza come spiegato dal cardinale Antonelli La conseguente ricognizione delle caserme da parte dell'esercito italiano presso Castel Sant'Angelo e degli altri locali da adibire ad uso di caserma per le truppe italiane La lettera del ventisette settembre firmata dai comandanti dei reggimenti esteri che denunciavano la violazione degli accordi di guerra da parte delle truppe italiane Dopo l'innalzamento della bandiera bianca e tutti gli anni a seguire con le pratiche inerenti agli ex pontifici i diari le storie le narrative E infine quasi venti anni dopo alla morte del generale Cussler avvenuta tra il cinque e il sei gennaio del mille ottocentottantotto La sorveglianza dell'erogazione delle somme destinate al disciolto esercito pontificio e tutto quanto ad esso relativo passare uno come ho detto ad Adolfo Pianciani tenente brigadiere generale in ritiro delle guardie nobili Tutti questi eventi dal mille ottocentosessantasette al mille ottocentosettanta che io ho ricostruito fin qui basandomi su queste carte Sono dettagliatamente documentati tarlo di da parte pontificia chiaramente attraverso lettere telegrammi ordini del giorno protocolli memorie tanto da averne quasi una cronaca giornaliera Si deve in particolare lo spoglio di più no no le carte chiaramente Custer Vannutelli la guardia del Palatinato Dori il Palazzo apostolico ossia i titoli sia l'amministrazione e gli strumenti a miscellanea Nella documentazione custodita nei fondi indicati non ci sono solo operazioni militari movimenti di truppe e piani amministrativi o di riforma ma anche la quotidianità di un istituzione costituita da uomini Ecco allora le indicazioni legati al vestiario la durata e l'usura del vestiario o le richieste per alloggi più salubri Le norme sul modo di acconciare la barba o l'indulto per il digiuno concesso alla truppa di linea Ci sono proteste per i maneggi e disordini causati da singoli individui testimonianze di scontri e antipatia tra militari francesi e italiani italiani intendo dire pontifici e pontifici ed esteri Compaiono denunce anonime sull'effettivo stato delle truppe ed altri tipi di denunce anonime Sono presenti inoltre l'organico lo Stato nominativo il quadro del personale il quadro di avanzamento le promozioni con tutte le dati che raccontano la vita di questi individui Ma anche le relazioni sulle risultanze processuali insubordinazione contusioni omicidio inseguita provocazione furto Diserzione a dire diserzioni a diverso titolo distrazione di effetti militari che nel gioco Regolamenti memorie e tensioni tra le documentazioni compaiono ed enti legati propria questa umanità Ecco una testimonianza il diciassette gennaio mille ottocentosettanta quindi ultimo anno dell'esercito pontificio Una nota riporta che l'assistente Gennari a Forte Sant'Angelo quindi un luogo estremamente importante perché custodiva a tutte le parti più dedicati legati agli atti Il la si sente Gennari fa segni alla sua amante dalla finestra del comandante del forte generando nelle truppe di sorveglianza nella città un iniziale confusione Sarà forse un segnale in codice sarà successo qualcosa all'interno Delle mura no era solo un soldato presumibilmente innamorato che non si era reso conto delle conseguenze di quel suo gesto tanto naturale ovviamente venne punito ed ecco perché noi gli abbiamo testimonianza Una ultima nota a conclusione di questo mio intervento che ha ad oggetto l'esercito pontificio lavora e dedicare ad Air mancanza sul suo ultimo comandante generale in capo ed è a mio avviso una testimonianza che penso possano ben descrivere la sua personalità In una lettera del tre agosto mille ottocentosessantatré era allora comandante dei depositi di fanteria Montreux ministro scriveva Luigi Marzio sostituto dei provini Straw delle armi informando che ha inflitto sei giorni di arresti a due ufficiali perché cito i nostri ufficiali se sono tanto uomini con chi li insulta senza ragione Non debbono fare i fieri con un povero contadino solo e disarmato E specifica che è necessario sottolineo sempre citando provvederei i distaccamenti di buoni libri onde gli ufficiali si passino utilmente occupare non ve peggiori cosa nei distaccamenti dell'ozio In cui si trovano per molte ore ufficiali e soldati in questa stagione in cui poco si può attendere agli esercizi sul terreno con queste due sezioni anzi ho concluso grazie Veramente grazie dottoressa lei ha fatto parlare incarnare le carte a avvocato davanti a noi questi uomini che erano lì a difesa dirò Bene grazie grazie per questa mattinata per tutti i relatori e l'idea la Ricci grazie a tutti voi che avete avuto un avete esercitato una bella virtù che si chiama la perseveranza ora ora siete invitati a Riccardi nel chiostro dove sia comunque E si è riprende alle quattordici e tre Pomeriggio a Totti Siamo Alla quarta sessione di questo nostro convegno sulla breccia di Porta Pia siamo quindi alla tappa conclusiva Saluto tutti conviva cordialità Esprimendo apprezzamento per il grande interesse suscitato dagli eventi legati al venti settembre di cento cinquant'anni fa Rivolgo un particolare salotto agli illustri relatori relatrice che ora ascolteremo e saluto anche I due Andrea ma forse Andrea Riccardi non c'è comunque i due Andrea cioè il professor Andrea Ciampa nei è il professor Andrea Riccardi che tireranno lei conclusione dico questo convegno I sentimenti E la mentalità con cui noi oggi ricordiamo quel venti settembre Sono All'estremo opposto dei sentimenti e delle prospettive di allora Nel mille novecentosettanta La breccia di Pardi Porta Pia fu giudicata dal mondo cattolico un crollo Una perdita preoccupante per l'ammissione del Papa fu vissuta come un avvento transgenico Oggi i sentimenti sono l'opposto Oggi gioiamo per Roma capitale d'Italia E anche ringraziamo la provvidenza divina Di aver liberato il papato dal peso del potere temporale allora sembrò una perdita che avrebbe avuto conseguenze gravissime è oggi invece diciamo che è stata una liberazione La figura del Papa acquistato nel mondo un'autorità morale che in quel momento era davvero impensabile Il primo a prendere la parola sarà il professor Aldo Giovanni Ricci Si parlerà della delle fonti archivistiche circa l'occupazione di Roma Da parte dell'Italia Professor Aldo Ricci è ben conosciuto Uno specialista negli archivi Cioè è stato sovrintendente dell'Archivio centrale dello stato e prima fu un funzionario archivista ha tenuto il corso di Storia contemporanea presso la facoltà di lettere dell'Università coglierlo Marconi di Roma al due mila e tre al due mila diciassette Ha curato l'edizione critica in dieci volumi Dei verbali del consiglio dei ministri e poi l'edizione delle opere di Giovanni Giolitti entreremo entra volume A lei ha poi tante sono le pubblicazioni articoli liberi che ha che ha volume Ikea che ha pubblicato a lei professor Ricci la parola Grazie Grazie mille dalla Antonio aveva Poi Va bene La ringrazio naturalmente la documentazione sul su Porta Pia quella che la precede quello che lo segue Immensa e e quella dell'articolo centrale dello Stato aveva acquistato di Roma è un un tassello di questa Di tutta la la documentazione Documenti diplomatici vari le carte Lanza carteggi Stella l'infinita memorialistica gli archivi vaticani l'Archivio Capitolino gli archivi delle potenze estere erano in qualche modo interessate a quello che succedeva Ma quello che succedeva in Italia in quel mille ottocento settanta Fare una un elenco di fonti Esaminando le una per una sarebbe non adatto secondo me a questa sede Quindi seguirò Migliorini citerò queste fonti man mano seguendo il filo di quelle che secondo me sono le le più significative conservate all'Archivio centrale dello Stato che sono i verbali del Consiglio dei ministri Però vorrei anche cogliere L'occasione di questo incontro per due parole sullo stato delle fonti almeno per quanto riguarda i settori che conosco cioè gli archivi di Stato ma anche le biblioteche E Prendendo lo spunto da un da un fatto di cronaca che è successo o per lo meno di cui abbiamo avuto notizia questa estate vale a dire il furto di novecento gagliardetti e bandiere Dal fondo della mostra l'evoluzione fascista nell'Archivio Centrale dello Stato quindi non un foglio una lettera un no un intero settore di un fondo Ecco il male di cui soffrono Questi settori è un male oramai indenne che va avanti da molti anni sentendoli parlare nei medie sembra che i beni culturali si esaurisca no dei Musei anzi nei musei di eccellenza Questo è un errore devastanti In realtà mese dopo mese Tecnici dei settori archivi biblioteche vanno in pensione non vengono sostituiti insomma uno stillicidio continuo che comporta meno finanziamenti meno consultazioni meno ricerche meno restauri meno condizionamenti e controlli della salute della documentazione col passare del tempo ci si dimentica addirittura che esistano questi istituti E tutto questo all'indifferenza nella politica degli storici E oramai anche nella rassegnazione dei pochi tecnici di valore che sono rimasti a combattere in questi in questi settori e questa questo è il presupposto di un furto come quello di cui abbiamo sentito parlare Sui sui giornali allora il punto interrogativo è I prossimi anni ci diranno se questa situazione è irreversibile oppure no io sono pessimista però spero di sbagliarmi Veniamo al nostro tema come dicevo la fonte più significativa dell'Archivio Centrale dello Stato a questo proposito sono i verbali del Consiglio dei ministri Ora questi verbali sono stati istituiti da Cavour nel mille ottocentocinquantanove Perché Ma secondo me perché si rendeva perfettamente conto che si era alla vigilia di fatti e poca Ali i cambiamenti epocali nel situazione del nostro Paese e voleva che ne rimanesse traccia scritta anche delle diverse delle diverse posizioni Poi Successivamente i verbali diventano molto burocratici elenchi Di provvedimenti di promozioni eccetera eccetera Scorrendo quelli di cui ci occuperemo adesso vediamo che ci sono tante cose interessanti Dubbi bugie mezze verità ripensamenti E solo nel nel periodo dopo ripeto diventano burocratici a setti circa E ritorno essere politicamente significativi dal quarantaquattro dal secondo governo Badoglio in avanti fino a De Gasperi quelli che abbiamo pubblicato Perché perché sono governi di coalizione i vari partiti i partiti vogliono che rimanga traccia delle diverse posizioni della dialettica interno Venendo a noi tra giugno luglio del settanta si sviluppano le condizioni che porteranno Al conflitto Franco prussiano I francesi sono a Roma nel luglio del settanta ci sono tornati dopo Mentana in violazione della Convenzione di settembre e la strada per Roma sembra ormai chiusa dell'auspicata Da Cavour sono stati già ricordate le parole di Cavour I discorsi del marzo dell'aprile del sessantuno con la proclamazione del Regno d'Italia E sono parole definitive Cito senza Roma capitale d'Italia l'Italia non si può costituire Qualcuno ha voluto vederci della retorica io credo invece che fosse un cambio di visione da una visione regionalistica e dinastica quindi limitata ha una visione nazionale le condizioni che lo imponeva lo sappiamo erano Due più una Cioè il avere il benestare della Francia la riconoscenza per il cinquantanove niente uso della forza e poi trovare una formula anche se questo rimaneva un po'nebuloso nel vago per garantire non solo la libertà eccetera eccetera della chiesa ma la sovranità Questo è un problema aperti Quindi parafrasando in qualche modo la frase di il discorso di Cavour Roma senza l'Italia resta sempre a Roma Italia no L'Italia non è Italia senza Roma Italia nasce da due fattori la natura come anche per la Spagna per la Francia delimitata dal dalle montagne e Roma E la prima la Roma repubblicana poi la Roma imperiale che da coscienza di sé A questo Paese quando concede la cittadinanza romana a tutti gli italici uniti anche da un'unica lingua questo è un retaggio che con la caduta dell'Impero sembra perdersi Ma in realtà cammina sottotraccia si riaffaccia nell'Ottocento prepotentemente con la ripresa Della coscienza nazionale I nostri eventi si consumano nell'arco di tre mesi tra la metà di luglio e la metà di ottobre E trovando un governo italiano sostanzialmente impreparato di fronte all'incalzare degli avvenimenti che vedranno poi lo Spiegel lo scoppiare del conflitto franco prussiano tra il quattordici il quindici luglio E ci sono quattro protagonisti che si alternano sulla scena Di quelle settimane Così drammatiche e difficili uno e Vittorio Emanuele secondo Che è un po'il convitato di pietra dei consigli dei ministri perché ultimamente non partecipava però Come dire Era lì vicino Giovanni Lanza il Presidente del Consiglio Quintino Sella il ministro delle finanze ma non solo realtà era molto di più Emilio Visconti Venosta il prudentissimo ministro degli Esteri E il ministro della guerra Govone un generale che io amo moltissimo secondo me uno dei migliori generali italiani di cui la storiografia si è molto poco occupata La prima riunione significativa e quella del diciassette luglio Il Consiglio di fronte al conflitto franco prussiano addotta tra virgolette una politica di osservazione ma allo stesso tempo richiama le armi le classi del mille ottocentoquarantaquattro quarantacinque Il ventisette il ministro della guerra covone dichiara che con i quindici milioni chiesti alla Camera si completa l'esercito sul piede di pace Resta fermo Mentre per mobilitare cento mila uomini che poi non realtà non saranno quelli che serviranno per andare a Roma occorrono un mese e mezzo e trentacinque milioni Intanto dietro le quinte il re si muove perché vuole intervenire vorrebbe intervenire Militarmente al fianco della Francia Ma ove incontra l'opposizione Ferma Di sei di Quintino Sella ma anche del del generale può del ministro generale propone il ventinove Visconti Venosta riferisce che la Francia è pronto a ritirare le sue truppe parlo sempre di quello che registrano i verbali se l'Italia si impegnerà a rispettare la convenzione di settembre cioè a non intervenire a Roma E l'Italia si dichiara pronta a rispettare tali condizioni naturalmente Sa benissimo che potrebbe non senza rispettare a questo proposito esplicito ad una le fonti che si possono consultare in archivio oltre ai verbali Cioè conserviamo all'archivio di Emilio Visconti Venosta sono sette buste relative a questioni di politica estera e quindi anche al nostro problema Il trenta luglio sappiamo sappiamo dalle fonti ma non realistiche di un Consiglio non verbalizzato non c'è infatti sui verbali dove su input del Reno si era si sarebbe deciso di una per una mediazione armata dell'Italia questo significherebbe entrare in guerra praticamente Ma questa decisione viene ritirata di fronte alle dimissioni di Stella e dico Questi bloccano la situazione Poi il tre agosto c'è questo vergognoso attacco dice Aldini a Bovone al Senato Per le riduzioni di spese che lui aveva chiesto e ottenuto sulla sulla base di un di un input di Sella selle Lanza lo difendono a questa è una è un attacco che peserà molto Sul sistema nervoso di Govone come vedremo pochi giorni dopo Nei giorni successivi successi militari prussiani rafforzano la posizione di Stella E l'otto agosto il Consiglio decide inviare un telegramma a Minghetti a Londra per favorire una mediazione di Austria e Inghilterra Per garantire l'integrità del territorio francese Nello stesso tempo in Italia scrive alla Francia che è impossibile inviare un corpo d'armata prima di venti giorni ma nello stesso tempo procede A preparativi militari con ben altri obiettivo infatti due giorni dopo Govone riceve Raffaele Cadorna E gli conferisce il comando del di un corpo di osservazione cioè la stessa formula che era stata usata come politica di osservazione Pochi giorni prima inizialmente sono tre divisioni che poi diventeranno quattro ai confini dello Stato Pontificio E qui ci sono c'è immenso mare delle carte del corpo di esercito prima d'osservazione e poi del corpo del esercito e quindi il quarto Corpo d'esercito quando poi si passerà all'azione con informazioni anche precedenti al cessate a settanta mila e già dal sesto al sessantotto sul sulle condizioni del dello dell'esercito pontificio e queste carte purtroppo sono divise Sono divise tra l'ufficio storico dello dello stato maggiore dove ci sono trentatré volumi di queste relative al quarto corpo Beni inventariate l'Archivio centrale dello Stato nel gabinetto del ministero della guerra dove ci sono quattro buste e addirittura nell'Archivio di Stato di Roma dove c'è l'archivio della luogotenenza inutile dire che sarebbe opportuno un inventario unificato di queste diverse serie tredici agosto un avvenimento un po'all'atto che però è significativo l'arresto di Mazzini a Palermo che voleva promuovere un'insurrezione per andare a Roma in altro in un altro modo nello stesso giorno sempre il tredici agosto Il governo riferisce ribadisce diplomaticamente la fedeltà alla convenzione di settembre che prevedeva il non intervento a Roma Pur sapendo naturalmente questo dice come questi verbali siano pieni appunto anche di bugie Che con ogni probabilità Non ci saranno le condizioni perché la convenzione venga rispettata Il diciannove i francesi si ritirano Da Roma e il primo settembre se danno la catastrofe la sconfitta definitive della della Francia che cambia chiaramente il quadro internazionale quindi anche in Italia gente Un recente potentissima con Visconti Venosta Cominciano a stressare che bisogna andarci in ogni modo anche forse con la forza anche se non lo dirà mai Gli francesi si ritirano il diciannove il primo set il primo settembre scusate la sconfitta Assieme il due settembre il Consiglio delibera il via libera anche questa è una cosa curiosa Ai comizi popolari cessi si possono tenere dei comizi popolari per andare a Roma Incitare il Governo ad andare a Roma ma non si possono tenere dei consigli popolari per accusare il governo di non volerci andare Una piccola cosa nell'ambito di questa grande di questo grande complesso movimento che di questi di questi giorni Il quattro settembre il consiglio decide la mobilitazione di quindici divisioni addirittura il richiamo delle ultime tre classi E si decide in linea di massima il quattro settembre di occupare lo Stato pontificio pur senza precisare nei modi nei tempi Ci avviciniamo al momento cruciale cinque settembre si ribadisce ancora la volontà di andare a Roma si manda Ricasoli a Parigi per riconoscere la la nuova repubblica e lo stesso tempo Ponza di San Martino Dal Papa per illustrare le modalità di occupazione e ribadire le garanzie di sicurezza per la Chiesa insomma si decide di preparare tutto per andare a Roma Il sei settembre è un'altra giornata importante perché Cadorna con il suo corpo d'osservazione vicino allo Stato pontificio riceve ordini contraddittori da Govone Govone in preda purtroppo ha una crisi nervosa che poi lo porterà dopo alcuni mesi alla morte e quindi la situazione è tale che viene sostituito nella stessa giornata da Ricotti Il sette settembre il Consiglio vieta Garibaldi di andare in Francia E Prima di entrare nello Stato pontificio si decide di inviare un'ultima lettera del re Appio nono e di Lanza al cardinale Antonelli per esporre le ragioni dell'occupazione L'otto settembre una data che purtroppo suona male alle nostre orecchie Però è anche la seduta decisiva per il nostro per il nostro tema Perché Visconti Venosta espone le istruzioni per il corpo di occupazione prime osservazioni adesso Di occupazione Dichiara che l'operazione è un atto cito di conservazione per evitare interventi stranieri e tentativi rivoluzionari e anche per tutelare la sicurezza della Santa Sede Non si però non si procederà occupare Roma se servirà alla violenza in questo caso occorrerà una nuova deliberazione del Consiglio con Reed con libertà di voto in realtà Questa nuova deliberazione del Consiglio non avverrà mai Il disco Il dieci settembre vengono approvate le istruzioni per il comando militare di occupazione e per l'amministrazione delle province romane E si ordina alle truppe del quarto Corpo di entrare nello Stato Pontificio tra il pomeriggio dell'undici e il dodici però dovranno seguire la strada più lunga per andare a Roma Sono in attesa di risposte favorevoli da parte della Santa Sede E il dodici settembre Cadorna entrando nello Stato Pontificio istituisce le giunte provvisorio di governo e gli atti di queste aggiunte sono conservati all'antico ed è stato di Stato di Roma e c'è un Un inventario a stampa molto analitico E infatti il due giorni dopo il consiglio anche decide di inviare un funzionario civile Presso ogni comando di divisione E poi si danno delle istruzioni precise a Cadorna come comportarsi una volta arrivato a Roma Deve inviare un parlamentare per chiedere di poter occupare pacificamente la città Però può attaccare diciamo Zone staccate se lo ritiene necessario e se ci sfugga ci fossero dei disordini interni può attaccare la città Il quindici settembre viene suggerita la prima formula è una prima forma di per il futuro plebiscito nello Stato pontificio che poi verrà cambiata Il diciassette settembre finalmente si ordina Cadorna di attaccare quando lo riterrà opportuno e di occupare la città tranne la Città leonina che poi sappiamo mi avvio A verso la fine sarà occupata per ragioni di ordine pubblico su richiesta della stessa Santa Sede Venti settembre e il giorno cruciale Il dado è tratto ma per sette giorni e questa anche la sottolineato perché secondo me molto significativo Dal diciotto al ventitré il consiglio non si riunisce oppure se lo fa ma io credo non verbalizza è stato ricordato dal collega attivista che ha parlato per ultima Nella mattinata del attacco sui vari fronti di Roma in particolare di San Pancrazio voglio ricordare che la divisione che attaccava a San Pancrazio Era guidata da Nino Bixio che ha un po'infierito diciamo dei bombardamenti perché ce l'ha ancora il dente avvelenato dei tempi della Repubblica romana Il ventiquattro settembre si delibera di inviare la Marmora Roma come luogotenente generale dopo però l'accettazione da parte del governo dei risultati del plebiscito Per il momento i pieni poteri Celia Cadorna Viene messa fu appunto la formula del del plebiscito il due ottobre sia affetto con prevedibili risultati schiaccianti il Implicito e il cinque l'accettazione da parte del governo dei risultati delle plebiscito che la Costituzione della loro tenenza generale delle province romane punto la Marmora E qui comincia la serie degli atti dialogo tenenza anche questi conservati all'Archivio di Stato di Roma Il diciotto ottobre chi è il primo che va a Roma sella Quintino Sella Quintino Sella secondo me è il vero erede della missione indicata da Cavour nove anni prima Ha una visione forte del futuro della capitale La terza Roma dovrà essere per lui la capitale della scienza Afferma cito non è soltanto per portare dei trarre che siamo venuti a Roma e ancora La capitale deve corrispondere all'alto ufficio cui la storia il voto pressoché unanime della nazione e le più alte ragioni il progresso fatalmente la chiama Sappiamo che auspica la creazione di un'Accademia dei delle scienza e la riforma degli incendi eccetera Viene deliberato il passaggio del Quirinale nel demanio dello Stato al quale verrà deliberato che sia la residenza del re il sei dicembre lo schema di legge sulle guarentigie Che però non risolve il problema della sovranità territoriale il nove dicembre si delibera lo schema di legge per il trasferimento della capitale a Roma Sella impone che avvenga entro sei mesi E viene approvato il ventitré dalla dicembre dalla Camera La capitale si trasferirà dal primo luglio del settantuno iniziano i lavori del ministero dei lavori pubblici per il trasferimento e questo è un fondo importantissimo molto breve molto grande sono centoventi buste del segretariato generale dei lavori pubblici che vanno dal mille ottocentosettanta quando comincia i suoi lavori fino al venticinque il trentun dicembre sappiamo che Vittorio Emanuele arriva a Roma in forma privata in occasione della grande inondazione e il primo luglio avviene il trasferimento della capitale il Governo si trasferisce Ecco sembra una rottura insanabile questa rottura Andrà avanti c'è questo stato diciamo di non dialogo andrà avanti come sappiamo fino Ai Patti lateranensi però ci sono segni anche in questi anni che secondo me sono molto interessanti per esempio Nel mille ottocentosettantotto quando muore Vittorio Emanuele secondo C'è tutto un braccio di ferro apparente secondo me più che rende che reale tra la chiesa e lo Stato Sulla possibilità o meno di dare mediatico estrema unzione più o meno A Vittorio Emanuele secondo e questo avviene per opera del cappellano di corte Valerio anzi no in piemontese Di discussa Fedor fedeltà sabauda il quale un po'forzando la mano insomma ai suoi superiori alla fine Ida il viatico E si dice che più al nono quando poi lo sa glielo riferiscono insomma ventilando la possibilità che ci siano delle punizioni per anzi no abbia detto no tutto sommato fatto bene a fare così Stesso problema si pone voi pochi mesi dopo quando muore quando morì Pio Nono Allora ci sono molti cardinali che vorrebbero spostare il conclave in un'altra in un altro Paese addirittura e anche qui anzi no Svolge un'opera importante nei rapporti con il Governo in particolare con Crispi io mi ero fermato al settanta con nell'Elenco delle fonti ma se vogliamo poi guardare al agli anni successivi fino alla soluzione della questione romana Beh allora l'elenco diventa sterminata perché in tutti e le le carte che noi conserviamo e quindi Depretis Crispi Giolitti Per finire con Mussolini naturalmente quindi quando su ci saranno poi i i Patti lateranensi E quindi il suo carteggio i suoi rapporti con padre Tacchi Venturi che quello che teneva e i contatti con il Vaticano quindi l'Elenco diventerebbe sterminato però Si potrà fare ancora il magari in un'altra occasione concludendo La profezia mazziniana la Terza Roma si era così sostanzialmente realizzata anche se con interpreti e contenuti diversi da quelli previsti Dall'apostolo dell'unità come veniva chiamata Il mito della Città eterna sembrava tornare a splendere su Vitalini in comunità anche se con mille difficoltà e alterni risultati In particolare guardando ai tempi a noi più vicini questo mito devo dire non sembra godere di grande fortuna e di buona salute non tanto il mito di Roma in quanto tale che come dice la definizione classica di Roma Città eterna quindi vive di vita propria a quella di Roma come capitale dello Stato italiano Un mito che non ha mai messo vigorose radice se non in forme per lo più retoriche e per periodi limita e un mito che esce secondo me piuttosto appannata degli avvenimenti degli anni più recenti e non solo A questo proposito trovo anche pleonastica e riduttiva la formula che è stata recentemente adottata di Roma Capitale Roma non ha bisogno di aggettivi per essere quello che è sempre stata da migliaia di anni cioè una capitale universale Mentre avrebbe bisogno di ben altro per essere la capitale degna di questo nome dello Stato italiano Concludo dicendo questo Poco tempo fa mi è capitato pochi giorni fa mi è capitato di leggere Un editoriale nel supplemento del Corriere della Sera dedicato Sertoli romano Un editoriale di Giuseppe Pullara Che diceva così concludeva così da un secolo e mezzo Roma è una capitale Cenerentola trattata con sufficienza dallo Stato che invece di ornato da e ha sempre fatto mancare qualcosa che dice riconoscesse il ruolo e funzioni di prima città Lo Stato ha approfittato del prestigio immenso di una città senza pari al mondo per storia cultura civiltà Delegando a questi aspetti il compito di presentarla come degno centro politico istituzionale della settima potenza mondiale Ecco devo dire che queste Lettura mi ha confortato Perché io ho detto in questo stato d'animo Brindisi Luzzi di disillusione e di malinconia non sono solo Io confesso amo Roma amo il suo mito laico religioso E mi sento come gli innamorati non corrisposti Triste e arrabbiato Per il pluridecennale Publilio in cui lo Stato secondo me la abbandona grazie Grazie caro professor Rizzi per questa ricostruzione degli avvenimenti che aveva fatto in base alla documentazione di archivio e documentazione veramente molto importante è molto ampia Su per quel che riguarda questo evento lei è partito da tre mesi prima e passo per passo a rievocato e i va il Bari vari eventi che ci sono stati le varie prese le prese di posizione Ciò detto anche nei particolari molto interessanti anche quello che riguarda al momento dalla morte delle delle vittorie del re Vittorio Emanuele poi al momento della morte Di Pio di Pio di Pio no no Ebbene anche per questo amore che alla città di Roma siamo d'accordo anche per quel che riguarda questo grande amore alla città vero ma e adesso passiamo la parola al professor Marco Pizzo che ci parlerà delle immagini della presa di Roma quindi sono anche importanti Sono anche importanti le immagini il professor Pizzo è vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento di Roma nel Complesso del Vittoriano rete curatore di numerose mostre in Italia e all'estero Ha coordinato il riordinamento dell'archivio del Santo Uffizio quindi conosce anche le cose che sono la Congregazione per la dottrina e la dottrina della fede inoltre a o coordinato varie archivi storici anche di case delle case religiose ma anche di qualche grossa familia italiana come per esempio l'archivio è stato direttore il professor Peter stato direttore dell'archivio storico della famiglia Odescalchi e autore di tanti saggi di di numerosi volumi a lei professor Pizzo raccomandando di essere bravo come chi lo ha preceduto nel stare dentro la mezz'ora Grazie Innanzitutto ringrazio tutti ringrazio chi mi ha invitato Chi mi ha dato e mi darà l'opportunità di far vedere molto materiale che è conservato all'interno dell'archivio del Museo Centrale del Risorgimento che mi ricollego alle parole dell'amico e collega Ricci è chiuso da un anno e mezzo nell'incuria generale e quindi io faccio il direttore quello che apre l'archivio quello che apre la porta personale non è ridotto e di più ma comunque è uno specchio anche dell'andamento dei nostri beni culturali Il mio intervento è focalizzato fondamentalmente su dei particolari documenti d'archivio che sono i materiali grafici e fotografici Che spesso servono a illustrare saggi libri e documenti e quant'altro ma raramente vengono letti e interpretati come documenti storici oggi io vi faccio vedere un Immagini note e meno note Quelle più note sorte qualcuno gli arrivi ha preceduto e ha fatto un'anteprima del falso storico della presa di Porta Pia e vedremo un po'come è stata vista e raccontata portati via dai contemporanei Perché questo un punto fermo che dobbiamo tenere nel momento in cui vediamo queste immagini le immagini vennero prodotte dai contemporanei come deve riportarci di storia contemporanea E la loro storicità e successiva cioè oggi non li vediamo come documento storico Ma allora servivano come momento di cronaca o qualche altra cosa che vedremo perché produzione e fruizione era contemporanea La prima immagine che vediamo è quella di Ludovico Mina L'unica vera immagine scattata il ventuno settembre del mille ottocentosettanta dico ventuno e non venti perché sarà scattata il giorno primo e qui sta è un'immagine stereoscopica di Ludovico Tumminello che fa vedere dalla terrazza di villa Patrizi la breccia di Porta è un'immagine stereoscopica e quindi era una sorta di cinema ante litteram bisogna mettere un visore si vedeva in tre D e non si limitò a fare questa fotografia andiamo avanti Ma Tumminello visto dell'immagine aveva goduto di una certa fortuna fece Bari formati della stessa immagine andiamo avanti ancora Questa addirittura è un panorama realizzando utilizzando scatti multipli con la stessa macchina fotografia e montando insieme le lastre ancora avanti E questa immagine che vedete che fa invece è conservata nell'Archivio Alinari è una foto che il fotografo scarto Perché in qualche maniera venne considerata da lui poco rappresentativa meno tra virgolette vendibile andiamo avanti ancora Ora In questo momento dobbiamo cercare di fare una Controcampo cinematograficamente cioè abbiamo visto la breccia di Porta Pia ma nessuno si è chiesto chi era il fotografo Ludovico Tumminello è uno di questi spiriti irrequieti che sono Vivi all'interno del nostro Risorgimento Lui prende parte alla Repubblica Romana del mille ottocentoquarantanove scappa quando la Repubblica crolla va in Veneto poggia in Genova e inizia a fare il fotografo pentite Quando sente che sarebbe avvenuta l'impresa del mille ottocentosettanta Decide non di prendere il fucile ma di prendere la macchina fotografica Perché e lo scrive l'una lettera al fratello considerò che avrebbe fatto più male al Papa una foto che un colpo di fucile Perché la foto avrebbe permesso di cristallizzare il fatto e in qualche maniera divulgare questo evento storico Ora il mio padre putativo che Giuseppe Talamo che era il presidente dell'istituto e Risorgimento diceva che ciò di cui ti occupi è quello che sei Tumminello si occupa della presa di Porta Pia ma era anche il fotografo ufficiale di Giuseppe Garibaldi cioè era un patriota risorgimentale inquadrato e la sua produzione fotografica è da circoscrivere proprio nell'ambito risorgimentale perché le foto venivano spedite Garibaldi aveva tantissimi ammiratori e li spediva Addirittura Giuseppe Mazzini aveva un suo fotografo a Londra chi faceva le foto le vendeva per conto di Mazzini e servivano a finanziare le imprese mazziniane cioè era anche utilizzata comuni ma Enzo di finanziamento per le imprese risorgimentali Quindi Tumminello in qualche maniera prosegue questa tradizione cioè quella del collezionismo dei fatti risorgimentale Ora tutti questi materiali che vediamo fanno parte delle collezioni del museo e mio museo nasce nel intorno al mille ottocentottanta come Museo di storia contemporanea Viene documentata il Risorgimento era una storia contemporanea e oggi noi in Italia non abbiamo un museo di storia contemporanea cioè l'ultimo avamposto del Museo storico istituzionale è il mio Museo del Risorgimento o quello dei miei vicini ai colleghi del Sacrario militare delle bandiere in cui c'è Il mio regno siamo l'ultima propaggine storici andiamo avanti Ma Tumminello non si limitò a fotografare il ventuno settembre Porta Pia ma andò in giro può a sua macchina fotografica per tutta Roma e fotografo le varie porte andiamo avanti Facendo vedere proprio lei varie sfaccettature Della Roma del settembre del mille ottocentosettanta Avanti Avanti ancora Quelle che state vedendo è proprio la serie dell'esteri o scoprire originali come vedete ci sono anche delle foto come questa che sono semplicemente degli attendenti che stanno a villa Torlonia e Stanno lì ma La volontà e quello di documentare anche il l'eccentrico cioè quello che contemporaneamente avveniva nelle varie parti della città Perché sapeva ha ragione che anche l'eccentrico avrebbe avuto un mercato cioè sarebbe stato collezionato dettate Viotti risorgimentali Avanti ancora Questa e Villa Torlonia che era la fede Dove riproposto le truppe poco prima e poco dopo l'attacco ancora avanti Ancora Questo è il laghetto di villa Torlonia che un'immagine assolutamente eccentrica perché centra il laghetto di villa Torlonia con la presa di Porta Pia centra perché era la cronaca in diretta lui fa vedere anche i particolari Avanti Gioacchino Altobelli L'immagine successiva L'altra immagine la breccia di Porta Pia Questa e l'altra immagine questa è un'immagine di poco successiva cioè venne rieditato lo stesso scatto anni dopo in occasione di una ricorrenza diverse la presa di Porta Pia ancora avanti Anche qui Altobelli Chi era Altobelli Altobelli invece era il fotografo far Gioacchino Altobelli era il fotografo ufficiale dei Pio Nono e quindi mentre abbiamo prima i risorgimentale dall'altra abbiamo il fotografo che seguiva qui degli esercitazioni degli zuavi tra il mille ottocento sessantotto e sessantanove che seguiva I fatti di Pio Nono e documentava quindi la realtà dello Stato della Chiesa ancora avanti Ma se questa è la forma più Moderna di divulgazione perché la fotografia Rafa scoperta da una trentina d'anni cioè erano un evento storico nuovo e anche una macchina di riproduzione della realtà che ancora non era estremamente diffusa c'erano anche altre forme di divulgazione di questo fatto Andiamo avanti Questa è la falsificazione dell'immagine della presa di Porta Pia con i bersaglieri finti rigirati foto montati ma è l'immagine che si trova in tutti i libri di storia perché E qui Faccio una brevissima digressione perché la fotografia è tanto più verosimile quando è falsa cioè Perché fatta questa vado perché non c'è l'attacco era lì quelli non erano imposta così però in tutti i libri di storia da quello di mia nipote accusa quello dell'università Breccia di Porta Pia e qui sta perché è più ben Rossini Perché rispecchia quelli che sono i criteri di lettura di un'immagine fotografica Chi l'ha presa i bersaglieri Certani bersaglieri dove è stata una breccia a Porta Pia essere di Porta Pia non la breccia poco più latte era meno significativa ma proprio la porta così però serie questa è l'immagine di una breccia di Porta Pia E non a caso e anonima Perché i fotografi già a quei tempi si rubavano le lastre fotografiche uno con l'altro cioè fotografavano la fotografia e per non dare i diritti ai vari fotografi lei falsifica Avanti E lo producevano in vari formati l'abbiamo l'immagine finta la cartolina con l'immagine finta la fotoriproduzione la foto litografia è l'immagine in assoluto più diffusa Avanti E non a caso e quella che vende Replicata nella medaglia commemorativa Per il venti settembre mille ottocentosettanta che trova ispirazione nell'immagine falsa Avanti Ma non esiste sola fotografia esistono anche altri mezzi divulgazione come le litografie che vediamo andiamo avanti Una cosa molto particolare che sono le fotografie di dipinti realizzati fotografati e poi distrutti Perché il dipinto si voleva vendere a una sola persona le fotografie del dipinto a tanti e quindi era un altro strumento per divulgare delle immagini verosimili che venivano montati con gli strumenti del passato cioè con quelli per la pittura Andiamo avanti Ma mentre si parla del venti settembre ci saranno delle immagini più famose che la prese Porta Pia che abbiamo visto ma gli incisori evitò con atti documentano anche gli altri fatti Come quello che succede il ventuno e il ventidue e il ventitré e cioè che l'esercito si raduna tutto a piazza San Pietro andiamo avanti E viene visto anche qui da una parte che si raduna in maniera ordinata dall'altra che fa gazzarra a seconda di chi illustra la l'evento Andiamo avanti Ci sono delle foto realizzate come in questo caso che prendono spunto degli esempi o degli episodi minori Che la fotografia non avrebbe mai potuto documentare per incapacità tecnica allora si affidava agli strumenti figurativi del passato Tra il mille ottocentosettanta il mille ottocentosettantatré a Roma sorgono tantissimi giornali di tipo umoristico e caricaturale che ridicolizza no da una parte chi entra e dall'altra chi rimane perché c'erano anche dei giornali satirici filo pontifici Andiamo Ostend documentano degli episodi come quello che successe nella Città leonina terrà un po'vista come il niente succederà adesso lì Pio Nono Prende tutto aveva il Vaticano o prende anche la citando leonina anche in questo caso vanno lì dei disegnatori e degli acquarelli visti che documentano quello che succedeva nel settembre del settanta Avanti Le persone che andavano in giro per la città avanti ancora Ho l'ingresso delle truppe A piazza del Popolo Raramente si vede nelle illustrazioni del venti settembre il vero e proprio ingresso trionfale delle truppe che non a caso avvenne a piazza del Popolo Avanti ancora O dei momenti come il passaggio del Tevere che rievocano analoghi antecedenti del mille ottocentoquarantanove che non a caso era stato la rivoluzione dell'immagine nel mille ottocentoquarantanove noi italiani abbiamo un privato perché un fotografo Stefano lei chi fa il primo reportage della Storia fotografica mondiale Quasi nessuno lo sa se non gli addetti ai lavori ma lui andrà in giro a documentare quello che succedeva a Roma nel mille ottocentoquarantanove e documento anche il passaggio del Tevere questa rievocazione viene presa da un altro illustratore Avanti ancora Ho la presa di Roma è la Presa del cuore di Roma ovverosia il Campidoglio le truppe che danno in Campidoglio perché il Campidoglio era il simbolo della città Avanti Il protagonista per il mille ottocentosettanta era Bixio Che entrò da Porta San Pancrazio e rappresentava in qualche maniera l'anello di congiunzione tra il primo Risorgimento e il secondo Risorgimento Avanti ancora Questa è un'altra caricatura sempre dell'epoca avanti E finisco con questa immagine rara che è la allegoria della fine del potere temporale Un angelo luciferino Stasi sulla cupola di San Pietro e tiene il simbolo del sacerdozio il quello che mi ha chiamato nel mille ottocentosettanta don Pirrone interna manterrà caratteristica di Roma Terai Prete è la fine sospeso nell'aria ed è l'ultima immagine che vi volevo far vedere per questo passeggiata nel mio museo chiuso grazie Grazie non solo per averci parlato dalle tante immagini che richiamano rievocano gli elementi che aveva breccia di Breccia di Porta Pia ma anche di averci mostrato questa immane e vediamo nelle immagini sono le immagini sono molte e che siano molte le immagini su questo evento lo lo si comprende anche perché l Italia dall'Unità d'Italia la presa di Roma era un grande sogno e quindi molto molto non c'era molto interesse grazie di cuore per questo E adesso la parola la professoressa Carla Venosta ci che ci parlerà di Roma La Roma Detta la parte pontefice per la parte e italiane si parlerà anche del tessuto urbano dei romani delle grandi famelica caratterizzano Roma La professoressa Carla Del Noce è laureata si è laureata con Giulio Carlo Argan E presso l'università vero ma la la sapienza poi ha conseguito vari diplomi ha svolto una ampia attività di studio di tutele di gestione del settore delle ville nelle ville storiche Di Roma e delle delle vicinanze Ha avuto anche l'incarico del museo della villa Doria di villa Doria Panfili qui a Roma poi partecipa a numerose mostre a convegni e anche pubblicato una vastissima serie di libri e disagi sulle tre madri che in particolare che riguarda Roma tematiche che riguardano le ville romane ville di Roma Ed è membro del comitato scientifico della reggia di di Caserta ed è vicepresidente dell'astio dell'associazione storia della città Membro di Italia Nostra Ed è anche l'ispettore archivistico onorario dal mille dal due mila e tredici alle professoressa la parola Allora Roma e capitale pontificia da molti secoli com'è noto la pianta secentesca di Roma che qui vedete dell'età di papa Paolo settimo illustra in sintesi lo sviluppo della città fino all'età barocca La magnificenza di diversi pontificati di età moderna a partire dal quindicesimo secolo concentra lo sviluppo edilizio e la configurazione urbanistica soprattutto nell'ansa del Tevere Con i due settori sulla riva destra del Vaticano e di Trastevere e la corona di colli dentro e fuori l'abitato con particolare insediamenti intorno alle grandi basiliche La pianta la prima pianta redatta con criteri moderni quella di Giovanni Battista Nolli del mille settecentoquarantotto sulla sinistra sì Gigi sta una intensificazione delle costruzioni una maggiore distribuzione all'interno delle Mura Aureliane con frequenti sopraelevazioni e abitazioni a carattere borghese E però il catasto ottocentesco più gregoriano quella destra in particolare che attesta lo stato della città con la precisione delle particelle le principali caratteristiche di ognuna relativo gagliardo Dimostrando l'intelligenza del governo pontificio nelle avete adottato il catasto napoleonico per valutare con equità le diverse proprietà stabilendone è una giusta tassazione la pianta di Roma e di Augusto Fornari del mille ottocentosessantaquattro sintetizza molte opere condotta al servizio della città dal governo pontificio poco prima della proclamazione di Roma Capitale d'Italia operi condotte sotto il pontificato di Pio Nono Oltre al nuovo regolamento edilizio contemporaneo alla pianta che introduce un nuovo concetto di decoro urbano nella manutenzione delle facciate e nel concorso pubblico privato la qualità della città Il governo pontificio valorizza chiese istituzioni monumenti religiosi e promuove estesi scavi archeologici nella città e Ostia Si concentra altresì su servizi essenziali per la città La nuova stazione a Termini In grado di assicurare collegamenti moderni con le strade ferrate Il quartiere di Trastevere tre più difficili e disagiati può contare su un aumento di lavoro qualificato nella Nuova Manifattura Tabacchi E nella nuova stazione di Porta Portese poste in prossimità del Porto di Ripa Grande e quindi in grado di fornire adeguati collegamenti Essenziali risultano la difesa della città assicurata anche dalla nuova caserma Castro Pretorio dall'arsenale d'artiglieria deve dire E la sicurezza che la nuova illuminazione a gas con maggiormente garantire organizzando a tal scopo un'attenta rete cittadina di distribuzione del gas ha correttamente progettata e un apposito stabilimento il nuovo gasometro fuori Porta del Popolo L'assistenza e le cure mediche sono potenziate con la clinica ostetricia nell'ospedale di San Giovanni in laterano E restaurato l'Ospedale di Santo Spirito in Sassia sono fondati l'Istituto dei sordomuti la casa per i poveri sulla piazza di San Clemente il manicomio di Santa in via della pietà La scuola assume un valore primario con la nuova scuola per le fanciulle nella regione Celimontana ed Anna con l'analoga scuole per le fanciulle in Borgo Vittorio la nuova scuola per i fanciulli in Trastevere la cappella nel giardino delle scuole notturne Si adottano mezzi moderni di comunicazione come il telegrafo e nuovi uffici postali Sini nove si amplia Cimitero del Verano si creano nuovi musei come quelli di mineralogia di fisica nell'Archiginnasio romano e l'Osservatorio astronomico nel dello stesso Archiginnasio al Campidoglio nonché la biblioteca piana sì tracciano che rinnovano strade come quella del Gianicolo e quella Monte Cavallo Si crea un nuovo quartiere in Vaticano trasformando molte resistenze e collegando questo settore urbano alla città con il nuovo ponte sospeso sul Tevere presso San Giovanni dei Fiorentini Sì no altresì l'aria del Quirinale nuovo il ponte interventi funzionali si estendono ad Ariccia Bellelli a Ostia Si istituisce il ministero di agricoltura industria commercio presso Fontana di Trevi e l'undici settembre mille ottocentosettanta più al nono inaugura la fontana dell'Acqua Pia già marcia Sono individuati due assi viari di sviluppo il primo di collegamento del centro cittadino con la stazione Termini interessando i terreni limitrofi del cardinale Francesco Saverio De Merode Messi in valore tanto che a quest'ultimo si devono i quartieri delle Quattro Fontane di San vitale dell'Esquilino oltre al collegamento tra Castro Pretorio il Quirinale Il secondo e l'asse di attraversamento di Trastevere con la stazione a Porta Portese del mille ottocentocinquantasei la Nuova Manifattura Tabacchi la scuola per i fanciulli La situazione immediatamente precedente e successiva il venti settembre mille ottocentosettanta vede la città in una condizione di angosciosa attesa e di osservazione dei preparativi militari pontifici e dell'esercito italiano che circonda la città interessanti sono le lettere preparate per l'invio e spedite dopo la presa di Roma da Giuseppe emana sei maestro di casa Doria Pamphilj al principe Filippo Andrea quinto che sta con la famiglia ad essere bene Se il principe fervente cattolico e liberale è volto ad accogliere la nuova situazione italiana ma Nasser invece molto preoccupato della situazione che si sta preparando sospettoso del comportamento delle truppe italiane La città di Roma a firma e pronta ad una resistenza che farà molto soffrire E sento l'organizzazione di controllo delle varie proprietà Doria Pamphili dentro e fuori la città E il diciannove settembre afferma che in casa tutto è tranquillo assicurando il Principe concludendo speriamo in video che tutto andrà bene è una frase che abbiamo sentito anche molto di recente purtroppo L'attacco del venti settembre produce però molti pericoli e danni tra cui l'arrivo di una bomba nel cortile del Palazzo Pamphilj al corso che per poco non uccide Manas sei e altre persone e vento non unico visto che una bomba nano che accade anche sul Palazzo Colonna Il giudizio del terrorizzato Massari è categorico il cannoneggiamento è stato orribile quello del mille ottocentoquarantanove dei francesi fu uno zuccherino Faceva paura la massa del popolo immensa che siede a durata in un attimo con bandiere armi e grida da far paura è stato il punto che mi ha posto in un gran timore per la casa di vostra Eccellenza mentre le truppe regolari non erano ancora sceso in città L'arrivo di queste ultime comporta l'occupazione di villa Pamphili e la presenza di ufficiali nello stesso palazzo Pamphili per la gestione delle truppe e il controllo della situazione Ma sei dopo un primo vitaccia sconcerto cambia idea su quest'ultima occupazione ritenendo i generali che sono qui in casa sono due gemme E questa presenza mette al sicuro la dimora L'arrivo del generale Cadorna e delle truppe italiane porta ordine sicurezza afferma Manas sei che le armi sono state elevate per tutta la città Le truppe italiane non hanno occupato la città leonina Sempre Massei finalmente riceve risposte positive del principe Doria Pamphili a firma vostra Eccellenza ci incoraggia dessert tranquilli entrate che sono le truppe italiane però non ne vede il principio nulla temiamo dalle truppe perché sono specchiate ed amabili Ma temiamo molto della canaglia che attorno scese a Roma da tutte le parti la quale non vuole che la Repubblica e vari giornali che sono subito assortiti non fanno che polemiche repubblicani se a ciò si aggiunge povera Italia e poveri noi Molto grave la situazione verificatasi al Comune Il municipio essendosi dimesso sono sempre parole di mana sei prima che fosse rimpiazzato il popolo entrato in Campidoglio ha manomesso tutti gli uffici carte eccetera ciò è avvenuto a tutte le presidenze regionali Anche le caserme pontificie vuote sono state saccheggiate Il trenta settembre e nominato Guido di Carpegna Falconieri commissario straordinario per il Comune di Roma carica mantenuta fino al ventinove novembre dello stesso anno sostituito nel mese di dicembre fino a marzo del mille ottocentosettantuno dal principe Filippo Andrea quinto Doria Pamphilj Guida successivamente consigliere comunale assessore all'Istruzione deputato infine dal mille novecentocinque senatore del Regno A lui si deve una posizione coraggiosa nella scelta che il Comune debba adottare Può accogliere le diverse proposte di lottizzazione costruzioni abbattuti titolo di privati addossando loro le opere di urbanizzazione oppure elaborare al più presto un piano regolatore con il quale definire la trasformazione della città capitale Solo Carpegna vola vota a favore di quest'ultima soluzione l'unica a garantire uno sviluppo organico è al servizio della città prevalgono ampiamente gli interessi speculativi privati anche nella gestione politica municipale Nel mille ottocentosettantatré e comunque approvato Il nuovo il primo piano regolatore di Roma Capitale Sono confermate le direttrici pontificie con l'espansione intorno alla stazione Termini dove si concentrano i ministeri alle collegata con un asse rettilineo in direzione della città Anche Trastevere si avvale di una nuova stazione ferroviaria Collocata però in modo più conveniente rispetto a quella pontificia per favorire maggiori collegamenti ed è aperto il viale Terri dove si costruisce il ministero dell'istruzione pubblica La strada giunge a ponte Garibaldi e al di là al il al ministero di grazia e giustizia e nell'area centrale Sono tagliate per la nuova strada alle pendici del Gianicolo e distrutte alcune resistenze tra cui le catacombe ebraiche dando l'avvio allo slittamento del Colle verso nord Castro Pretorio sede di ulteriore urbanizzazioni così come i Prati di Castello il Celio e queste aree ricevono una nuova configurazione sviluppata come molte parti della città da successivo Piano regolatore del mille ottocentottantatré Con la previsione di caserme e altri impianti indicati come è costruito costruiti nel Piano regolatore del mille novecentonove quello successivo ma anche la città pontificie presente nelle stesse aree con nuove chiese L'ampliamento degli insediamenti cittadini richiede il tracciamento la trasformazione delle strade di collegamento tra le quali la principale intesa come prolungamento delle vie nazionale fino ad attraversare l'ansa del Tevere per collegarsi con il Vaticano e corso Vittorio Emanuele secondo Tutte queste innovazioni sono connesse con la nuova Scala dello Stato italiano rispetto a quello pontificio Che richiede lo sviluppo di funzioni no indietro Lo sviluppo di funzioni prima ben più contenuti ad esempio la creazione di una cintura di forti militari intorno alla città come cintura protettiva E un collegamento molto più efficace tra la capitale e le varie parti del Regno oltre che l'accoglienza di una nuova classe impiegatizia e dirigenziale nonché la celebrazione del nuovo Stato con un complesso monumentale degno nella zona di particolare valore strategico simbolico di Castro Pretorio si realizzano la nuova Piazza Indipendenza sul modello della scuola inglese già adottato a Firenze in alcuni esempi Si tratta di uno spazio pubblico con pregevoli alberature sistemazioni a verde Inteso sia come luogo per passeggiate che come aree pertinenziali dei villini dei vari edifici che vi si affacciano dotati di piccoli giardini propri ma che ritrovano nella piazza antistante uno spazio dove socializzare da loro stessi mantenuti E un raffinato biglietto da visita per chi giunge in città della vicina stazione Termini In quanto Sibillini che gli insediamenti a caratteri più intensivo sono eleganti in gran parte in stile neo cinquecentesco come le facciate dei palazzi delle nuove strade ma anche con alcune innovazioni commenti indica di Giulio Monteverde Il luogo però diviene ben presto troppo strategico è appetibile nella piazza sono collocate importante attestazione di collegamenti come le tranvie che non consentono oggi di riconoscere l'antica destinazione il principale quartieri impiegatizio con i portici di Busto piemontese come è noto è quello intorno a piazza Vittorio collegato con due importanti basiliche servizio ospedalieri Santa Maria Maggiore e San Giovanni blindata era Tra noi e assi di collegamento il più complesso indubbiamente corso Vittorio che percorre molti tratti dell'antica via papale e deve fare i conti con molti edifici e manufatti di grandissimo valore storico artistico E architettonico La scelta non è di creare ampi rettilinea nauseante ma di tracciare un percorso per quanto possibile funzionale al crescente traffico veicolare appropriato per garantire collegamenti rapidi inevitabili sono alcune dolorose demolizioni Il grande monumento al padre della patria Vittorio Emanuele secondo e costruito nel cuore della città storica come fondale di via del Corso anch'essa rinnovata con la piazza Colonna allo sbocco di via del Tritone A questa costruzione la sua valorizzazione urbanistica si sacrifica un quartiere circostante il Campidoglio si demolisce il Palazzo Torlonia si sposta il Palazzetto Venezia creando poi una quinta scenografica con il palazzo delle Assicurazioni Generali In stile con il suo pendant quattrocentesco Si celebrano altri protagonisti risorgimentali i monumenti famosi tra cui quello di Garibaldi al Gianicolo che abbiamo visto stamattina luogo di memorie La legge del mille ottocentottantacinque del risanamento edilizio di Napoli trova applicazione anche nell'analoga operazione condotta suddetto Che viene distrutto costruendo sul terreno una grande sinagoga il Tempio Maggiore di Vincenzo costi Osvaldo al Armani Del mille novecentouno mille novecentoquattro e tre unità abitative disposte a formare un quadrilatero qui c'è una sovrapposizione tra antico e il nuovo Assetto perdendo uno dei luoghi romani più antichi e caratteristici di cui ci parlerà tra poco la professoressa Ester Capuzzo Le pesanti esondazioni del Tevere tra cui quella terribile del DC ventotto dicembre mille ottocentosettanta richiedono l'intervento definitivo a tutela della città secondo il progetto di Raffaele Canevari Si procede con un analogo sistema di rapida risoluzione del problema modificando parzialmente il corso del Tevere e demolendo ogni costruzione sulle sulle rive del fiume che veniva in simbiosi con la città Non credo che porti di Ripa Di Vetta e si costruiscono i moderni muraglioni L'ultimo piano regolatore in continuità con i precedenti e quello del mille novecentonove che registra molti dei cambiamenti introdotti nella città e ulteriori ampliamenti e conseguenti speculazioni Tra i servizi più interessanti ormai spostati ai margini della città sono i quartieri industriale di Testaccio già previsto nel mio ottocento su settanta è ora dotato di un mattatoio I mercati generali di officine per il deposito del gas e altre industrie come il pastificio Biondi sulla via Ostiense Le previsioni interessano anche Ostia con la bonifica del litorale Il piano che qui vediamo illustra un'importante novità cittadina il passaggio nel mille novecento uno della villa Borghese al demanio statale e per quanto riguarda il parco con i manufatti tranne la Galleria Borghese al Comune di Roma nel mille novecentotré E lo spazio verde più celebre importante acquisito all'uso pubblico notissima già ampiamente indagato Passaggio non certo ben accolto dalla famiglia che lo possedeva ma resosi necessario per le pressioni notevolissime dell'opinione pubblica italiana e straniera il piano del mille novecento nove registra anche altri spazi verdi previsti si sta formando una coscienza pubblica italiana mirante alla tutela delle cose di interesse archeologico artistico attestata dalla legge approvata nello stesso anno Per gli spazi piatti innovativi interessante il nuovo giardino zoologico su progetto di Carlo avrebbe E se un prato sul modello di quello di standing di Amburgo La decisione capitoline del mille novecentosette ma occorrono pochi anni per portarla a compimento secondo un'idea di contestualizzazione degli animali in ambienti il più possibile simili a quelli originali e con dimensioni adeguate Dove si può passeggiare conoscere le straordinarie creazioni ospitati Con lavorativamente sulla sia sul piano scientifico che economico il principe Francesco Chigi eccellente ornitologo che dona anche la sua collezione di uccelli al nascente museo Roma dispone di un orto botanico pontificio posto in Vaticano Presente dal tredicesimo secolo da Nicolò terzo il Papa Alessandro settimo ha voluto la creazione di un giardino dei semplici al Gianicolo affidata all'Università della Sapienza Spostato dapprima nel giardino Salbiati nel mille ottocentosettantasei nel complesso conventuale di San Lorenzo e via Panisperna trova la sua sede definitiva Nel mille ottocentottantatré nel giardino della villa Corsini nel cui palazzo si insedia l'Accademia delle Scienze ora Accademia dei Lincei Il nuovo uso sotto la direzione di Pirotta ma anche nella parte finale del grande asse prospettico settecentesco senza però il nicchione finale passato al Comune Ma il resto del parco con le serre antiche e moderne assume una configurazione paesistica con l'esposizione delle se delle specie attentamente e catalogate e messa a coltura in aree deputate Sono state finora Cina citate alcune grandi famiglie protagoniste del cambiamento del ruolo della città Non poco hanno contribuito al cambiamento alcune leggi del nuovo Stato come l'abolizione del fedecommesso nel mille e ottocentosessantacinque che ha dato diritto a tutti i membri della stessa famiglia di disporre di una parte prevalente di beni familiari Inoltre spesso nelle stesse famiglie si sono manifestati degli stati mentali o almeno liberali favorevoli al nuovo Stato e posizioni filo papali di assoluta fedeltà e rifiuto del nuovo ordine di cose In casa Carpegna Guido l'ultima persona sulla destra E appena Falconieri Guido già ricordato a proposito del piano regolatore dei primo piano regolatore aderito pienamente le nuove idee mentre il parente Vittorio Massimo è spesso una fedeltà assoluta al Papa anche sul piano temporale Interessanti sono le posizione ventidue duchi della famiglia Sforza Cesarini Lorenzo e figlio Francesco Il primo nel ritratto quasi a figura intera Un patriota aderito con entusiasmo al nuovo Stato divenendo nel mille ottocentosessanta deputato al Parlamento e nel mille ottocentosessantuno senatore Sull'età sollecitando nella seduta del ventitré marzo la virgolette Liberazione di Roma dalle armi francesi per farla divenire capitale italiana E una posizione coraggiosissimo e per l'esponente di una grande famiglia baronale romana oltretutto già in lite con altre casate per diverse questioni ereditarie Anche il figlio Francesco ha sviluppato le detta terne segue una carriera militare diviene deputato nel mille ottocentosettantaquattro e senatore del regno nel mille ottocentottantadue E promuove la creazione di importanti infrastrutture per terra e per mare indispensabili per lo sviluppo del nuovo Stato Un'accusa spesso formulata verso le casate romane è stata quella di incapacità finanziaria o almeno di non adeguata preparazione per competere con la grande finanza europea accorsa trovare profitto nel nuovo contesto romano se la febbre edilizia agli scandali della banca romana non possono che confermare in parte questa accusa pure indiscutibile che la situazione sia stata ben più complessa e varia se la famiglia borghese Ha visto del principe Marcantonio quinto l'ultimo baluardo convinto della conservazione del patrimonio familiare ben diverso si è rivelato il comportamento dei suoi reti Di grande interesse in questo ambito e l'attività del principe Filippo Andrea quinto Doria Pamphilj colto cattolico e liberale anche se non rivoluzionario già citato per la carica capitoline senatore del regno dal mille ottocentosettantuno con compiti di ambito finanziario In qualità di esperto in questo settore e già chiamato nel mille ottocentocinquanta dove attesi ed era il collegio dei censori della Banca dello Stato Pontificio già Banca Romana Le sue relazioni inviate al Segretario di Stato pontificio cardinale Giacomo Antonelli d'intesa con gli altri membri del collegio sono di una precisione competenze coraggio notevoli annotando molte situazioni poco chiare Ancona mi ancora meno corrette e chiedendone sostanziali modifiche Non ascoltato si dimette nel mille ottocentosette sessanta e ben prima che si delinea se la situazione fallimentare bancaria romana Converte sui titoli Nori argento indaga sulle banche europee più sicure investendo quindi senza rischi e senza essere toccato dalle vicende drammatiche successive D'altra parte la circolazione delle idee liberali faceva ben prevedere che anche i diritti di primogenitura infine commessi avrebbero avuto una prossima fine Occorreva prevenirne le conseguenze con un'accurata revisione del patrimonio è una conseguenza disponibilità di risorse di liquidità Necessarie a compensare i familiari aventi diritto compensi subito equamente ripartita Filippo Andrea nella sua famiglia con contrattazioni abbastanza contenute Ma ben diversa è stata la situazione del principe Rodolfo Pomponi Boncompagni Ludovisi costretto dopo la morte del padre Antonio il mio ottocentottantatré a provvedere improvvisamente la suddivisione patrimoniale per gli aventi diritto Quel che è la principale proprietà e la ricaduta visi un gioiello prezioso dentro le mura con un parco meraviglioso amata da tutto il mondo il principe offre lo Stato al Comune la possibilità di acquistare la villa d'un pezzo concordato Consentendo quindi di soddisfare i parenti e di mantenere nella sua interezza un capolavoro Ma nessuna istituzione pubblica accoglie questa proposta nonostante pressioni rilevanti da tutto il mondo Il principe si affida quindi ad un finanziere imprenditore Giuseppe Giacomelli titolare della Società generale immobiliare ritenuto non proprio ragione esperto in progetti urbanistici e di messa a reddito Quest'ultimo predispone un piano di lottizzazione della villa destinata a creare un elegante quartiere internazionale Addossando sì anche le opere di urbanizzazione e le autorità proposte non solo approvano il progetto nel mille ottocentottantacinque pur non previsto Dino alcun piano regolatore Sotto gli auspici di Leopoldo Torlonia facente funzioni di sindaco il cui sindaco dal mille ottocentottantasette ma approfittano in varie forme di questa lottizzazione partecipandovi con società E impresa Questo fatto generano scandalo tanto più che gli espropri le demolizioni sembrano inarrestabili come dello stesso settore quelle di gran parte del convento dei Cappuccini A seguito della legge del mille ottocentosessantasei i soppressione degli ordini delle congregazioni religiose del mille ottocentosessantasette di confisca dei beni degli enti religiosi e della villa Massimo Forse da questo esito deriva la necessità per l'effettiva autorità pubblica di non farsi sfuggire anche la villa Borghese come acquisizione pubblica Il nuovo quartiere elegante compiuto e in verità nonostante la presenza di costruzioni In gran parte intensive accanto ai villini la qualità architettonica si rivela molto alta così come le molteplici componenti sociali religiose sociali negli alberghi nelle scuole e nelle chiese e in generale nel tessuto ediz Un personaggio mi avvio alla fine che rappresenta un significativo passaggio dalle vicende immediatamente successive al mille ottocentosettanta la storia dei primi decenni del Novecento E il principe Maffeo Barberini Colonna di Sciarra grande amico e finanziatore di Gabriele D'Annunzio esponente di rilievo del bel mondo europeo Dopo aver modificato il suo palazzo del moderno complesso comprendente la galleria Sciarra senza trarne un gran profitto decide di lottizzare la sua vita sul Gianicolo alla quale ammesso anche la vicina villa Spada L'idea è di costruire un quartiere altoborghese sul Gianicolo con una magnifica passeggiata pubblica nell'attuale via Calandrelli e soprattutto di acquisire nuove risorse in grado di salvato dal fallimento Ancora una volta il progetto di lottizzazione del mille ottocentottantasei di Giulio De Angelis per le proprietà del principe d'intesa con la compagnia Fondiaria italiana di Gaetano la Pira e raccolto e attuato Ecco qua Ma il principe fallisce lo stesso e fugge in Francia mettendo in vendita alcuni suoi quadri peraltro sottoposti al vincolo fatto che avvia un rocambolesco recupero da parte dello Stato La Casa Savoia si insedia nel complesso del Quirinale com'è noto rinnovato per l'occasione i giardini acquisiscono un assetto paesistico ancora in gran parte esistente sono delle splendide foto aerei tra le prime Dell'aria divisi in tre settori sulla parte sommitale Quest'area urbane valorizzata a partire dal mille ottocentottantasette questi sono i giardini Ora fisica anziani Da qui si cominciano a vedere e gli altri due giardini che diventano poi giardini pubblici il giardino di Carlo Alberto Ecco qui senza la stato acquistata Realizzata dal fare Romanelli è collocata il quattordici marzo mille novecento E sono e in giardino di Santandrea vicino alla Chiesa dei gesuiti e questi due giardini in effetti si trovano su terreni che erano stati occupati da complessi religiosi anche questo sul terreno di due chiese e di commenti femminili Allora il giardino di Sant'Andrea divenuto nel mille ottocentosettantuno di proprietà della Real Casa Savoia poi dato in uso sotto la presidenza di Sadat Giuseppe Saragat al Comune di Roma e dal mille novecentonovantotto soltanto e divenuto panche proprietà del Comune In entrambi i casi i progetti iniziali non sono dovute agli uffici comunali ma nel primo caso Eduard André in questo caso il celebre progettista francese di giardini E il giardiniere di Casa Savoia Giuseppe Roda nel secondo nel primo caso la rete è stato realizzato e nel secondo è stato restaurato invece il giardino dal servizio municipale che ha interpretato con innovato con capacità e gusto come dimostrano le immagini dei restauri del due mila quattordici e quindi ha diritto ad Alberto Che hanno riportato i luoghi in ai passati splendori Ecco questo è il giardino di Sant'Andrea I progetti edilizi non riguardano solo la città dentro le Mura aureliane la Banca Tiberina si mostra molto attiva in tale senso Edificato quartieri fuori le porte P. Essa l'aria e la via Nomentana come ottimamente realizzato Roberto Quintavalle ha visto non solo la notissima inefficienza di casa Torlonia nella celebre villa ma anche molte altre costruzioni dovute a cooperative di impiegati e a società l'espansione della città diventa inarrestabile investendo anche le alture più distanti già luogo di rifugio di papi e di nobildonne e il caso ad esempio Dedicazione di Monte Mario In conclusione la città capitale italiana ha saputo raccogliere le linee guida di rinnovamento nell'urbanistica e nell'immagine della città pontificia con non poche sostanziali innovazioni legate alle funzioni del nuovo Stato Non mancano contraddizioni e aspirazioni progressiste Nei concetti diffusi di risanamento edilizio di modernizzazione di servizi di spregiudicatezza finanziaria di ricerche affannose Di rapide e vertiginose ricchezze in altre parole non pochi problemi attuali derivano dall'inizio affannoso del nuovo ruolo di Roma dopo il mille ottocentosettanta Ma rimane costante nella città l'orgoglio Paolino dell'affermazione civis Romanus sum Grazie Grazie al professoressa bellocci e per questo panorama sulla città di Roma mi pare la conclusione Che nel mondo città belle ce ne sono tante ma Roma è unica Roma è l'unica è unica per l'opera che è un fatto i papi prima del prima del mille ottocento settanta anche con ospedali con le scuole con punti di assistenza eccetera e poi l'opera che è stata fatta cominciando con il piano regolatore del mille ottocentosettantatré ed allora in poi poi lo sviluppo di adesso quindi mi pare che Roma lei ci ha dato la visione Del crescita che Roma ha avuto in questi cento cinquant'anni tutta grazie di cuore e adesso se il padre laddove ci permette a facciamo una piccola pausa uno Mi pare che è prevista una una pausa così ho capito io Ho ho ho diviso ho sbagliato no no pausa dei lavori un quarto d'ora ci conceda guarda loro padre Arturo poteva arrivare anche in mente vero tema vedevo sceglie troviamo qualcosa Ecco attendiamo che tutti possano raggiungere il loro il loro posto Abbiamo già la professoressa Ester Capuzzo che era già preso il suo posto e inattesa adesso che abbiamo a dare la parola quindi e trattiamo adesso o una un tema che è connesso con una la breccia di portarla via Cioè la fine del Kraus lungo ebreo così che gli ebrei che erano qui in Roma avvolto Toni sì agli altri ebrei che erano meno in Italia Si parlerà la professoressa Ester Capuzzo che ordinario di Storia contemporanea Ed è membro del collegio di dottorato di studi storico letterari presso l'Università la Sapienza di Roma è stata segretario generale dell'Istituto per la storia del Rinascimento italiani italiano e ore vicepresidente della società Dalmata di Storia Patria e te segretario della Commissione nazionale per gli iscritti di Giuseppe Garibaldi Ha pubblicato molti molti volumi sono nasce l'idea impossibile impossibile elencarli elencarle tutte a lei professoressa la parola Grazie eminenza buonasera Dopo le relazioni che Sono state fatte ci spostiamo Dedicata a Roma come abbiamo visto ci spostiamo per così dire in un'aria bene specifica della città che è quella appunto della di otto dell'antico Klaus insomma ebreo ma Con la breccia di Porta Pia col mondo di quasi cinque mila ebrei italiani fatte ebrei romani scusate che assommavano quasi al due virgola due per cento dell'intera popolazione cittadina vedevano l'abolizione di tutte quelle discriminazioni che per secoli avevano gravati e l'affermazione di quei principi di libertà di uguaglianza che nell'Italia unita agli ebrei di altre parti del Paese avevano già sperimentato secondo le varie tappe dell'unificazione nazionale Il venti settembre mille ottocentosettanta sancita quindi l'emancipazione degli ebrei romani considerata come uno dei momenti più significativi della fine temporale Del potere temporale del Papa e con un forte valore simbolico per la storia dell'Italia liberale Riflesso di ciò erano anche le parole di uno dei maggiorenti della comunità israelitica di Roma Che nel suo libro di famiglia secondo una tradizione ebraica Alla data del venti settembre scriveva con un evidente richiamo alla simbologia biblica largamente utilizzata nel Risorgimento per descrivere la libertà italiana e la libertà ebraica Secondo le movenze proprio vicino a un posto devo avvicinarlo Per lei è stato Scriveva questo è il giorno di D'Annunzio Giorno in cui il signore ha tratto il suo popolo fuori dal crogiolo delle sofferenze portandolo da schiavitù libertà per mezzo del suo servo il fido alto ed eccelso Vittorio Emanuele Re d'Italia Questi raccolse il suo esercito venne e assedio a Roma e combattere finché la città non carte Dieci anni dopo la breccia il rabbino Angelo Fornari in occasione della pubblicazione dello statuto della comunità ebraica Chi metteva fine a undici Ennio di difficoltà amministrative avrebbe richiamato la figura del sovrano Affermando che con la salita di Vittorio Emanuele al Campidoglio con la quale Roma era divenuta la vera capitale d'Italia gli israeliti romani avevano visto Ad un tratto spezzato quel giogo che per tanti anni li aveva mantenuti avviliti oppressi separati dal civile al consorzio è difficile oggi immaginare gli intenti l'intensità psicologica con cui gli ebrei romani dissero il momento dell'emancipazione Dopo la loro chiusura nel ghetto decisa da Paolo quarto Carafa nel mille cinquecentocinquantacinque e dopo una contesa di più di tre secoli divenuta spasmodica negli ultimi decenni Non era la prima volta che negli ultimi cento anni gli ebrei romani avevano sperato che fosse giunta alla fine della loro segregazione Prima nel mille settecentonovantotto novantanove con la repubblica giacobina di ascendenza francese e poi nel Risorgimento nel mille ottocentoquarantotto con l'abbattimento dei portoni del ghetto stabilito Da più o no no ed effettuato la notte di pensa di quell'anno cioè della Pasqua ebraica e poi con la Repubblica romana del quarantanove alla quale avevano attivamente partecipato molti ebree di Roma Nei due casi però il periodo della libertà era stato effimero e illusorio e presto erano tornati in auge con il rientro di pontificia Roma le vecchie interdizioni Nel mille ottocentosettanta la situazione era però del tutto diversa La breccia di Porta Pia significava l'annessione di Roma l'Italia e l'emancipazione ebraica era ormai un fatto attestato non soltanto nella penisola ma anche nei Paesi dell'Europa occidentale Dove le ideologie liberali avevano scalzato sul piano legale ogni distinzione tra i cittadini coerentemente con i principi affermati dalla Rivoluzione francese e dall'età napoleonica In questo quadro la conquista di Roma del suo conche un cemento all'Italia assumevano per gli israeliti romani un significato diverso e irreversibile rispetto al passato Il venti settembre mille ottocentosettanta gli ebrei uscivano dal ghetto per riprendere finalmente il loro posto nella città ed entrare a far parte della comunità nazionale come cittadini uguali ai loro connazionali Interdizioni segni di riconoscimento divieti Discriminazioni vessazioni che per secoli ne avevano segnato l'esistenza sul piano legale e sul piano umane venivano meno con la cancellazione della loro inferiorità giuridica e civile anche se dobbiamo dire però che più o no no nel così detto biennio liberale aveva già abolito tutta una serie di vessazioni che per sei Poli avevano colpito israeliti romani Alcuni giorni dopo il venticinque settembre la comunità ebraica nell'adesione al nuovo Stato italiano consegnava il generale Raffaele Cadorna un indirizzo di saluto rivolto a Vittorio Emanuele secondo definito come un moderno mosse richiamando la figura biblica espressione del passaggio dalla schiavitù alla libertà secondo le movenze dell'esodo accompagnato da una significativa affermazione Noi ricordiamo qui ora il nome di israeliti per l'ultima volta nel momento che passiamo da uno stato di interdetto legale al Santo regime d'uguaglianza civile Ma retti dal vostro scettro costituzionale e qui forse diciamo se è vero quello che ha detto ieri Andrea Ungari che Vittorio Emanuele secondo non era un re costituzionale però questa è la percezione che hanno italiani e che hanno gli italiani di fede ebraica perché noi fuori dei nostri tempi non ci ricorderemo d'essere e non saremo che italiani e romani Si trattava dell'affermazione della triplice dimensione identitaria degli ebrei capitolini dichiarati si Taliani Romagna israeliti Fondata sull'identificazione nazionale sull'integrazione politica e culturale sulla riduzione dell'ebraismo a me era pratica religiosa E fatto confessionale secondo quello che era allora un orientamento professato anche da molti e Bray europei emancipati Un'affermazione che non si distaccava troppo da quella formulata dal rabbino di Mantova Marco Mortara Cittadini ovunque israeliti negli oratori Nella considerazione che ormai la religione fosse ridotta un elemento non più totalizzante della vita Riflettendo la dicotomia che segnerà più in generale gli ebrei nell'Italia liberale divisi tra spazio pubblico marcato dallo status civitatis e sfera privata rappresentata dalla religione e dalla famiglia Questo non avrebbe impedito ai dirigenti della comunità di Roma di inviare nel dicembre del mille ottocentosettanta una lettera conservata nell'archivio storico della comunità ebraica di Roma All'assessore municipale viaggio Placidi un'istanza con la quale chiedevano che ragazzi ebrei che frequentavano le scuole comunali Non fossero esposti né indirettamente né direttamente affluenze cattoliche e che l'istruzione scolastica In parte fosse volta conferire loro l'educazione nella vita e credenze in nome sottolineavano della libertà religiosa Dopo l'espletamento del plebiscito di annessione di Roma delle province romane al Regno d'Italia Tra i membri che portavano a Firenze come abbiamo sentito più volte Al sovrano i risultati del plebiscito Viera anche Samuele Alatri Uno dei maggiori rappresentanti della comunità romana Discendente da una famiglia di commercianti di tessuti che avevano svolto spesso nel che aveva sporto spesso nell'ultima età del ghetto un ruolo di intermediario tra il governo pontificio e la comunità tanto da essere è definito in ambito ebraica non solo quasi una sorta di papà descritto Di formazione liberale moderata ladri aveva aderito come molti suoi correligionari alla Repubblica Romana Stringendo legami politici e personali conterà insomma Miani Marco Minghetti Luigi Carlo Farini ed entrava a far parte del consiglio comunale repubblicano insieme con altri due suoi correligionari Siamo ad Alatri nella fase immediatamente successiva alla breccia di Porta Pia Giocava un ruolo importante a Firenze proprio durante la presentazione del sito plebiscitario intrattenendosi in un lungo colloquio con il ministro di Grazia e Giustizia e culti dal governo Lanza di cui ieri Sandro Notari ci ha raccontato Tutte diciamo le discussioni e come il governo Lanza è arrivata a Roma Matteo Raeli sulla discussione Sulla scusate situazione degli ebrei romani Scarsamente conosciuta nel mondo politico italiano e contribuendo forse in tal senso Alla rapida emanazione al tredici ottobre del regio decreto che stabiliva a Roma nelle province romane la cessazione Di ogni disuguaglianza tra cittadini in quanto riguarda il godimento dei diritti civili e politici e la capacità e pubblici uffici qualunque sia il culto che professano Questo decreto che sia nei contenuti ma anche nell'essi può ricordava molto da vicino il De che il l'articolo che nella Costituzione della Repubblica romana sancita l'emancipazione ebraica Stabiliva l'uguaglianza così degli ebrei romani agli altri cittadini del Regno con uno specifico provvedimento ad hoc diversamente da quanto era avvenuto Per le altre comunità della penisola alle quali erano state applicate sì Sitter sic et simpliciter le leggi subalpine di emancipazione manate tra il mille ottocentoquarantotto mille ottocentocinquantuno e lo Statuto Carlo Albertino Una delle conseguenze dell'emancipazione una delle prime conseguenze dell'emancipazione degli ebrei di Roma era stata la loro partecipazione alle elezioni amministrative del mille ottocentosettanta Nelle quali veniva eletto Samuele Alatri al consiglio comunale con due mila duecentosessantotto voti quattrocento in meno del primo eletto e con voti anche di non ebrei E con lui risultava eletto anche Settimio Priverno Diciamo agli aratri sarebbe poi divenuto assessore alle Finanze del Comune di Roma L'alto numero di voti ricevuto D'Alatri rifletteva indubbiamente una forte volontà di mobilitazione politica da parte degli ebrei capitolini determinata dalla fine della loro esclusione dalla vita politica E dal termine della reclusione plurisecolare nel ghetto Si trattava di una significativa volontà di partecipazione superiore a quella dei cittadini non ebrei di pari censo in una fase storica in cui non bisogna dimenticarlo era proibita la presenza dei cattolici nell'arena politica La presenza ebraica nel consiglio comunale dove alla scomparsa di sommo ad Alatri nel mille ottocentottantanove veniva eletto il figlio Marco e a cui nel mille ottocentonovanta Si aggiungeva Moisè Modigliani consigliere della Camera di commercio di Roma Si attestava attorno a un gruppo di liberali conservatori che all'inizio del Novecento con il mutarsi degli equilibri politici nella capitale sarebbe passato dalle fila della destra storica a quelle del blocco democratico e popolare All'epoca del noto sindaco di Roma Ernesto Nathan Con le elezioni comunali del mille ottocentosettanta gli ebrei romani si inserivano quindi in maniera definitiva nella vita politica della città esprimendo sino al mille novecentoquattordici Duo tre rappresentanti in Campidoglio e anche nella vita politica nazionale con l'elezione alla Camera nel mille ottocentosettantaquattro Dello stesso Alatri nelle fila della destra storica La libertà la parità di diritti ne scavano processi di trasformazione e avviava non nuove dinamiche sociali Destinate però anche realizzare lacerazioni e divaricazioni all'interno della comunità che alla vigilia del mille ottocentosettanta mostrava una povertà diffusa con circa due mila ebrei iscritte alle liste dei poveri per le elemosine settimanali è una ristretta élite di poco più di un centinaio di individui nelle cui mani sì con tre si concentrava la ricchezza dell'intera comunità Si trattava di una situazione non dissimile da quella presente nella società maggioritaria Dal momento che le condizioni economiche degli ebrei di Roma non erano molto diverso dal punto di vista socio economico da quelle della popolazione romana non ebraica Salvo la mancanza di libera mobilità che colpiva gli abitanti del ghetto caratterizzato da un forte sovraffollamento e da una condizione di vita inadeguata da un punto di vista Gianico sanitario Il mutarsi della condizione giuridica aveva significative conseguenze sulla vita materiale degli ebrei capitolini a cui si schiude Ivano nuovo opportunità offerte dalla nuova dimensione di Roma Capitale Che dilatava Nure settori tradizionali delle loro attività lavorative al mondo impiegatizio Pubblico e privato A quello delle libere professioni all'ambito universitario pur rimanendo una larga percentuale di essi dedicata al commercio Che trent'anni dopo la breccia di Porta Pia ritroveremo distribuiti in quattro grandi zone della città Nell'area dell'ex ghetto esso dintorni nel centro storico tra l'ansa del Tevere e via del Corso nell'aria di via Nazionale via Cavour della stazione Termini Fino a Castro Pretorio nei quartieri umbertini di Prati di Castello e Ludovisi di Bush ha parlato prima la professoressa Benucci è proprio negli anni successivi alla breccia di Porta Pia che non mancava chi come attori Natali affiancandosi alle descrizione date del quartiere ebraico nella prima metà dell'Ottocento Da viaggiatori italiani e stranieri come Massimo D'Azeglio e Ferdinando Gregorovius Sì Matiz Zavaglia ghetto come violazione del diritto moderno indegna d'un popolo civile Il diritto deve cadere cadrà e preconizzava il tifo il disperdersi il confondersi degli ebrei con gli altri uomini prendendo i Lori uguali negli usi come lo sono già nei diritti questo accadeva appunto dopo è il mille ottocentosettanta Negli anni ottanta si avviava la ristrutturazione urbanistica della zona del diritto mentre agli elementi di crisi che segnavano la fase successiva all'emancipazione per le condizioni di miseria in cui versava la maggior parte dei suoi abitanti si affiancavano i primi germi Di una rinnovata attività comunitaria Con la creazione nel mille ottocentottantuno dell'Ospedale israelitico Nell'ala sinistra dell'ex-convento francescano di San Bartolomeo all'Isola dove oggi ci sono gli uffici amministrativi dell'ospedale israelitico che si è trasferito Alla Magliana La costituzione nel mille ottocentottantacinque della deputazione centrale Israelitica di carità che assorbiva la maggior parte delle confraternite Di beneficenza sorte nell'età del diritto l'apertura nel mille ottocentottantasette del ricovero per israeliti poveri e nel mille novecentodue dell'orfanotrofi stragi ittico La realizzazione di tali strutture contribuiva indubbiamente a favorire la conservazione delega mi comunitari soprattutto nel segmento socialmente più debole della del della popolazione ebraica romana Evitando la diffusione dell'abbandono dell'ebraismo nei siti popolari E anche diciamo per la prassi che colpiva soprattutto lei comunità dell'Italia settentrionale dei matrimoni misti negli ultimi decenni dell'Ottocento tuttavia anche a Roma Erano le testimoni non mancavano le testimonianze che rilevavano una tendenza generale a trascurare la vita religiosa con l'eccezione delle feste più importanti come Teresa lasciasse Macchi Le sinagoghe erano spesso vuote vedeva lamentata una scarsa osservanza di quello che Marco Mortara chiamava il culto esterno Per la graduale secolarizzazione soprattutto delle giovani generazioni e l'abbandono appunto di alcune pratiche religiose Diversa invece a differenza di quanto si possa credere L'incidenza dell'emancipazione sull'onomastica ebraica un tema che apparentemente può essere diciamo Così leggero U estraneo al discorso che stiamo facendo invece significativo del clima in cui gli israeliti si trovano a vivere dopo il mille ottocentosettanta se infatti analizziamo gli elenchi Delle femmine nate tra il mille ottocentosettanta e il mille ottocentosettantacinque conservato Sempre presso l'Archivio storico della comunità ebraica di Roma Troviamo che a meno di un anno dalla breccia di Porta Pia la nuova realtà Eh richiamata dalla nascita in omaggio a a casa Savoia con la quale gli ebrei di Roma ma più in generale gli ebrei italiani hanno scritto un patto d'amore un grande patto d'amore per l'emancipazione ricevuta dai Savoia che sarà rotto Nel mille novecentotrentotto con le leggi razziali dicevo a meno di un anno dalla breccia di Porta Pia troviamo la nascita di Ester vittoria Umberta di consiglio il tredici marzo mille ottocentosettantuno Seguita da quella di vittoria zeri il sedici ottobre e di vittoria Alatri figlia di Marco e nipote di Samuele il diciotto ottobre Per i maschi la libertà raggiunta con la breccia di Porta Pia veniva suggellata dalla nascita al tre ottobre mille ottocentosettanta di Vittorio Emmanuel Sonnino Mentre negli anni immediatamente successivi i nomi dei membri di Casa Savoia venivano affiancati al primo nome ebraico dei neonati come nel caso di Vito Vittorio di Marco Alberto Di Sario Umberto Tra il mille ottocentosettantatré nel mille ottocentosettantaquattro su cento trentotto bambine eh nate a Roma nella comunità ebraica tre vengono chiamate Italia La crisi che colpisce la comunità come abbiamo detto negli anni successivi alla breccia di Porta Pia una crisi di carattere socio economico viene ulteriormente aggravata dalla demolizione e dalla a cui poi seguirà la ricostruzione del ghetto che cancellava per gli ebrei di Roma la scena stessi tazze così potremmo dire su cui gli ebrei si erano mossi per secoli La decisione di demolirlo non incontra obiezioni né da una parte né da parte della comunità né tra le forze politiche cittadine Data la sua abitazione nella zona più depressa e umida della città Confinante con il greto del Tevere e soggetta a inondazioni periodiche dove gli ebrei si ammassavano in uno spazio ristretto incassa buste di cattiva costruzione antigeni che strette in un dedalo di vicoli bui Malgrado evidenti ragioni di umanità di civiltà spingesse cacciò per molti degli abitanti del diritto la sua demolizione fu un evento molto traumatico che stiamo ad Alatri preoccupato Di evitare a quelle evidenti infelici testimonianze di un doloroso passato scosse Rudy repentine Cercava di arginare tentando di captare il trasferimento dei suoi abitanti e di renderlo graduale nel tempo come rappresentava aglio Poldo Torlonia allora sindaco facente funzioni Ad allontanarsi dal ghetto ancora prima della sua demolizione erano le famiglie benestanti attive nei commerci avviata rapine inserimento nell'economia cittadina Desideroso di sfruttare le nuove opportunità offerte dall'emancipazione e di cimentarsi nella libera competizione economica e sociale Era quel ceto borghese ritratto nei sonetti giudaico romanisti di Crescenzio Del Monte Nato nel ghetto in piazza Ponte dei quattro capi Due anni prima della breccia di Porta Pia e lì vissuto sino al trasferimento della sua famiglia in una casa della Roma umbertina nei pressi del Viminale La fine del ghetto costituiva per quanti vivevano Di mille traffici e piccoli commerci Per i venditori ambulanti e per i rigattieri che erano rimasti legate alle attività tradizionali il venir meno ad un luogo sicuro che permetteva loro di sopravvivere Come evidenziava da una parte la stampa romana tra il mille ottocentottantaquattro mille ottocentottantacinque con una serie di articoli apparsi sulla tribuna e sul popolo romano A rafforzare ciò era anche il fatto che la maggior parte degli abitanti del ghetto non era in grado di far fronte alle spese necessarie per un'abitazione dal momento che per secoli avevano usufruito di condizioni locativa favorevoli in virtù del cosiddetto ius spiazza abbia che era una una sorta di diritto di inquilinato che trasferiva al contratto d'affitto di padre in figlio E che nel tempo avrebbe impedito una levitazione dei prezzi e la rescissione degli affitti da parte dei proprietari spesso cristiani delle casse del ghetto Questa sorta di protezione veniva meno con l'abbattimento dell'antico plauso dovrebbe o uno e si rendeva necessario per centinaia ebree di famiglie trovare un alloggio La demolizione dell'antico quartiere ebraico apriva potremmo dire una vera e propria emergenza abitativa a cui cercava di porre argine l'attività svolta dal Comitato per il decentramento degli israeliti poveri di Roma Creato per iniziativa di un gruppo di ebrei benestanti che si avvaleva non soltanto del supporto della comunità romana ma anche delle offerte provenienti da altri città italiane e riusciva a raccogliere una somma di novanta mila lire Con le demolizioni in attuazione del piano regolatore di Roma capitale del mille ottocentosettantatré di cui ci ha parlato Carla De Noci Iniziate nel mille ottocentottantacinque il quartiere veniva completamente ricostruito determinando lo spostamento dei suoi abitanti la maggior parte delle famiglie si spostava nelle zone circostanti Le famiglie meno abbienti verso giù impopolare riuniti Trastevere che più di trecento anni prima i loro avi erano stati costretti abbandonare per essere Rin serrati nel ghetto Le famiglie più facoltose invece si trasferivano le nascenti quartieri borghesi i cosiddetti quartieri alti contrapposti a quelli bassi vicino al Tevere Sorti attorno a via Nazionale al Viminale a Piazza Vittoria Monti all'Esquilino dove nel mille novecentoquattordici veniva inaugurato il tempo di va di via Balbo Alla fine del che sarà la seconda sinagoga di Roma Alla fine del Costruita dopo l'abolizione del diritto perché prima a Roma ce n'erano cinque erano di cosiddette cinque scodella Scola catalana la Scola castigliana la Scola siciliano da Scola Nova e la scolati Alla fine del mille ottocentottantotto la popolazione del ghetto si era ormai trasferita altrove quasi nella sua totalità mentre il direttore larghissima parte distrutto nella sua struttura originaria Avrebbe raggiunto l'affetto che noi oggi conosciamo nel mille novecentoundici vi era uguale via della fiumara via della Zimella Per citare soltanto le strade e più note immortalate nei famosi acquarelli Tires France che per secoli avevano visto gli ebrei romani muoversi nell'angusta ristretto spazio del ghetto non c'erano più Sostituite dalle larghe e Arrigo sequestrate di via Catalana via del Tempio via del Portico d'Ottavia L'operazione ritenuta essenziale anche per il futuro rapporto Fra procura azione ebraica cittadinanza romana aveva lasciato non pochi strascichi come osservava nel mille ottocentottantotto tranquilla Sperelli presidente della Deputazione israelitica di carità Che si era fatto carico dei bisogni economici di molte famiglie A queste osservazioni si aggiungevano nel mille ottocentottantanove le critiche del Corriere Stray litico che sottolineava il parossismo febbrile digitare giocate Senza preoccuparsi dell'aumento cadrebbero gli affitti a cagione dell'esorbitante richiesta A cui si accompagnava anche la difficoltà a trovare alloggi per quanto fossero difficili le condizioni di vita della popolazione israelitica romana implementata Dopo il mille ottocentosettanta dall'arrivo di correligionari provenienti prevalentemente da comunità dell'Italia settentrionale e in qualche caso anche dall'estero L'abbattimento del ghetto veniva considerato da parte ebraica comune Into fondamentale per quella rigenerazione morale e culturale che doveva seguire l'emancipazione politica e civile e l'entrata a pieno titolo della popolazione ebraica nella collettività nazionale Che avrebbe ingenerato un processo di integrazione e di assimilazione segnato però come abbiamo detto da una diminuzione delle pratiche religiose dalla riduzione dell'affluenza in sinagoga e dalla dall'allentamento dell'identità ebraica Nell'insieme l'emancipazione che a Roma aveva coinciso Come abbiamo detto con la fine del potere pontificio e con l'affermarsi di una società secolarizzata lesiva anche dei tradizionali valori cristiani Si configurava come l'ingresso nella comunità nazionale su cui gravava però anche la supposta tendenza del particolarismo ebraico a vivere in comunità chiuse estraniarsi dalla vita circostante Chiusura ed estremità che erano considerate in alcuni settori della società italiana un'implicita lesione alla fedeltà nazionale Messa in dubbio dall'effettiva capacità degli ebrei a confondersi con il resto della popolazione e a rescindere pure danni di gruppo che li separava dagli altri cittadini Da parte ebraica nei decenni successivi all'emancipazione Si temeva che la decadenza della fede e delle tradizioni determinassero un impoverimento dell'identità ma al contempo veniva spontaneamente sentita l'esigenza di un'integrazione progressiva alla Società nazionale che veniva colta in particolare della comunità romana che trovandosi nella capitale Avvertiva con più intensità i rischi di questa contraddizione Segno del tentativo da parte ebraica di evitare distinzioni era la decisione presa proprio in occasione delle celebrazioni per il venticinquennale della breccia ti porta via in cui ci parlerà Breve Giuseppe per lì per Dini Per la quale era stato istituito dalla comunità ebraica nel mille ottocentonovantacinque un apposito comitato Di non dare luogo Anama manifestazione separata cadrebbe potuto suscitare l'idea di una mancata perfetto Quaglia Anza di grado E di sentimento con gli altri cittadini e che gli ebrei non fossero figli devoti alla Patria L'avvenimento veniva sole Mezzato con una funzione religiosa in una delle due sinagoghe di rito italiano coll'imbandire a mente l'illuminazione a festa dell'edificio delle Cinque Scole e l'allestimento In una sala del palazzo dei ritratti dei personaggi che piovevano affermate propagandato l'emancipazione ebraica nel Risorgimento Michelangelo Caetani Massimo D'Azeglio e Angelo Brunetti meglio conosciuto come Ciceruacchio Nel mille novecentoquattro inaugurazione del Tempio Maggiore si poneva come un segnale forte di inizio per gli ebrei romani di una nuova era di integrazione e di libertà Raggiunta l'uguaglianza e come segno della loro inclusione innalzata una sinagoga che nell'età giolittiana ridisegnava lo skyline della capitale essendo visibile maggiori punti di Belvedere Gli ebrei potevano sentirsi a pieno titolo cittadini di Roma di cui si consideravano anche e non a corpi non a torto i più antichi abitatori Grazie professoressa Capuzzo A questo aveva evocato con tanta ricchezza di particolare di notizie di episodi una pagina di storia che riguarda la comunità ebraica di Roma in relazione al mille ottocento settanta Mentre parlava mi è venuto in mente il desiderio che il Papa Roncalli papa Roncalli che quando era in e quando era in Turchia si era interessato per salvare la vita per gli avrei per quanto la notte del più che ha potuto Quando era papà desiderava fare un gesto per manifestare la sua vicinanza il suo apprezzamento nei riguardi della comunità ebraica di Roma e allora andò a fare una passeggiata pomeriggi rapace fermo lei davanti alla alla Sinagoga Helene controllo avviino età altezza iperboli a saluta e poi Giovanni Paolo secondo ha fatto la prima visita la prima visita alla hanno alla vostra sinagoga Giovanni Paolo secondo che aveva cominciato essere amico degli ebrei quando era nelle nelle scuole elementari prima sorvola elementare il venti per cento degli alunni di Wadowice della sua scuola Erano di erano ebrei erano erano lei E adesso passiamo all'ultima relazione Del professor Giuseppe Pardini che ci parlerà dell'evoluzione della celebrazione del venti settembre nell'arco di questi cento cinquant'anni Professor Pardi niente Professore Assogna associato di Storia contemporanea Per adesso il corsi di laurea in Scienze politiche dell'Università del sistema del del Molise insegna anche ai corsi di laurea di lettere beni culturali dell'Università degli Studi della Campania E temendo dall'Accademia Pugliese delle licenze ed all'Accademia le chiese di lettere e Scienze e arte e arditi e autore di molte pubblicazioni e ha anche vinto il cinquantaduesimo la cinquantaduesima edizione del premio Acqui Storia Membro del lei attualmente presidente dell'Istituto regionale per gli studi storici del Molise A lei professore la parola grazie Tanto desidero ringraziare Lentissimo padre signor generale Per questo convegno che è stato davvero molto interessante Il mio intervento è appunto dedicato all'evoluzione delle celebrazioni del venti settembre nella nostra storia unitaria Quando l'amico al colonnello Emilio Tidone mi ha proposto questo tema io francamente Edward facile me la cavo rapidamente faccio una cosa piuttosto veloce simpatica e carina che sono venute fuori solo gli appunti Ventotto cartelle di questo genere quindi io non le posso sintetizzare perché sino a domani mattina siamo sempre quattro non è il caso ad ogni modo cercherò di fare un bel lavoro magari per gli atti La consideriamo solo un mezzo da sicuramente va benissimo filo Allora la gli argomenti sono molto in che tempi e interessanti Tra l'altro la sede anche particolare perché Giovanni Spadolini oltre che maestro di storia e anche di politica è stato un grande maestro di giornalismo io proprio al giornalismo mi sono rifatto per affrontare questo tema e cioè mi sono andato a vedere come la stampa e l'opinione pubblica vivevano E caricavano di significato questa importante celebrazione Ho diviso più o meno in quattro periodi storici l'evoluzione di questa del venti settembre il primo di cui adesso cerchiamo di dire qualche cosa in più va dal mille ottocentosettantuno ovviamente al mille novecento dieci è il periodo diciamo così risorgimentale il più denso di significati e alta quando tutto comincia io mi devo richiamare ad alcune parole alcuni articoli scritti invece da una testata giornalistica che estremamente difficile rinfaccia Sin dall'inizio le giornate del venti settembre non furono mai facili anche perché qui nell'ex Regno pontificio la richiamo al passato era ancora molti sono forte e tutti chiedevano l'opinione pubblica in generale si si faceva la domanda di come avrebbero potuto sopportare per un secondo anno dalla presente afflizione per una sciagura il governo dei buzzurri Che stava rovesciando l'ordine costituito delle cose Con bersaglieri dei fanti sembravano essere entrati in Roma quella mattina del venti settembre tutti i mali del mondo e soltanto il papato avrebbe potuto folle un freno alla degenerazione della rivoluzione Cosa scrivono chiedo a al Maggiore Emanuele Di Muro se può mettere la slide del giornale la fedeltà che la terza cosa scrivevano questi ecco questo vedo un giornale che si intitola appunto la fedeltà vedente della società romana dei reduci delle battaglie in difesa del non ha un po'un po'tutto soldati membri dell'aristocrazia romana borghesi la cosa divertente è che rappresenta questo organo qua forse la parte più reazionaria Che c'è in questo momento di voi pensate che a questo è un quotidiano un settimanale che sarà durato lo spazio di un mattino in realtà nasce proprio come vedete questo rumore del ventuno settembre del mille ottocentosettantaquattro e arriverà fino al mille novecentoventitré quando dopo tanti anni di sistema liberaldemocratico un uomo del ventitré riesce a farlo chiudere per le sue pressioni sul appunto sulla Santa Sede Questo giornale inizia un incipit piuttosto significativo corrompere i popoli col favorire i principi io nazionalistici a discapito delle verità rivelate Precipita lì nel baratro del pauperismo con il pessimo Indirizzo finanziaria sono i due scopi che si nascondono sotto i compositi nomi di progresso di civiltà e di libertà e che ci ripetono giornalmente i rivoluzionari Ora per per i pochi massoni come ci ha ricordato il professor Remo la prima che lavoravano operavano Nel nell'ottica del Risorgimento d'Italia è chiaro che queste parole strappo risentano rappresentano il nemico Ma questo giornale prima di essere licenziato Pati se poi lo scordiamo più avanti si vede che questo giornale esce sempre listato a lutto E quindi a significare che insomma si era in un periodo di occupazione ma soprattutto questo giornale viene licenziato dalla Segreteria di Stato quindi non rappresenta soltanto delle posizioni di un gruppo reazionario od oltranzista E allora qual è qual è la somma che fanno questi questi difensori del papato invitare il popolo alle luminarie e alle feste Quando questo popolo freme di rabbia e dissanguato dalle tasse Mentre Langue di media e muore di fame Unica realtà che si ebbe dal famoso venti settembre mille ottocentosettanta Noi lo vediamo un insulto dei più atroce eccitanti alle luminarie alle baldorie il popolo quando questo da quell'epoca veramente nefasta e talmente disgustato dalle tasse Di che le insaziabili alpine ministeriali lo hanno gravato sino alle più interna ridurle cosicché oggi difetta ancora di un pezzo di pane a benché due Negro per sfamarsi è un impedire contro la stessa miseria è un affronto propone che i romani facciano baldoria per la commemorazione di quelle cannonate che dei primi cittadini di una patria capitale del mondo li hanno avviliti A quelli di una capitale di un regno miserabile indebitato Cencio uso e vile e insomma si difendevano questi nelle offese sino a vedersi gli vizi ma ben grazie agli Albona parte piogge Bismark è una vergogna eccitare il popolo romano assegni di esultanza per il venti settembre Dopo che da quell'epoca vergognose ma la ditta Più buona Che per ricoverarsi nemmeno un tugurio Esigere feste dei romani dopo che per due anni dalla serie sacrilega breccia vengano installati legalmente i postriboli e prepotentemente svuotati conventi Dopo che sanno che calpestata la giustizia per minare in trionfo l'assassinio Favoriti gli scioperanti lessicali di mascalzoni di ladri per depauperare avvilire schiacciare gli onesti e buoni cittadini è un'infamia La festa del venti settembre Scrivevano quando ormai dal venti settembre del mille ottocentosettanta eran passati vent'anni la festa del venti settembre non è nodi famiglia come hanno usato appellarla certi svergogna più quando tali del governo italiano Va be'insidie prepotenti dei fedifraghi dei traditori e denunciati Assi fatta genia vergogna del nostro secolo non può plaudire che la più lotta Buscaglia attenti però Perché quelle ma stimate le quali ora si vogliono far credere inebriante di amor di patria per ingannare l'Europa sono invece e validi anarchica di saccheggi e di petrolio Attenti perciò perché se pochi giorni orsono festeggiarono il venti settembre per insultare i cattolici domani e senza forze batteranno le mani anche alla forca Se in quella vedranno ciò cui oggi invece e insomma son passati venti anni dal mille ottocentosettanta Le celebrazioni del venti settembre hanno un carattere assolutamente popolare che spontaneo il venti settembre non è un giorno festivo non lo sarà fino al mille ottocentonovantacinque e dopo lo vedremo e quindi questa è una festa spontanea di popolo dove viene celebrata viene celebrata in particolare a Roma ma viene celebrata in tutte le maggiori città i cortei sono ufficiali sono organizzati dal municipio in particolare questo nella capitale più importante organizzato dal Comune di Roma ci sono stati degli anni in cui il venti settembre inizia celebrato sono stati tre anni consecutivi purtroppo nefasti per il nostro Paese il mille ottocentottantadue quando l'intero Veneto Due giorni prima il diciotto di settembre viene completamente allagato è una sciagura nazionale che spinge lo Stato unitario a stringersi intorno a quelle popolazioni di acque territori viene imposta la museruola per cause di forza e maggiori alle baldorie e ai festeggiamenti anche nel mille ottocentottantatré quindi l'anno successivo non si celebra il ventisette perché il quinto governo di Depretis va incontro alla più grossa crisi politica e anche i governi della sinistra storica cederanno il passo al trasformismo parlamentare basato sulle alchimie e sulle debole maggioranza E infine l'ottantaquattro l'anno successivo ancora che succede in Italia c'è una pandemia non è quella come quel quella che c'abbiamo un circolazione ora me la pandemia di colera Le grandi città di mare a cominciare da Napoli ma anche la Spezia Civitavecchia Palermo sono attraversate data data da da centinaia da migliaia di vittime di infettati e quindi in quell'anno vige una chiusura totale di qualsiasi contatto pubblico sembra di averla vista questa storia vera E infine l'ultimo anno in cui non si celebra il venti settembre è il mille novecentocinque perché alla Calabria l'otto settembre viene attraversata da un violento terremoto così come in Veneto lo Stato unitario si stringe intorno a cui la ragione a quella regione a quelle popolazioni Questi sono di quattro anni in cui le celebrazioni di popolo non vengono non vengono svolto allora perché vi parlo di celebrazioni di popolo perché fino a quel momento nessuno aveva sentito l'esigenza di parlare di una festa nazionale quando all'interno della nostra società si comincia a ipotizzare che il venti settembre una data significativa per noi alcuni parlavano è significativa anche per tutto il mondo è una data universale perché ha sancito la fine del potere temporale L'ora i democratici radicali La l'estrema si chiamavano i partiti popolari e stiamo partiti popolari quelli che mobilità vani in qualche maniera le masse cominciano a cercare di rendere ufficiale questa giornata E nel mille ottocento ottantanove l'onorevole Niccolò Gallo propone di dichiarare il venti settembre festa nazionale per celebrare L'Unità d'Italia Due secondo punto che tutti i municipi cioè tutti i Comuni dietro impulso del ministero avessero il dovere di festeggiare questo giorno E infine si deve spostare Festa nazionale e dell'unità d'Italia dalla prima domenica di giugno in cui tutti gli anni si festeggia C'è la festa dello Statuto ed unità d'Italia al venti di settembre Per i monarchici e per i liberali i moderati questa non era una proposta di legge neppure da prendere in considerazione allora un altro deputato che si chiama Nicola rischi pugliese Due anni dopo anzi da quasi tre anni dopo alla fine del mille ottocentonovantuno riprova Ipotizza di nuovo dei procedere con un disegno di legge il quale dichiarasse che il venti settembre avrebbe dovuto essere festa nazionale per celebrare L'Unità d'Italia e lo statuto della regno più o meno identica la top sta dell'onorevole Niccolò Gallo Stavolta però i moderati e liberali scendono in campo e dicono no caso giovanotto non si può avere due feste nazionali perché la festa dello Statuto è intoccabile E allora la prima ripeto domenica di giugno e allora anche l'onorevole Vischi sì rende conto che forse meglio ottenere un risultato più modesto ma ottenere un risultato e allora dice va bene sta bene Il venti settembre non ha bisogno di essere legislativamente dichiarato festa nazionale perché già nel cuore di tutti gli italiani Che cosa possiamo fare possiamo dichiarare il venti settembre giorno festivo agli asset Cicchitto Perfetto questa può essere Una buona proposta dirci ma dal mille ottocento novantuno si arriverà a discutere questa proposta di legge soltanto nell'estate del mille ottocentonovantacinque Crispi E deciso a fare approvare quindi a portare alla Camera e poi al Senato questa questa legge questa formulazione il venti settembre giorno festivo agli affetti CP ma non pensava il buon Crispi che all'interno della Camera dei deputati Trovasse una forte opposizione parlamentare Molti deputati Ritenevo che non fosse necessario trasformare questa giornata Che l'ha celebrata in tutta Italia in modo spontaneo come una vera e propria festa Imposta agli italiani E che soprattutto avrebbe potuto urtare Poteva essere una sfida nei confronti Del papato Ci furono diversi deputati che per esempio un deputato della sinistra radicale Imbriani attaccarono fortemente la la proposta di legge io debbo necessariamente purtroppo un po'tagliare ma ma è interessante E e si si schierarono contro la proposta di legge vista la mal parata Crispi noto anche la sua capacità autorevole info certe e determinate occasioni Prese la parola nome del Governo e della maggioranza e disse che siccome ma la proposta di legge era in Parlamento fattispecie alla Camera occorreva che essi approvazione senza indugi il non approvarlo peccio bocciarla avrebbe voluto dire agli occhi del mondo screditati Da più parti all'interno del Parlamento si si politici a si può si può citava sì mormorava è una compiacenza alla massoneria e gli altri invece inveivano contro i clericali Fatto sta che si decide di chiudere la discussione i guasti in qualche maniera Crispi pone una sorta di di fiducia morali morale ma nonostante il voto il voto vede solo duecento deputati a favore e ben sessantadue contrari non è una maggioranza schiacciante circa il venticinque per cento dei deputati si è opposto a trasformare in festa civile il giorno venti settembre Ancor peggio va al Senato senato del regno è ancora più conservatore diciamo e e in quella circostanza non intervenendo Personalità di spessore a difendere la proposta del governo dovette intervenire il poeta cartucce è vero che il suo discorso Molti applausi e molti consensi ma furono tanti senatori capissero no non possiamo considerarla un giorno di festa per nostro per la nostra unità per la nostra nazione per il nostro popolo fintanto che il tricolore non sventola a Pola a Trieste e attiva Le parole dei senatori che lasciarono intendere che L'Unità d'Italia non era compiuta è vero la meglio e al Senato soltanto con un nuovo intervento di Crispi ottantacinque senatori votarono a favore della legge e ben fomenta due votarono contro molti invece si alzarono e se ne è andata Diventa così il venti settembre un giorno festivo per il nostro Paese ma dal mille ottocentosettanta al mille ottocentonovantacinque molte cose all'interno del nostro Paese sono cambiate E se il venti settembre ha sempre avuto un'ispirazione democratica patriottica risorgimentale alla fine del secolo Si cominciano ad affiancare alle manifestazioni ufficiali altre manifestazione io di colleghi coordinarne due se io vi parlo delle celebrazioni patriottica scusatemi proletaria e delle celebrazioni massone Era quasi una corsa fra i gruppi le organizzazioni di massa a vedere chi celebrava meglio questo ventisettenne e la cosa strane oggettivamente difficile da comprendere Sì doveva al fatto che ognuno di questi gruppi gruppi ideologici e di di movimenti politici festeggiava un proprio venti settembre quando i socialisti cominciano a fare la commemorazione proletaria Prendono Seti luoghi emolumenti completamente diversi Da quelli ufficiali in cui festeggiava la nazione tant'è che si cominci a distinguere la celebrazione ufficiale appunto come vi ho detto da quella proletaria da quelle massoniche Il professor ma là c'ha detto che insomma la massoneria quando si arriva a Roma non era ben messa e non era neanche tanti eppure nel mille ottocentonovantanove sfilano per Roma venti quattrocento lavati delle varie logge massoni Fatta cento la Paris tanti ragazzi le province italiane all'epoca dall'ottanta quindi Magini ha mosso vuol dire che ogni provincia portava a Roma tre o quattro labari di qualche Locci quindi era abbastanza impegnativo Ma all'inizio del secolo nasce una nuova un nuovo modo di celebrare il venti settembre ed è quello dei nazionalisti nel giro di breve tempo i nazionalisti Mostrano di avere come si possono dire la la proprietà delle manifestazioni patriottiche del ventisette che non riducono solo all'anticlericalismo U anche a temi antireligioso guanti ministeriali o antisociali come il socialisti Le manifestazioni nazionaliste sono le più importanti a livello patriottico e i nazionalisti assumeranno il monopolio delle feste a partire dall'impresa di Libia e poi dalla prima guerra mondiale Per di più l'introduzione della giornata di festa civile nel nostro Paese crea degli scompensi che liberali dei moderati avevano ben messo in evidenza giornale per qui dietro vedete il Giornale d'Italia uno dei giornali Diciamo più importante nell'alveo del liberalismo italiano era quello di Sidney Sonnino cioè dei liberali Dei Liberali puri insomma nel nostro Paese bene è un giornale molto importante perché tira la volata se così vogliamo dire al monopolio del dei nazionalisti sul ventisette Ma ritorno un passo indietro ecco l'imposizione della festa civile In qualche maniera crea dei contrasti né e quindi fa piacere ricordare la mia città natale che Lucca in cui il il avete sentito la legge obbliga il municipio via celebrare la giornata del ventisette Municipio di Luca giorni Citati anche frizioni compravate guelfe e cattolica reazionaria stabilisce che il venti settembre non si festeggia e il governo che fa scioglie l'amministrazione municipale non solo gli dice al commissario prefettizio tu ora di trovare l'uomo dove appunto in titolare luogo la città luogo del centro storico a appunto al venti settembre Allora il commissario dietro le pressioni i cattolici Lucchesi riesce a trovare uno spazio e oggettivamente uno spazio di dieci metri quadrati Due metri per due metri e mezzo che si chiama piazzetta venti settembre non c'è neanche un numero civico per cui mi anche si può mandare una cartolina perché nessuno abita in quella piazza e e questo e Vito il mantenimento del commissario del regio commissario nella città capoluogo di provincia Affinché la comune di Lucca si mettesse in regola ora rimane ancora giornali d'Italia quindi siamo in una fase storica in cui con la legge per la società e i i invitata diciamo così a festeggiare Passano pochi anni e la stessa società invece sarà invitata a non festeggiare Giornale d'Italia venti settembre del mille novecentotrentuno Pensa di fare un articolo di spalla per celebrare appunto come tutti gli anni il venti di settembre maglieria Nicola perché perché il nuovo sistema politico ha vietato di celebrare il venti settembre quindi il giornale che fu di Bergamini di Sonnino viene sequestrato il diciannove il venti e il vento Va be'in modo tale che del venti di settembre non se ne parla Sergio allora è purtroppo vedo che il tempo scorre inesorabilmente così come mi nella mia vita di allora mi vuole parlare dell'altro intervento parlamentare piuttosto interessante cioè dal mille ottocentonovantacinque in poi abbiamo detto è festa civile questo fino al mille novecentotrenta Vado rapidamente Mussolini e il Popolo d'Italia nel mille novecentoquattordici sono molti attenti a celebrare la festa del ventisette Per quello che sarà poi il fascismo nel mille novecentodiciannove mille novecentoventi milioni centoventuno pulsa ancora nell'animo del futuro capo del governo l'animus diciamo così anticlericale E ma successivamente quando lui va al potere Il silenzio comincia a scendere nelle celebrazioni Che la da mente ventidue ventitré ventiquattro venticinque ventisei anzi a partire dal ventisei il Popolo d'Italia neanche parla più del venti di settembre Mussolini si fa vedere una sola mezza volta dis di sfuggita Alle celebrazioni del settembre del mille novecentoventiquattro Da un periodo particolare Sia il governo sia il fascismo sono in crisi per la grave questione aperta si con il delitto Matteotti quindi lui va da un attimo a Porta Pia saluta Partecipo al che all'ala di rito esseri ritorna via E l'unica volta in cui si fa vedere di sfuggita sta ovviamente come c'è stato ricordato prima e in apertura ragionando per chiudere questa benedetta questione romana Fin quando ci riesce di allora che cosa si deve fare c'è una legge dello Stato che rende festa quel giorno bisogna abolirlo allora lui pensa come come come Crispi di andare alla Camera dei deputati e poi al Senato del Regno e fare approvare un nuovo disegno di legge il ventiquattro di novembre in cui si introducono dei nuovi giorni festivi ventotto ottobre affonda la marcia su Roma il ventitré marzo la fondazione dei fasci di combattimento e si sopprime Il venti settembre come giorno festivo Sì so sostituisce invece con l'undici febbraio data della firma del trattato della terra Va la Camera dei Deputati portando questo suo disegno di legge e non fa in tempo a finire di parlare che prende la parola chi Ezio Garibaldi Ezio Garibaldi fa quasi una seduta fiume che si è già quasi ostruzionistica parla per oltre due ore riceve numerosi applausi Ezio Garibaldi naturalmente vuole mantenere la festa a Mussolini non aveva intenzione di replicare ma sia Cosa c'è che che purtroppo a a a parlare sono già iscritti dieci deputati a deve rompere gli indugi Prende la parola lui come l'aveva presa Crispi tariffa ripercorre tutta la storia per cui si è arrivati a festeggiare nel mille ottocentonovantacinque il venti settembre dice ora non non si festeggia più perché ha superato è una battaglia vinta riconosciuta l'omaggio è dello Stato italiano l'undici di febbraio abbiamo chiuso la vicenda eccetera diciamo se qualcun altro deputato parlare lo faccia il buon giura Giuriati che che presidente della Camera dice se qualcuno voleva parlare Nessuno parla si vota duecentosettantuno sono i deputati sia favorevole a l'approvazione del nuovo disegno di legge il nuovo Testo unico duecentosettantuno è tipico esempio di di di democrazia diretta dove uno decide per gli altri e gli va bene alla Camera dei deputati Ma il Senato di Rovigno ritornano le difficoltà che aveva incontrato Crispi anche questa volta il presidente del Senato federazioni ripete gli stessi ragionamenti fatto fatti dal capo del governo poco prima Numerosi senatori si assenta no in occasione della votazione ma su centocinquanta senatori quindici votano contro la proposta di Mussolini non è una votazione voglio dire che rimane nella storia indubbiamente mai il clima con cui riduce dovette affrontare queste questo passaggio parlamentare per la dice sostanzialmente lunga sull'affetto che larga parte deputati ancor più dei senatori legava alla storia d'Italia il venti di settembre ahimè io ho finito vi dico solo una cosa relativa successivamente agli anni del secondo dopoguerra rapito e minacce Nel quarantacinque con la liberazione fine della seconda guerra mondiale ci si sarebbe aspettati che a settembre qualcuno di parlasse del venti di sette non ne parla nessuno Neanche nel quarantasei neppure nel quarantasette e neanche nel quarantotto Qualcuno ricomincia parlate del venti settembre solo nel mille novecentoquarantanove Diventa si cerca di farlo diventare di nuovo una festa politica se ne impossessano in qualche modo la la sinistra la sinistra anche quella comunista e quella socialista mai Nel cielo linea che dura poco nel mille novecentocinquantasette per la prima volta un esponente del Governo della Democrazia Cristiana è chiamato partecipa alle celebrazioni ministeriali da quel momento in poi il Partito Comunista non si occuperà più della festa del venti grazie Grazie per questo excursus sui vari no devi celebrazione del venti settembre che ci sono state in questi cento cento cinquant'anni Cinquant'anni beh ha detto dalle cosa davvero molto molto interessante o da interessanti e anche questo volere la festa nazionale le opposizioni le votazioni che ci sono che ci sono state allora E poi D'Alema e quarantacinque quarantasei avevano i problemi dopo la guerra forse c'era anche un pochino Proust comunque quando in futuro parleranno delle celebrazioni del venti settembre Non potranno ignorare che quest'anno un'occasione il centocinquantesimo anniversario è stato celebrato con questo convegno molto bello molto interessante di due giorni bene e adesso andiamo alle conclusioni allora allora Avremo due ceci tracciano un po'le conclusioni di queste due giornate questo convegno internazionale molto interessante Parlerà come primo il professor Andrea Ciampa anni che e professore di ordinario di anzi professore di prima fascia non solo ordinaria di storia contemporanea della LUMSA Si è laureato con lode alla Sapienza ha vinto varie borse forse di studio Dopo aver collaborato con la facoltà di Scienze politiche ed era Luigi riletto da sollecitava la sapienza nel mille novecentonovantasette ha vinto il concorso di ricercatore in Storia relazione internazionale previsto guarda un po'presso il Dipartimento di studi dell'università di Padova è direttore anche di una rivista sin da poi i suoi contributi sono molto molto pubblicate nelle varie nelle varie lingue partecipa e dirige i progetti di ricerca nazionale e europea la parola a lei professor siam pani Grazie mille Siamo arrivati dopo due giorni di lavori alla fine dei nostri ragionamenti delle nostre riflessioni io vorrei ancora una volta ringraziare le istituzioni che ci hanno permesso di fare questo convegno e vorrei anche ringraziare per questa pre conclusione perché io credo che è la prima osservazione che vorrei fare è proprio questa credo che questo convegno posta dire sia vede un carattere di tornante Nella riflessione degli studi Appunto sui centocinquanta anni della Breccia di Porta Pia Un tornante che sta un po'anche nei cromosomi dei promontori di coloro che hanno promosso questo convegno e sa anche nella struttura di questo convegno per come si è sviluppata Perché tradizionalmente per così dire il tema viene giocato appunto su una doppia coppia di opposizione in qualche modo da una parte l'Italia Che viene a Roma D'altra parte la chiesa la fine del potere temporale spesso separati si fa Ercole studiati separatamente e in maniera autoreferenziale questo convegno è riuscito a mettere insieme a far dialogare questa questo aspetto e dall'altra parte era anche qui le relazioni internazionali da un lato E la città Roma e anche qui siamo riusciti mi sembra in maniera De Felice a fare dialogare a far dialogare questi temi così che alla coppia oppositiva sembra appunto potersi dire che tutte le relazioni sono giocate da un duplice legame che come è stato detto anche oggi evidenzia molteplici piani di relazioni Di interconnessioni Però dal punto di vista metodologico questo è molto importante da una parte l'evento e gli attori vicini e lontani che partecipano nella loro dimensione ciascuno con le loro peculiarità all'evento E dall'altra parte Gli archivi e le narrazioni che oggi hanno avuto coglie un peso predominante ma che non sono mancate neanche ieri anzi apportano preso le mosse Eric dagli archivi Elena ratio Dunque questo approccio mi sembra molto fecondo Enrico di una serie di considerazioni la prima delle quali appunto di ricostruire riannodare scansioni cronologiche Porta Pia anche qui come mi è capitato di dire recentemente anche in un'altra occasione è un attraversamento in senso proprio c'è un prima e c'è un dopo E e quindi questo evento che viene critiche un attraversamento di dinamiche di più lungo periodo e che continuano che iniziano molto prima abbiamo sentito anche negli interventi di oggi e si prolungano molto dopo Tra l'altro questa era una chiara percezione dei politici del tempo ne parlava a questo proposito Visconti Venosta a Minghetti subito dopo appunto l'ingresso apporta Pica L'evento Su questo punto se abbiamo sentito vari interventi su la brezza come sia arrivato e la resistenza il carattere della Resistenza e carattere Da una parte simbolico d'altra parte il limite di questo simbolismo cioè arrendersi subito perché abbiamo visto abbiamo ascoltato c'erano timori di una protratta resiste vista di una possibile potrà prostata resistenza che più nono qua abbiamo ascoltato anche dalle fonti archivistiche ammesso subito luce che invece no E invece no bisognava arrendersi subito E si è la questione della capitolazione tutte le problematiche relative stata sono state ben trattate anche qui è molto interessante osservate dai due archivi quello vaticano e quello militare dell'esercito è questa interrelazione è molto importante per comprendere quel passaggio Ma nello stesso tempo subito sono iniziate le narrazioni A seguito dell'esercito c'erano dei giornalisti che non è un solo dente i giornalisti erano anche personaggi politici che hanno fatto politica Alcuni hanno fatto una politica in maniera diretta Ardite presente è stato citato Altri hanno fatta in maniera diretta attraverso l'uso del giornalismo De Cesare spesso pensato come fonte non è una fonte neutrale fa parte di una Progettualità politica quindi Fatto e narrazioni il legame che c'è subito E anche interessante e un documento vaticano del mille ottocentottantadue che ricostruisce la capitolazione anche in Vaticano c'è un problema Di narrare quello che è realmente accaduto E quindi l'esigenza perché non ci fu ci furono delle relazioni immediate dei vari comandanti dei vari reparti quindi la necessità di ricostruire anche in Vaticano mille ottocentottantadue la data penso sia interessante Di ricostruire ciò che è veramente accaduto Non ai fini della pubblicazione esterna questa volta ma ai fini della comprensione di quello che realmente era avvenuto e per evidentemente intervenire da parte della Santa Sede nel dibattito pubblico L'altro aspetto naturalmente a questo collegato è il significato del papa che si Programma prigioniero In Vaticano che però è protetto oltre che il prigioniero perché appunto abbiamo ascoltato è lo stesso Pontefice che fa venire l'esercito Aliano per conservare l'ordine Nella Città leonina Qui come vediamo le cose sono un po'più chiaroscure poi la questione diventa ancora più complessa se si sottolinea forse questo può essere un elemento che merita di e di punto il maggiore approfondimento il rifiuto del papà di lasciare Roma Perché veloce la resistenza ma il Papa resta a Roma E più volte nel dibattito cardinalizio riemerge il fatto se il Papa debba restare o debba andare via per avere la piena libertà papà resta a Roma E in questo senso c'è un legame molto forte del Papa come vescovo di Roma questa identificazione tra appunto Il Papa che la città e la popolazione di Papa vescovo di Roma adesso abbiamo anche sentito più volte quando il Papa si affaccia avete un nuovo vescovo di Roma Qui c'è un legame che va oltre la cronaca E che appunto manifesta l'altro aspetto persino secondo me è importante che è stato sottolineato in queste due giornate l'appello al popolo L'appello al popolo questo idea che l'indipendenza parola chiave di queste due giornale giornate l'indipendenza Della chiesa legata a la possibilità di questo forte legame tra il Pontefice Le popolazioni cattoliche Che legata anche a una maggiore forse anche profonda scetticismo sul rapporto con le potenze cattoliche Che non intervengono e che sono avvertite e sono qua abbiamo sentito da vari relatori distante Dal padre Questa parola indipendenza secondo me una parola chiave che non è una parola che segue portati a ma che come abbiamo ascoltato anche da alcuni interventi precede portati via e quindi c'è una elaborazione presso la Santa Sede i ciò che rende indipendente Il pontefice E la Chiesa e d'altra parte l'altra parola invece negativa e la parola violenza questa vale tanto per la Santa Sede quanto per il governo Cioè il governo nell'andare a Roma vuole evitare la violenza E mantenere l'indipendenza su queste due parole si sono giocate e mi pare molte riflessioni del nostro del nostro convegno Del resto Subito dopo Porta Pia Visconti Venosta Poco dopo la sospensione del Concilio ufficiale venti ottobre il ventidue ottobre dice ma se volete restare il Concilio noi vi garantiamo la libertà del consiglio La libertà di fare cosa di fare il Concilio E del resto su questo tema si svolge ed è interessante la data secondo alcuni è schiva alcuni documenti vaticani un colloquio tra Io nono e il capo della segreteria di gabinetto delle sua Maestà il Re Aghemo un colloquio in cui sembrerebbe che il Papa Avesse detto il potere temporale finito io sono rimasto a Roma lasciatemi i mezzi per governare la chiesa Naturalmente voi capite bene che queste riflessioni introducono un elemento di continuità e discontinuità nei processi Cosa Successo dove sta la la frattura ed è più che una frattura un crinale rispetto a prima perché come abbiamo ascoltato Due Elementi Fo fondamentali sono contenuti all'interno della questione romana da una parte la rivendicazione libera nazionale di Roma Capitale E dall'altra parte appunto l'intera rivendicazione dell'indipendenza pontificia e la libertà del magistero della Chiesa Ora a in questi processi che attraversano Porta Pia Non è che uno solo uno dei profili segue l'altro no convivono prima e dopo cioè c'è una rivendicazione libera nazionale prima che quello che ha il peso Forte prima del mille ottocentosettanta ma continua qua abbiamo ascoltato dopo Attraverso diversi attori attraverso diverse narrazioni e così la rivendicazione dell'impero indipendenza pontificia C'è già prima Ma diventa il tema fondante dopo naturalmente portati dunque i processi e vedono un alternarsi uno spostamento dei pesi Prima e dopo portatile All'interno di questi processi si potrebbe naturalmente affrontare molte questioni io nel tempo che mi viene dato vorrei affrontarne rapidamente tre la prima questione la questione dei cattolici come classe dirigente del Regno d'Italia è una questione che non è una questione dei della Chiesa da solo della chiedo che la Santa Sede ma questione politica nazionale evidentemente Il primo Censimento del Regno Pubblicato appunto dal dallo stesso Parlamento rileva la religione degli italiani E quindi fa a tutti bene presente che chiunque voglia governare l'Italia deve fare i conti con l'elemento cattolico Quindi la plastica qua Oggi questo non si fa più perché vano elementi della privacy Credo religioso E dunque all'interno di questa problematica ci sono tre aspetti che sono tra loro collegati il primo aspetto è quello che è stato chiamato la questione di Roma Che vuol dire la convivenza Roma di due due poteri buona parte appunto il capo dell'acqua cattolicità dall'altra parte Le istituzioni italiane perché anche qui bisognerebbe distinguere quello che la monarchia e quello che è il Parlamento E sono anch'essi in dialettica tra di loro Accanto a questa questione naturalmente c'è la questione Pontificia Che connessa alla questione di Roma ma che non è la stessa cosa Cioè lo status del Pontefice in nel contesto delle relazioni internazionali E connesse a queste due c'è una terzo al terzo aspetto che appunto la questione del movimento cattolico appunto che va letta si potrebbe dire sotto un po'la congiuntura politica questa sorta di montagne russe della politica italiana e delle strategie vaticane E a leggerla un po'anche qui la CIT usando l'approccio cioè vedere come si questo rapporto questa questione del movimento cattolico si misura a seconda delle diverse congiunture Che sono presenti Vorrei rapidamente Richiamare in questo in questo contesto la vicenda del non expedit perché come è stato detto anche recentemente la questione tre dell'Expedite cioè della partecipazione dei cattolici alla vita politica Viene posta presso la Santa Sede nel mille ottocentosessantasei Dalle vescovo di Napoli E la risposta è e spedire viene proposta nel sessantasette all'inizio del sessantasette da mondo lì in Piemonte nel sud e nord risposte spedire come ci è stato detto stamattina il problema viene posto nel gennaio del sessantotto non è spedire ora e il gennaio del sessantotto e prima di Porta Pia Per il problema sulla partecipazione dei cattolici inizia a essere questione spesso dibattuta all'interno del Vaticano prima di portatili Porta Pia diventa una solamente un rafforzamento di tutte le dinamiche che uno ha portato a queste decisioni e un'accelerazione di queste dinamiche ma anche un elemento di superamento perché dopo nel mille ottocentosettantadue ed è dunque le la difficile il primo tentativo dei cattolici di partecipare alle elezioni municipali di Roma Nel mille ottocentosettantasei una congregazione cardinalizia convocata Alda più no no Sul tema della partecipazione dei cattolici alla vita politica Risponde che e lecito è anche doveroso partecipare alla vita politica Trenta novembre mille ottocentosettantasei ma bisogna preparare l'opinione pubblica a questo cambiamento ma bisogna attendere le condizioni in cui il Pontefice potrà dire cattolici di accendere Alla vita politica e per questo noi ci troviamo di fronte a una serie di problematiche che vedo da una parte i cattolici elezioni Asti come dice appunto un documento vaticano Di quel periodo cioè che vogliono partecipare alle elezioni cattolici che non sono eterodossia io sono marginali o sono condannati dalla Santa Sede ma sono gli uomini vicini alla Santa Sede molto vicina ottantasei Che si muovono su indicazioni quasi vaticane Gli eletti sionisti che iniziano a dibattere con il mondo conservatore liberale Ma nello stesso tempo non possono muoversi se non sul A seguito di in quel dibattito Vaticano che nel mille ottocentottanta si esprime pronto un crea nove spedire Poi dell'ottantuno Esperire importa una proibizione E poi nell'ottantadue Vede che il dibattito dura nel tempo Facilitare l'accettazione dell'Ufficio parlamentare al cattolico che viene letto Siamo nell'ottantadue E nell'ottantatré I cattolici dell'Unione romana entrano nel governo di Roma Entrò nel governo di Roma E né il governo di Roma che poi darà vita al piano regolatore al governo di Roma in cui verrà abbattuto del ghetto e addirittura nel mille ottocentottantasette la lista dei cattolici di Roma propone esponenti di Casa Reale esponenti la comunità ebraica Mille ottocentottantasei Poi segue la frattura Cristina La revoca del sindacato dir duca Torlonia e questo apre il tema delle narrazioni cioè si inizia a Combattere una lotta che non è più quella lotta di tentativo di ridare ordine e abbiamo sentito anche ieri no Roma è un problema che crea ordine e di comunità internazionale vuole ordine a Roma non vuole la rivoluzione E Michel dopo diventa la situazione cambia molto dopo appunto l'intervento Crispino e l'anticlericalismo per dire così come risorsa politica Il secondo elemento su cui vorrei richiamare l'attenzione Il processo di polarizzazione che appunto prima In vista del Concilio nella Santa Sede la viene avviato di polarizzazione tra il Governo dello Stato Pontificio e il governo della Chiesa universale Cioè finora spesso si è discusso qui questa distinzione può è frutto anche di Porta Pia ma invece questo ragionamento prescelti Porta Pia e trova tracce nelle lavori per avviare il Concilio Vaticano primo Stiamo parlando del mille ottocentosessantaquattro mille ottocentosessantacinque tra dicembre sessantaquattro e la primavera del sessantacinque C'è un ragionamento solamente il più ampio respiro fanta piena studiato queste cose e a chi ha dato anche l'indicazione per esempio che nelle scuole romane e due scuole romane Nel collegio romano della collinare che sono tra loro Anche perché molti aspetti differenti Facilitano una certa spiritualizzata azione del governo della Chiesa e in un certo senso del Concilio Vaticano primo si presenta come il tentativo di una riflessione sulla spiritualità azione del governo della Chiesa Tant'è vero che nel mille ottocento Sessantacinque E poi dopo nel sessantotto i cardinali che sa devono predisporre il Concilio Decidono di non Contattare le potenze cattoliche per il Concilio over sessantacinque e ne sessantotto di non invitare Al Concilio Che un passaggio molto importante poi per il conclave settantotto in cui le potenze insomma rimangono fuori e poi sappiamo per tutto quello che segue dopo dunque c'è un processo anche qui che attraversa portatile Che prima che ha un certo peso prima che assume un altro peso dopo o questa Questa diciamo del polarizzazione tra Lo Stato Pontificio che viene affidato da Antonelli che invece non non è coinvolto nell'organizzazione del Concilio Vaticano primo Questa polarizzazione tra lo Stato Pontificio e la guida della guida universale Fa pensare a un processo di tempo dei temporalizzazione della Santa Sede Che è stato affacciato il cui ragionamenti sono stati già affacciati all'inizio degli anni settanta meteo visto hanno trovato anche recentemente nel dibattito dei Dice degli Storia del diritto canonico una recente ripresa di questo tema cioè dei processi di dette in polarizzazione Che seguono a mio avviso anche un'idea di superamento di dinamiche di antico regime sarà la Chiesa sta affrontando una serie di nuove dinamiche della società Civile e politica il che vuol dire per esempio la raccordo qui anche alcune osservazioni sull'America latina il che vuol dire che più o non lo ha ben presente le vicende latino americane oltre che quelle europee Ricordiamoci che è una chiesa che ormai il dopo tre secoli da Al Concilio di Trento sta facendo un concilio per tutta la Chiesa universale e che tra e mille ottocentocinquanta e il mille ottocento sessantuno anzi tra cinquantuno e sessantuno fa concordati con le Repubbliche Del centro del Centro America centro sud ditta dei concordati con delle Repubbliche Un certo tipo ma si pone il problema che chi governa non sono più solo i sovrani ma sono i supremi moderatore S come si dice in questi concordati cioè colui o coloro che esprimono in qualche maniera La volontà popolare quindi è che qui torna il tema dell'appello ai popoli ma sotto sotto un altro punto di vista dice che è sempre quello ripeto di Riflettere sulla indipendenza Della chiesa le per guarda le garanzie della Chiesa non sono più ripeto nel solamente nelle Ho principalmente negli accordi con gli Stati ma appunto con il sostegno della popolazione civile E aggiungerei solamente un ultimo punto che in questo senso si va verso una de politicizzazione del Concilio Che in quanto tale si dimostra per John fatto politico E che crea però dei problemi alla Santa Sede Per cui l'isolamento della senta sede inizia prima di Porta Pia Inizia prima perché naturalmente la Francia e l'Austria e non è che sono entusiaste di questa allontanamento dalla sfera del governo della Chiesa E non sono entusiaste anche per quelle ragioni delle Chiese nazionali che non sono solo quelle latinoamericani naturalmente quelle francesi quelle offrire dell'intervento dello Stato in questa chiese che in qualche maniera Vedono un una Resistenza è la de quella denuncia del concordato di cui è stato fatto cenno mi pare qualche in qualche intervento prima di Porta Pia Mentre dall'altra parte c'è una tendenza vaticana a mantenere a creare una sorta di centro cardinalizio in grado di intervenire sui i lati più estremi del movimento cattolico quello Intransigente fortemente intransigente di cui abbiamo sentito alcune espressioni e quello transige Noi assistiamo continui interventi della Santa Sede Che favorisce l'associazionismo cattolico ma nello stesso tempo cerca di guida Carlo nel senso di moderare uno I moderati in relazione alle strategie appunto che la Santa Sede indirizza Per in qualche maniera sopperire a questa mancanza di sovranità Avere dunque l'unità dei cattolici intorno al Papa che anche il senso dell'infallibilità Chiamare i cattolici intorno al Papa E questa chiamata dei cattolici intorno al Papa è appunto Sul lato della totalità spirituale piuttosto che su quello la sovranità Temporale che comunque viene sempre Rivendicata Ma non il dominio temporale l'indipendenza quel quel lembo di territorio come si diceva Qualcuno diceva anche oggi approfittare più densi muovere un lembo di che viene quasi spiritualizzata anche qui del lungo periodo vedete come si vizi ritornano Un ultimo nota bene in questo questa ricerca dell'unità dei cattolici in questo continuo intervenire sull'associazionismo cattolico e anche fa emergere il rapporto della Santa Sede con la politica che è un rapporto che viene affidato alle scelte individuali E i come prima opzione e che diventa un rapporto perché le scelte individuali perché Il timore è che il il contrasto sulla scelta politica posto introdurre nel corpo della chiesa delle divisioni Mentre invece una certa Libertà di opzione Finché è possibile consente ai cattolici di appunto essere uniti intorno Arpa e dunque anche in questo senso l'intervento di moderazione sui poli estremi Che si contrappongono dentro la chiesa Al contrario diventa l'idea del partito cattolico che in questi termini non solo è presente in Belgio ma è presente anche nel dibattito Italiano Di esponenti cattolici che si misurano col mondo conservatore ideali un partito cattolico Diventa un di un'opzione Possibile solo quando c'è un forte attacco anticlericale Come risposta un forte attacco anticlericale tentativo di tenere insieme attraverso anche questa scelta il mondo fatto vado dunque a concludere le mie conclusioni per dire così Auspicando continuo insisto su questo una sorta di laicizzazione della lettura del Risorgimento Ricondurlo per così dire alla ragioni della ricerca storica qua abbiamo cercato di fare in questo convegno E in questo senso consentitemi in chiusura Due citazioni che mi sembrano Rilevanti La provvidenza divina con permettere che gli stati venissero a compiere una specie per così dire di divorzio con la Chiesa E permettendo che queste restasse privata di quasi tutti i mezzi Esterni Che potessero mantenere assicurare l'influenza sociale Finora finché fino allora esercitata ha certamente avuto gli stati Intimissimi e altissimi suoi fini che non occorre di investigare il più distintamente Questa frase del mille ottocentosessantaquattro Cioè prima e ed è una frase di un cardinale rapinare von RAI Sat Che appunto sta scrivendo al Papa Sull'importanza di realizzare il Concilio Certo si è che trovandosi la Chiesa forzata ritirarsi dall'immediato e diretto intervento nelle cose pubbliche delle nazioni cristiane E restringere la sua attività ai individui Non solo i consorzi fidi ossia gli stati dominati da principi derivi indifferenti Isma'religioso o di Pretto naturalismo abbiano perduto il più solido loro fondamento e si incammini no verso l'Anarchia e verso la disposizione pagana ma la chiesa ma che la Chiesa stessa osteggiata e perseguitata dai poteri pubblici Si trovi ristretta limitata e impedita nell'esercizio delle sue divina potestà in missione approda individui medesimi E reclami finora in dar no la propria e nativa sua libertà indipendenza Siamo appunto nel mille ottocento Sessanta quattro sessantacinque è un documento che porrà esatti scriva patavino non per essere pubblicato Sei anni dopo comunque quindi se anni prima viene scritto questo sei anni dopo Porta Pia Nel preparare la pone Enza cioè il documento preparatorio alle incontro che ho prima richiamato del trenta novembre e settantasei nel luglio del settantasei La segreteria degli Affari ecclesiastici straordinari prepara il documento introduttivo che si apre con queste parole La mutabilità della politica degli Stati moderni Non basata sopra principi ma diretta da interessi e passioni fa sì che le circostanze e gli avvenimenti si succedono senza interruzione cambiano le situazioni E perciò mentre espongono i popoli a nuovi pesi nuovi dolori nuove tentazioni e nuovi pericoli impongono loro nuovi doveri Doveri che sono di coscienza nella vita pratica di ogni cittadino Da ciò ne viene che le coscienze degli individui agitati Sempre ricorrono ad ogni momento all'autorità della chiesa onde che queste riesca per loro di guida e di conforto mille ottocentosettantasei sei anni dopo portatile Quei vedete l'atteggiamento della chiesa di rivendicazione di indipendenza di appello ai popoli che di differimento agli individui singoli A attraversa a Porta Pia e Porta Pia viene in qualche maniera rimodulata su questa attenzione il convegno è stato coperto Ieri mattina romani con un riferimento alle parole di Montini In Campidoglio nell'ottobre mille novecento sessantadue che non sono a mio avviso Delle Parole di circostanza ricca Cardinale che va in Campidoglio deve dire qualcosa su E invece sono probabilmente frutto di una valutazione storica da parte di una personalità che ben conosceva l'eredità dei processi avviati dopo Porta Pia Infatti il titolo del suo intervento era Roma il Concilio non Roma portati via come il Consiglio E come a stato anche sono state anche ripetute anche dal Cadiamo paroline Le le parole che espresse Montini in quella sede ma vorrei aggiungere un'osservazione e gli diceva che il nucleo essenziale della questione romana Andava individuata nella possibilità che al Papa fosse assicurata la sua indipendenza La sua libertà La sua funzionalità è stato detto in un altro convegno che la prima potenza protesta di più no non fu è stata per la comunicazione del Papa con i fedeli Ed è un continua queste torna spesso nei concetti di pronunciamenti dei papà dei papi la comunicazione con i fedeli rapporto con Roma con la popolazione romana eccetera Il Papa diceva Montini usciva glorioso dal Concilio Vaticano primo per la definizione dogmatica delle sue supreme potestà nella Chiesa di Dio e usciva umiliato pelle a perdita delle sue potestà temporali Nella sua stessa Roma dunque la Provvidenza che qui torna la provvidenza lo vediamo bene aveva diversamente disposto le cose eccetera però qui vorrei chiudere Però Oggi gli studi storici comprendono meglio anche grazie alle fonti disponibili quello che allora appariva dice Montini difficile molesto Ricordare porta di E ci consente anche di apprezzare meglio la prospettiva storico-politica Che quelle parole di Montini contenevano e che certo molti dei suoi interlocutori di allora potevano individuare quando egli aggiungeva la fortuna di aver raggiunto Cito una soddisfacente soddisfacenti composizione Con la famosa conciliazione del ventinove e conto l'affermazione della libertà e della democrazia nel nostro Paese Perché aggiungeva questo compimento quindi non solo la conciliazione ma la libertà del nostro Paese seguito alla seconda guerra mondiale fin d'ora la caduta del fascismo regime democratico Perché La conciliazione aveva dimostrato la sua validità alla prova del secondo conflitto Moro mondiale Fonda mostrandosi alcuni limiti e pericoli ma sotto altri aspetti la provvidenziali ITA che valse a Roma la salvezza queste le parole i monti Naturalmente ripeto parlava a persone che avevano ancora negli occhi forse anche questo spiega alcune cose che sono detti prima Aveva ancora negli occhi Roma tra di settembre che quarantatré e il giugno del quarantaquattro quando lui fu in prima persona protagonista di questo sostegno della Santa Sede A Roma e al a salvezza di Roma e che ha molto rischiato quel peperino In Antezza dunque di dare un adeguato contenuto storico a tale provvidenze provenienze a vita ora con l'apertura degli archivi vaticani questo sarà anche più facile Io vi ringrazio dell'attenzione e ringrazio tutti i relatori per il loro contributo Grazie professore per le sue interessanti considerazione grazie anche per i punti che ha messo illogica e soprattutto da parte del Papa questa necessità della libertà e dell'indipendenza nell'esercizio del suo del suo ministero grazie di cuore E allora passiamo siamo già in ritardo rispetto a all'orario previsto passiamo subito alla professore Andrea Riccardi Storico italiano molto conosciuto anzi direi una voce autorevole sono Rizzo onte molto vasto orizzonte internazionale è stato ordinario di Storia contemporanea all'università di di Roma di Roma tre noto studioso della chiesa Ha insegnato e come professore ordinario anche di storia contemporanea all'Università di Bari all'università la sapienza numerose università hanno hanno insignito con la laurea honoris causa ma professor Riccardi No otto nel mondo intero come fondatore della Comunità di Sant'Egidio bene e Ha anche svolto che lavora a favore della pace e del dialogo eccetera il professor Riccardi personalmente anche svolto un ruolo di mediazione in diversi conflitti proprio in questo impegno a favore della pace e del dialogo E ha contribuito al raggiungimento della pace Da alcuni Paesi tra cui il Mozambico il Guatemala Costa d'Avorio la Guinea e per questo suo impegno per la pace è stato inserito anche la numerose premi internazionali allora la parola al grasso Riccardi grazie eminenza Ci sono delle stagioni in cui i temi scottano un tema scottante è stato proprio quello della Roma del Risorgimento Oggi Francamente debbo dirlo che nelle tante Reebok azioni di questi centocinquant'anni io ho notato una certa ripetitività come si trattasse di una vicenda lontana confinata nel genere della curiosità Ci voleva un convegno stimolasse Contributi e ricerche E che in un certo senso come questo fosse promosso originalmente da due enti di ricerche storiche che sono riconducibili ai protagonisti della Breccia di Porta Pia L'esercito italiano ed a sessantasette Perché La memoria anche dopo la conciliazione non è stata riconciliata anzi dopo la conciliazione Gli sguardi su Roma Della chiesa di più undici e dell'Italia di Mussolini contrastano fortemente il Duce vuole l'Urbe Romana imperiale e la chiesa di più undici in nome di quel valore il quel riconoscimento di città sacra articolo uno del concordato Resiste al confinamento nel cultuale ero esclama il carattere sacro di Roma Una svolta importante Lo accennava Ciampa anni alla fine è proprio tra gli anni sessanta e settanta In un'Italia retta da governi che hanno al centro la Democrazia Cristiana ma cui il punto più interessante è la valutazione radicalmente diversa da parte della Santa Sede è il clima dell'intesa tra i due rom è Voluto da Giovanni ventitreesimo sentito da Giovanni ventitreesimo Secondo me il testo più importante in proposito è una pagina del diario dell'anima di Giovanni ventitreesimo in cui dice qui a Roma Vince l'armonia tra il potere civile e il potere religioso e Montini sale il Campidoglio nel sessantadue e riconosce il carattere provvidenziale del settanta tutto è pronto per il primo centenario era papa Montini e il primo centenario a due poli fondamentali Il discorso in Parlamento di Saragat socialista e laico che parla di armonia tra Chiesa e Stato e l'omelia del cardinal vicario a Porta Pia che riconosce il fatto provvidenziale di una chiesa sollevata dal potere temporale che può compiere meglio la sua missione Sono passati appena Centanni pensate Il predecessore di Dell'Acqua il terminal Patrizi cara tra iterati più convinti che a Roma non entreranno Ed era uno che spingeva che io non ho su questa linea diciamo fideistica Aveva spiegato l'inondazione del Tevere del dicembre settanta quella più per cui poi re venne a Roma come una divina vendetta Vedete un cambiamento di prospettiva in uscita è col su un avvenimento Che in un certo senso è stato studiato tanto troppo in maniera fotografica e a ridosso dell'avvenimento ma che secondo me è all'origine Di grandi processi di cambiamento non fu solo un episodio importante ma fuori decine di processi Per la Chiesa Per la Chiesa perché Da lì non solo una due un nuovo ruolo della Santa Sede ma nacque una nuova chiesa italiana Per il regno che trovò la sua capitale reale e mitica anzi trovando quella reale si infransero i miti E per Roma che divenne una nuova città nell'intreccio tra ambienti Papalini e liberali l'ha spiegato Carla Benozzo il molto bene per questo io penso che questo convegno dimostra che Lori che la breccia è un fatto interessante anche per quello che ne scaturì Il primo punto e che fu la fine di un mondo Alla Chiesa Pio Nono sembrò la fine d'un mondo i toni apocalittici percorrono il discorso del Papa degli ecclesiastici E diciamo la verità che se non era la fine del mondo che proprio non fu la fine del mondo Fu la fine di un mondo cioè di un regime millenario più che millenario che sembrava inscindibile dal pontificato romano la più antica istituzione sovrana europea Non sottovaluterei il trauma di tanti Pio Nono parlando agli ambasciatori raccolti attorno a sé Mentre gli italiani aprono la breccia c'era anche il cardinal buona parte Racconta le sue vicende personali quando nel ventitré diretto in Cile fu arrestato e lui disse e allora che ho capito la necessità dell'indipendenza del Papa Indipendenza vuol dire sovranità e questo l'ha detto Ciampa anni e la continuità Dei delle posizioni dei papi Ma Pio Nono Era bloccato in una posizione religiosa politica Per cui Non c'era alternativa l'alta aderire all'alternativa per lui sarebbe stata comune era esiliato Il variegato mondo cattolico liberale che aveva lavorato all'alternativa non aveva alcun influsso Alessandro Manzoni vota per il trasferimento della capitale a Firenze in vista di Roma è addirittura nel settantadue riceve la cittadinanza onoraria romana ma Pio Nono i suoi non concepiscono l'accordo con l'Italia sempre più per motivi religiosi Io vorrei dire la questione romana e un capitolo della completa sfiducia dei processi politici moderni Ben espresse il Sillabo quanta cura Nessuna conciliazioni era possibile con un regime liberale espressione di quella modernità e il Carignano Antonelli più praticone faceva notare il ironicamente ai subalpini come continuavano a chiamarmi lì Che il Papa non avrebbe potuto fidarsi di uno stato che cambiava continuamente il governo E Antonelli scrive a la Marmora che la Santa Sede non intendeva accettare concessioni qui è stato ricordato circolo con un episodio per me troppo sottovalutato che la concessione di Borgo al Papa Dice Visconti Venosta Sotto la sua piena sovranità e giurisdizione cioè anche la parola sovranità Compreso Castel Sant'Angelo Nemmeno Bixio entrava borgo ed è una città nella città in cui il Papa avrebbe mi chiedo esercitato la sovranità tanto da farne sovrano di un pezzo di Roma Ma e qui è Carmiano Antonelli tramite canzone a chiedere che i soldati enti però il motivo è stato detto proteggere il Papa Ma viene da chiedersi l'accettazione di una parte di Roma non avrebbe non avrebbe significato un accordo In Vaticano prevalse la logica del tanto peggio tanto meglio E si arriva al paradosso che si chiede ai soldati italiani di avanzare è la fine del mondo Ma dopo lo choc si rivela la fine di un mondo soprattutto per che A Roma in Italia nasce un nuovo mondo cattolico o meglio il mondo i tanti mondi cattolici si ristrutturano progressivamente su una dimensione unitaria cenno Ha parlato della mobilitazione europea della il Catto ma io vorrei sottolineare Che c'è la nascita del cattolicesimo italiano su cui il Papa questo un controllo non dimenticate Che con la fine degli Stati preunitari e l'aperta questione romana questa voglia il Papa acquisisce il potere di nomina sui vescovi italiani nonostante le difficoltà ma questo non era mai avvenuto nella storia Bimillenaria della politica della penisola italiana il Papa nominava solide High School praticamente dello Stato Pontificio E con la legge deve Quarantini gelo stato rinunciava nominarono proporre candidati e benefici ecclesiastici sia al giuramento dei vescovi al sovrano Cioè dopo la presa di Porta Pia il cattolicissimo diventa papale il cattolicesimo italiano e siamo all'origine della crisi italiana E attorno al Papa E in sua difesa si mobilitano ha detto delle cose in questo senso Ciampa anni Molto articolate I cattolici italiani due anni prima della presa di Roma nasce la società della gioventù cattolica nel settantatré l'Opera dei congressi se quell'azione cattoliche ulteriori strutturazioni Del cattolicesimo Soprattutto nascono ed è un fatto inedito L'episcopato italiano In Egitto E le organizzazioni nazionali dei cattolici E tutto questo avviene in una in un clima Di crescente devozione al Papa la devozione al Papa originata dalle traversie dei Pontefici con la Rivoluzione Napoleone scoppia attorno a Pio Nono Il Papa Era un nome Visto da lontano dei Paesi europei e in America latina e altrove che non aveva storia Compiono hanno il Papa prigioniero in e intransigente il Papa acquista una sua storia e scoppia la devozione al Papa Il Papa che parla al popolo tanto da divenire collante del movimento cattolico Finisce il potere temporale Finisce un mondo nasce un mondo cattolico italiano scoppia la devozione al Papa Naturalmente non frutto solo del Papa prigioniero incrementata da tanti processi dal dogma dell'infallibilità però un punto è qui Un altro punto su cui Vorrei attrarre la vostra attenzione che mi sembra emergere Dei nostri lavori è una caratteristica della città La trasversalità A Roma si crea una situazione inedita che non si ritrova in nessuna Capitale europea C'è un'enclave In cui vive un sovrano che non riconosce il regime politico della città ma questo sovrano è il vescovo della Chiesa di Roma Inoltre molta stampa laica aveva previsto L'asse polarizzazione dei romani la secolarizzazione della città Dopo la breccia non si verifica questo fenomeno il calo della pratica religiosa che ci diceva indotto dall'obbligatorietà delle leggi dello Stato pontificio Una ricerca condotta dalla Gregoriana per il centenario di Roma guidata da padre brulla res tanti anni fa mostra che non avviene la secolarizzazione Di Roma che da un lato anche in Papalini avevano temuto è previsto che non avviene nemmeno con l'arrivo degli immigrati buzzurri Roma resta città cattolica per il popolo Eppure Grazie Alla libertà religiosa si aprono le le chiese protestanti Vorrei ricordare l'episodio La prima presenza protestante e quella di un tale Luigi Ciari che arriva il venti settembre al seguito delle truppe italiane con un carretto di Bibbie trascinato da un cane Valdo Vinai scrive Per gli evangelici l'impresa militare il carretto di Bibbie erano il segno della nazione liberata dal dominio spirituale del Papa Cioè i protestanti italiani vedono impresa Ma non solo italiani i protestanti europei vedono l'impresa come liberazione di Roma dalle tenebre Della popolate regia Roma è una capitale unica in Europa Il governo può disinteressarsi dell'inquilino del Vaticano L'inquilino del Vaticano può polemizzare col Governo momenti duri ci sono sono noti studiati Ma c'è una trasversalità di rapporti ufficiosi che comincia il venti settembre perché bisogna vivere insieme Senza superare certi limiti mi sembra che tu l'hai detto Andrea in fondo da un lato la politica del governo smantella le strutture della Chiesa romana dall'altro c'è rispetto per il Papa e certi limiti non si debbono superare l'Italia che confisca i beni ecclesiastici vuol far mostra di trattamento rispettoso verso il Papa e poi la Santa Sede alle sue necessità Giovanni Spadolini pubblicò Il Tevere più largo da Porta Pia oggi lanciando questa formula negli anni Giovanni ventitreesimo Ma cari amici il Tevere più largo avuto sempre tante passerella e tanti ponti Dalla questione di Borgo a Roma si tratta tra Vaticano e politica italiana e non dimentichiamoci che sono tutti italiani Questo è molto importante La Santa Sede è un mondo di italiani E quando nel trentanove più dodici decide di andare Con un certo disagio al Quirinale per lui romano che aveva la questione romana dentro ma voleva parlare corre l'ingresso dell'Italia in guerra era accompagnato da monsignor Carlo Lorini Vignale Però Al Quirinale al servizio del re c'era il fratello del monsignore Carlo rendimenti anche l'ultimo queste borromaica la trasversalità Di rapporti ufficiosi Di una città pluralista e Roma passa da essere una città teocratica che negava ogni pluralismo a una città di diverso in cui si parla certo a Roma L'altro non esisteva eccetto gli ebrei compagni di sempre della storia della città rinchiusi nel ghetto a seguito di un comportamento contraddittorio di più al nono e qui richiamo il contributo di Ester Capuzzo E che ci ha detto molto anche sulla partecipazione della vita ebraica alla politica della capitale La trasversalità continua nel Novecento pensiamo a a Benedetto quindicesimo che dal quindi da quattordici al ventidue affronti i problemi direttamente col barone Monti direttore del fondo dei culti La conciliazione ufficiosa Ma non è solo politica ecclesiastica perché come è stato detto le grandi famiglie romane legate al papato Lo mostra Carla Benozzo ci si spendono e la costruzione della capitale e anche varie famiglie aristocratiche papà linee partecipano all'acquisto dei beni ecclesiastici messi in vendita Probabilmente avendo avuto l'assenso vaticano a parteciparvi impegnandosi In caso di cambiamento politico a restituirle cose che imminenza le povere famiglie Papalini di provincia umbra come la mia ma gli avrebbero fatto di comprare il terreno di un convento sotto pena di scomunica Alberto Caracciolo lo aveva notato magistralmente Notando come non solo gli interessi delle famiglie della nobiltà nera ma anche della Santa Sede si giocano sulla piazza di Roma Senza scomodare Monsignor De Merode che poi muore nel settantaquattro E qui gli interessi cattolici si organizzano l'artistico Perahia al Banco di Roma e più tardi Ernesto Pacelli Filippo Pacelli padre di più dodici ritrova nel consiglio comunale Dove siedono personalità vicine al Papa accanto politici liberali e radicali ed ebrei e qui mi ha molto colpito di aver trovato nell'archivio vaticano Una lettera di ebrei a Pio dodicesimo dopo il sedici ottobre che chiede Aiuto in nome anche della conoscenza tra il commendatore pacifici che sedeva col suo venerato padre nell'aula del Consiglio comunale E poi l'Unione romana per le elezioni amministrative ma queste cose sono state dette Io voglio sottolineare la trasversalità di rapporti tra due mondi che diventa un costume romano Il che non comporta la caduta del giudizio su Porta Pia come atto di sopraffazione dei diritti del papato Ma questo il carattere di una città Con un sovrano è un capo religioso riconosciuto come tale Capitale della chiesa abitata da un copioso popolo cattolico che saluta il Papa quando scende al San Pietro con il grido viva il Papa re Tale atteggiamento romano Si estende nei periodi successivi oltre la Chiesa e lo Stato abbraccia altri mondi Roma e città di ponti e aggiungo E città di sintesi perché la sua nella sua popolazione crescono i non romani tanto che Roma perde progressivamente i suoi caratteri locali E può definirsi forse l'unica città mista italiana Ma passò rapidamente a un altro punto L'idea di Roma C'è molta distanza tra la metropoli paesana come diceva Silvio Negro e il mito di Roma Che ha segnato il Risorgimento e qui fin da giovane ho sentito il fascino delle pagine di Chabod nella sua Storia della politica estera che mostrano la forza trainante del mito di Roma o dell'idea di Roma Ma il mito si esaurisce in parte o si affloscia in retorica dopo la Breccia Gli italiani erano arrivati a Roma scrivono bolscevichi Giardina Quando le due principali enunciazioni della missione del primato delle missioni degli italiani erano quasi tramontate quella mazziniana della Terza Roma faro di unione di popoli e quella neo Guelfa Gilbert Gioberti Anna Eppure Le varie anime condividevano il fatto Che a Roma bisognava arrivare coltivando nel merito e come non ricordare gli interventi di favore mi piace farlo nell'edizione curata dal grande storico passerà in ben tre Noi dobbiamo andare a Roma senza che l'autorità civile estenda il suo potere Sull'ordine temporale ma con la breccia di Porta Pia cosa vuol dire idea di Roma Lo sappiamo tutti le frasi di Mommsen Che disse una sera Sella nel settantuno ma che intendete fare a Roma A Roma non si sta senza propositi cosmopoliti e Gregorovius che pure era favorevole al movimento nazionale triste diceva Roma perderà l'aria del Repubblica mondiale discende al grado di capitale degli italiani che sono troppo deboli Roma ha perduto l'incarico Sì c'era un incanto di Roma Di metropoli Paesi Sanna con il fascino Vetusto del Medioevo delle memorie antiche delle pecore per strada dell'universalismo cristiano e della corte romana e dei riti liturgici a cui viaggiatori protestanti venivano puntualmente ad assistere specie durante la Settimana Santa a San Paolo o a San Pietro E qui c'è un altro mito che il mito della città papale Che spesso non non si ricorda un'altra idea di Roma Lui vecchio aveva scritto le parti di un intero E l'aveva contrapposto all'esodo lorde pari E già comunque Gotti anche Luís aveva contrapposto Roma della verità all'ombra dell'errore Ma la Roma papale Dopo la Breccia Nello sguardo di Pellegrini si contrae molto Si contrae a San Pietro Al Papa ai luoghi di culto il papato non dà più un'impronta sacrale a Roma In questo senso il mito cattolico di Roma non è più incarnato in una città sante D'altra parte nonostante i tentativi di idea di Roma Città della scienza o altro Senta non molto All'origine Della nuova Roma nonostante l'enfasi risorgimentale o cattolica c'è invece un processo di riduzione del mito di Roma il fascismo lo rilancia Ma tale mito Va al naufragio nella Roma bombardata a San Lorenzo E nella città occupata dei tedeschi dove si erge il Papa romano più dodici Definito di Defensor civitatis per la supplenza della chiesa al potere civile durante l'occupazione In conclusione La breccia di Porta Pia e l'origine di processi La fine di idee di immagini E l'origine di aspetti importanti Della nuova Italia anch'io condivido la riflessione fatta sulla classe dirigente cattolica Ma alla fine E la caduta di un frutto maturo Ho parlato della presa di Roma come fine di un mondo E la questione romana è un grande problema nazionale pensiamo come lo apre Sturzo Massa anch'essi oltre ai cattolici del mondo che si mobilitano ha uno scarso rilievo internazionale come ha mostrato Luca Riccardi in un'Europa che sta affrontando nuovi cassetti e lo si deve alla marginalità della Santa Sede Piccolo stato arretrato italiano anni fa ho studiato il Vaticano primo e dovete vedere i diari e le lettere di vescovi francesi che scrivono impazziti forma dove siamo arrivati Le strade tutto un disordine la posta non arriva i giornali non arrivano ma ma siamo fuori dal mondo i vescovi francesi infallibili visti non antica di Brindisi La marginalità della Santa Sede Rispetto ai giochi della politica europea Del resto lo stesso più nonno Con Arguzia si era accordato dello scarso spazio politico nel difendere la sua posizione entrerà divenuto periferico da un punto di vista internazionale E sempre più si era affidato una postura verità attiva che corrispondeva anche al suo carattere Affermando non solo il buon diritto della Santa Sede Ma qualcosa di più profondo L'inconciliabilità della chiesa con il mondo moderno Espresso dal regime liberale dallo Stato nazionale da quelle libertà che ponevano sullo stesso piano la verità e l'errore E allora la resistenza a Roma Capitale è Un capitolo di un'intransigenza religiosa verso il mondo moderno Non è una questione a parte Cenone cita una frase di Pio Nono i popoli sono buoni e i governi sono cattivi è espressione di una convinzione che circola in Vaticano che si fonda sulla percezione della religiosità Dei romani della fedeltà al Papa di vasti settori europei Insomma e la percezione che il Paese reale sarà con la Chiesa a differenza del Paese legale quello dello Stato che si sentiva minoritario e elitario Così anche partendo dalla questione romana l'intransigenza cattolica riunisce infedeli in Italia e in Europa E la questione romana Lo ripeto è un capitolo emozionante O forse la conseguenza Di una modernità Che si oppone alla Chiesa e di una chiesa che si oppone alla modernità secondo il Sillabo E il cuore dell'intransigenza l'ha detto con chiarezza e mi Pula in modo insuperato E la volontà della Chiesa di non farsi dettare l'agenda dal mondo moderno dallo spirito del tempo e darle istituzioni secolare Così mai sulla questione romana il Papa avrebbe accettato una soluzione decisa unilateralmente dal regno come la legge delle guarentigie ne avrebbe negoziato col governo La questione politica si sublima in un'attitudine globale religioso non voglio andare oltre e tediarvi sono l'ultimo e l'ultimo deve chiedere sempre scusa Per essere l'ultimo anche se non ha scelto di esserlo La realtà poi sarebbe da ed è emerso qua e là nel convegno dalle relazioni Che il restante Stato pontificio ridotto al Lazio con la condizione delle sue finanze deficitarie Con i rapporti materiali con il regno che lo circondava non aveva un vero futuro Era un frutto maturo E il cardinale Antonelli Riferisce De Cesare ne parla come una testa senza un corpo Pio Nono rifiuta Ogni accordo non poteva essere altrimenti Si arriverà nel ventinove a quello che Cardini che finisce un mezzo Stato che però garantisce l'indipendenza Maggia prima del settanta la sovranità su Roma e sul Lazio era finite intrinsecamente Le forze armate pontificie Nei loro entusiasmi nella loro eterogeneità mostrano una delle debolezze dello stato accanto all'amministrazione E il consenso del popolo romano questo mi sarebbe piaciuto approfondirlo E così strano Saluta il Papa fino all'ultimo giorno E poi Fa festa col potere Forse dipende dalle rappresentazioni di parte ma anche questa è una curiosità è un aspetto strano Bene cari amici e dobbiamo ringraziare tutti i relatori gli organizzatori ma il governo italiano quando parlava di sicurezza del Papa che spingeva l'occupazione avanzava una vera scusa nessuno ci credeva Ma se potessi fare la storia con i se Io dico quello stato se durava si sarebbe davvero rivelato poco sicuro per il Papa E allora aveva ragione Cavour sempre continuando a fare la storia con i se quando nel discorso su Roma Capitale Da Palazzo Carignano si rivolse al Papa e disse Santopadre Il potere temporale non è più una garanzia per voi almeno quel potere temporale ENI del Lazio pontificio grazie Casa Ricatti grazie per questa calorosa conclusione Ringrazio anche ad aver sottolineato messo bene induce come il tramonto del potere temporale del corale assegnato una maggior devozione al Papa una crescita della sua autorevolezza nel mondo ne apprezzata molto anche quanto ha detto circa la trasversalità del popolo di Roma e anch'io vorrei esprimere compiacimento per questo per questo convegno che Resterà nella storia questo convegno che ha esaminato la questione le questioni connesse con la breccia di Porta Pia in orizzontale molto vasto Il professor Riccardi ha parlato ha usato l'espressione la fine del mondo Sì in quel momento sembra davvero la fine del mondo cioè dobbiamo portarci con quella mentalità con i sentimenti che c'erano allora sembrò in un qualche senso in un grande crollo la fine del mondo oggi noi abbiamo il sentimento di gioia di gioia perché il Papa si è liberato del potere temporale è acquistato acquistato Autorevolezza acquistato non solo prestigio ma affetto nel mondo vero attaccamento nel mondo ed è vero cioè quando il Papa è stato l'agenzia statale subito questa reazione dei vescovi e del popolo di affetto al Papa è adesso Concludiamo con monsignor Arthur chiedevo ringraziare perché questo convegno si deve il suo valori certo un grazie anche all'esercito italiano l'ufficio storico che ha con lavorato e un grazie anche al patronato del Senato e alla collaborazione data dall'Università LUMSA Azzi Ora semplicemente una parola di ringraziamento ringraziamento va a sua Eminenza ai relatori di questo pomeriggio Ai due studiosi che hanno accettato di proporre le loro conclusioni un grazie sentito all'insieme dei relatori a ciascuno di voi la vostra presenza la vostra partecipazione la vostra perseveranza Ringrazio in particolare il generale polli e i suoi collaboratori ringrazio anche i miei collaboratori Perché Quello che fu centocinquant'anni fa oggetto di divisione oggi e divento è diventato l'occasione di condividere una ricerca desidero dire che per me questo convegno lo dovrei bene in omaggio a il lavoro degli archivisti E degli storici Che svolgono un lavoro spesso nascosto ignorato un lavoro umile no un lavoro di ogni giorno senza di loro non avremmo mai potuto riunire l'insieme di questi redatto gli atti del convegno saranno pubblicati ci siamo già messi d'accordo nella collana del Pontificio comitato di Scienze storiche Dunque un grazie sentito lascio la parola al generale porti Anch'io mi unisco ai ringraziamenti ringrazio i moderatori ringrazio i relatori ringrazio tutti i partecipanti in particolar modo ringrazio padre era dura e i suoi collaboratori e IMI ai collaboratori Senza i nostri collaboratori nulla di ciò sarebbe stato possibile Io sono un uomo felice Dopo questi due giorni E vi dico che questi due giorni rimarranno un fiore nel mio stato di servizio non me lo scriveranno non lo scrivo da solo E mi vanto però nei prossimi anni quelli che il buon Dio mi lascerà Vivant però di avere lavorato Con padre dura e i nostri collaboratori per questo per questo convegno per questi due giorni che davvero senza falsa modestia spero che Nostro Signore non me ne voglia ma rimarranno rimarranno nella storia della della della nostra Italia e assetate

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